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Il saluto della comunità ad Armida Ferrari, una donna speciale, un'istituzione per Pinzolo
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- Categoria: Pinzolo
- Pubblicato Lunedì, 21 Aprile 2014 16:41
- Scritto da Giuseppe Ciaghi
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Era una donna speciale l'Armida. Sapeva incantare, come la maga di cui portava il nome, con grazia, intelligenza ed uno spirito, ora allegro e pieno di gioia, ora serio, carico di umanità e di comprensione, capace di capire le situazioni di chi le stava vicino, pronta a dare una mano a tutti nelle difficoltà. Si è spenta a 83 anni. Il lunedì dell'Angelo i suoi compaesani l'hanno accompagnata a San Vigilio, nel suo ultimo viaggio terreno.
Da qualche anno, amareggiata per alcuni dispiaceri e colpita da una serie di lutti familiari, si era ritirata a vivere in solitudine dopo una vita trascorsa in mezzo alla gente, dietro al banco del suo negozio di tabacchi, valori bollati, giornali, libri e articoli vari attraverso il quale dalla piazza centrale del paese si accedeva al Bar nazionale gestito dal fratello Clemente, ed al giardino con i giochi delle bocce ...un'edicola sempre affollata, un andirivieni continuo di clienti, locali e turisti.
Per ognuno dei quali aveva una parola, una battuta arguta, magari una provocazione o un rimprovero (specie per gli amministratori del comune) attenta com'era a tutto, interessata alle vicende del paese, al quale voleva un gran bene. Era diventata un'istituzione a Pinzolo. Perché lei era un tipo fuori dal comune, una persona sveglia, diretta, attiva, piena di energia, e di humour, che sapeva anche ridere di sé, ma con un carattere da sergente di ferro, ligia ai "sani" principi appresi in gioventù..
Non aveva paura di nessuno, né di dire in faccia a chiunque come la pensasse su un problema o su certi comportamenti, specie se riguardavano la cosa pubblica. Tutta presa dal lavoro e dalle faccende della sua famiglia (genitori anziani, fratello sorelle, nipoti) di cui era diventata il punto di riferimento si era persino dimenticata di sposarsi. Con lei se ne è andato un pezzo importante della storia di Pinzolo, è scomparsa una delle figure che hanno caratterizzato negli ultimi cinquant'anni del secolo scorso il tessuto sociale della piazza situata nel centro del paese. Da lì ha preso il via il corteo per la parrocchiale di san Lorenzo, dove si sono celebrati i riti funebri.