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La persona Paesaggio

L'archivio della "Persona paesaggio".


È ormai noto che l'indagine su un territorio riesce meglio se è realizzata da conoscitori che indagano, di fatto, i luoghi dove si sono sedimentate le memorie delle generazioni passate e che sono giunte a noi, originariamente, con la tradizione orale e solo successivamente come soggetto di studi e ricerche. Questa è una conoscenza che non può mancare all'esploratore del paesaggio perché solo con questo metodo si crea una memoria visiva della propria epoca da lasciare in eredità alle future generazioni.

C'è poi un aspetto soggettivo, proprio del fotografo, cui può capitare l'occasione di percepire immagini del territorio che fulmineamente sorprendono per la loro originalità ma che bisogna essere in grado di capire e saper cogliere.

Le idee rigorose e le scelte etiche sono però difficili da raggiungere e soprattutto da diffondere: troppo spesso si preferiscono piacevoli immagini edulcorate adatte più all'ego di chi scatta e al taglio di nastri da parte di politici in cerca di piccoli successi, entrambi ignari dei danni che stanno arrecando al progresso culturale della comunità.

Floriano Menapace

floriano 5Floriano Menapace dal 1968 è attivo fotografo in bianco/nero e studioso di storia e critica della fotografia. Come autore, indaga le tematiche del paesaggio con delle ricerche sugli aspetti propri dell’ambiente antropizzato. I soggetti, ripresi con metodi tradizionali, sono restituiti con immagini consapevolmente interpretative che tengono conto della storia e della tecnica della fotografia.

www.florianomenapacephoto.com

Castel Condino, 2012

Castel Condino - Floriano Menapace

Castel Condino, 2012

Il fotografo Mimmo Jodice nel 2013 racconta... :

"Non si tratta di immagini composte, tutt'altro: sono pezzi di realtà che rispecchiavano i miei sentimenti. Da qui in poi ha inizio la mia indagine sulle città, sulle strade e sulle architetture. La mia idea è diventata un progetto di lavoro ben preciso e, allora, sono andato in giro a fotografare cose reali che incontravo per strada e che corrispondessero al mio pensiero." (p. 76).
"Il senso di vuoto, la lacuna, la diserzione del senso abitano le mie fotografie. Chi guarda le mie fotografie guarda i miei pensieri. Forse le fotografie più belle non sono quelle che realizzo, ma quelle che immagino. D'altra parte la realtà non esiste se non come percezione." (pp. 108).

I. Pedicini, Mimmo Jodice – La camera incantata, Coll. Lezioni di fotografia, Ed. Contrasto, Roma, 2013, pp. 76 e108.