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«Facciamo la Comunità della Rendena». La proposta del sindaco Bonomi ai colleghi della Valle
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- Categoria: Pinzolo
- Pubblicato Sabato, 23 Novembre 2013 14:02
- Scritto da c.m,
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«La Comunità, così com'è, serve a poco. Mi chiedo se abbia senso partecipare alle riunioni di una Conferenza in cui ci troviamo in 39 sindaci a discutere di questioni che spesso non ci riguardano perché riguardano singoli ambiti e delle quali non conosciamo nulla o quasi. Ha senso discutere su problemi che poi sai benissimo verranno risolti da due o tre persone al vertice? Le relazioni si hanno fra colleghi delle singole zone. Le Giudicarie hanno quattro ambiti, più ristretti ed omogenei: lì si possono dibattere questioni che interessano tutti». Le parole sono del Sindaco di Pinzolo William Bonomi e pesano come macini sulle sorti della compattezza della Comunità delle Giudicarie e riaccendono il dibattito sul futuro della Comunità delle Giudicarie. «Il mio intento non è quello di "rompere" la comunità, ma di favorire una riflessione su un problema evidente: la comunità così com'è è poco funzionale a risolvere i problemi del territorio».
Sul fatto che serva completare la riforma istituzionale per dare forza alle comunità aveva manifestato pochi giorni fa la propria convinzione anche Mario Tonina unico rappresentante Giudicariese nel consiglio provinciale: «La riforma deve essere completata, le competenze non devono essere chieste ai comuni ma deve essere la provincia a cederle. Noi vogliamo una Comunità rafforzata. Per far questo devono essere migliorati i rapporti tra gli enti e devono essere condivise le scelte che verranno fatte. Lavoreremo insieme e auspico una collaborazione proficua anche nell'ottica di una razionalizzazione dei servizi necessaria per far fronte alla diminuzione delle risorse disponibili».
Due posizioni diverse, quelle di Bonomi e Tonina, che convergono sulla necessità di metter mano alla riforma istituzionale per cambiare una situazione stagnante che si protrae da troppo tempo e che rende di fatto le Comunità ancora private delle importanti competenze promesse dalla Pat.
«Ci sono servizi come l'assistenza sociale e la raccolta e smaltimento rifiuti che devono essere affrontati in modo complessivo e l'ambito giudicariese è probabilmente quello ottimale- aggiunge Bonomi- ma economia, turismo e altri servizi si devono gestire in un territorio omogeneo».
Ma se per alcuni servizi ha senso mantenere l'ambito giudicariese perchè non fare un comune unico della Rendena che possa gestire gli altri servizi e mantenere la Comunità così com'é?
«Non ho proprio capito la domanda...» risponde Bonomi celando a malapena la risata.
«In realtà l'esigenza di accorpare alcuni servizi è una cosa chiara a tutti e sicuramente i comuni confinanti dialogheranno per trovare delle soluzioni che possano razionalizzare alcune situazioni. Per quanto riguarda le eventuali fusioni di comuni sono processi che devono partire dal basso...».