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È ancora un servizio pubblico quello praticato negli uffici postali? Nella lettera segnalato un aumento dei disguidi.. e delle tariffe
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- Categoria: Pinzolo
- Pubblicato Venerdì, 11 Gennaio 2013 14:06
- Scritto da Giuseppe Ciaghi
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"Ho una casella all'ufficio postale di Pinzolo. E' la n.34, dove passo ogni mattina a ritirare la corrispondenza. L'avevo presa in affitto – e qui non voglio parlare del costo, triplicato negli ultimi tre anni – costretto per lavoro dalla necessità di informarmi e controllare la posta nella mattinata. Il portalettere infatti effettua la consegna nella zona dove abito solo dopo mezzogiorno. Sono a denunciare una serie di disguidi che si sono intensificati di recente. Non hanno toccato solo me, anzi!, ma un buon numero di persone ed hanno indispettito oltremodo gli utenti, tanto da chiedersi se quello offerto dalle poste dopo la loro privatizzazione sia ancora un servizio pubblico, oppure una macchina mangiasoldi – per la verità in consonanza con le direttive del Governo – a scapito dei cittadini e dei loro bisogni. Per questo sono a scrivere. Nonostante sappia per esperienza che denunciare certi comportamenti è come parlare con i sordi. Un tempo dicevano: "gutta cavat lapidem ".
I fatti. Mercoledì 9 gennaio trovo nella casella postale una lettera speditami dal comune di Pinzolo, dove mi si invita a presenziare ad una riunione in calendario il giorno 4 gennaio. Verifico in municipio quando sia stata inviata. Scritta il 28 e portata in posta la mattina del 2 gennaio. E' stata messa nella mia casella la mattina del 9: ci sono voluti 7 giorni per percorrere circa 200 metri .
Altro caso. Il giorno 6 novembre la Cassa Rurale mi manda una lettera con un bonifico da firmare per effettuare il pagamento di una fattura in scadenza il giorno 15 novembre. La lettera arriva nella mia casella il giorno 26 novembre, ben 11 giorni dopo la data del pagamento e ben 20 dopo l'invio della comunicazione. Queste sono cose accadute a me. Ne ho sentite altre, e di peggiori , capitate ad altri utenti. Quando si sbaglia e si creano disguidi si sarebbe tenuti almeno a chiedere scusa, se non a risarcire i danni arrecati. Ma negli uffici delle poste nessuno è responsabile. Le colpe sono sempre di altri. Una mattina non funzionano i computer e tutto si ferma in attesa del manutentore. Servizi addio. Urgenze, necessità, bisogni...ma chi se ne frega. Quando c'era più miseria e la posta veniva portata con i sacchi trasportati dalla corriera di linea, la posta arrivava in casa due volte al giorno, una la mattina e l'altra la sera. E costava meno. Era un servizio "pubblico"!