«Imu e tasse sulla casa troppo care»: a San Lorenzo in Banale presentata alla giunta una lettera firmata da 430 cittadini. Walter Berghi: «Carico fiscale insostenibile e iniquo»
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- Categoria: San Lorenzo in Banale
- Pubblicato Sabato, 27 Luglio 2013 08:33
- Scritto da Ettore Zini
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Passi il carico di imposte a livello nazionale. Troppo oneroso per tutti. Ma che a calcare la mano sulle tasche dei cittadini sia l'amministrazione comunale con cui vivi gomito a gomito, questo 428 abitanti di San Lorenzo in Banale non riescono proprio a digerirlo.
I tempi sono grami, si sa, molte famiglie arrivano a fatica a fine mese. Ed ecco che una vasta fetta di popolazione si ribella contro tassazioni comunali, a loro avviso, "inique".
Ce l'hanno con la giunta Rigotti che, a sentirli, li sta spremendo come limoni, tra l'altro, non controbilanciata dalla minoranza. E con tre consiglieri che hanno dato forfait. Contestano Ici, Imu e Aree Sature, di cui chiedono una riduzione. Almeno del 25/30%.
A San Lorenzo, le cronache estive, hanno puntato i riflettori su un argomento di grande attualità: il carico fiscale troppo oneroso dei comuni, obbligati per far quadrare i bilanci, a usare la mano pesante contro i loro stessi concittadini.
E che in quel centro del Banale - 7 o 8 complessi alberghieri e molte altre piccole attività - la misura sia colma, lo dimostra che più di un terzo dei 1.200 abitanti, non ci ha pensato due volte a sottoscrivere il documento messo ieri mattina, nelle mani del sindaco. A capitanare la contestazione uno che, di amministrazione se ne intende: l'ex sindaco "comunista" Walter Berghi, primo cittadino di San Lorenzo, per 20 anni (1986-2005). Con lui i firmatari Elio Flori, Miriam Sottovia (ex vicesindaco) e Nico Bosetti.
Hanno protocollato le istanze alla giunta, con in calce più di 400 nomi. Che cosa dice in sostanza il documento? "Che si tratti di prima casa, di seconda abitazione, di strutture produttive o di aree edificabili – hanno scritto - le aliquote sono eccessivamente onerose".
"Sulle prime – dicono - nessuna riduzione, a diversità di altri comuni trentini, rispetto all'aliquota base. Mentre le seconde, prevalentemente di proprietà di cittadini di S.Lorenzo, hanno redditività diverse per esempio da città come Trento o altre località turistiche". In più – aggiungono - le strutture produttive sono il supporto di aziende che stanno vivendo un periodo di difficile congiuntura economica. Per questo sarebbe opportuno che l'amministrazione rivedesse la tassazioni a livelli più sostenibili".
Un capitolo a parte viene dedicato alle Aree sature. Per cui il Prg comunale non prevede autonoma capacità edificatoria. Ma che, anche su suggerimento della Provincia, vengono qualificate come "edificabili e soggette ad imposta". Imposte onerose – dicono i sottoscrittori– che, in alcuni casi, sono un balzello inaccettabile. Senza che i proprietari riescano né a utilizzare i volumi o i lotti, né a venderli, in quanto privi di reale valore di mercato. "L'esempio più classico –hanno detto – l'area vicina alla caserma dei Pompieri". Su questo argomento Berghi e compagni si rifanno ad autorevoli pareri di comuni come Arco e Pergine. Perfettamente allineati sulle loro posizioni. Qui non si accettano sconti: si chiede la revoca della delibera 140 che ha introdotto l'imposta, e soppressione tout court della tassa.