Notizie val Rendena
"...In val di Non è nota la danza macabra del 1563 che orna la Chiesa di san Vigilio a Pinzolo...": Così recita il Corriere della Sera di ieri
- Dettagli
- Categoria: Pinzolo
- Pubblicato Martedì, 27 Marzo 2012 11:00
- Scritto da Giuseppe Ciaghi
- Visite: 9786
Alla lettura del testo che le accompagnava, per i cittadini di Pinzolo si sono trasformate in una considerazione amara la gioia e la soddisfazione di aver visto le foto a colori della Danza macabra e dell'abside della chiesa di san Vigilio riempire una pagina intera della più importante testata nazionale: in alto un tratto della processione con alcuni protagonisti del Ballo della Morte, di sotto, a fianco delle didascalie, i pennacchi con gli evangelisti ad incorniciare il capolavoro della Crocifissione dipinta nel 1539 da Simone Baschenis e da suo figlio Filippo ai piedi dello splendido Cristo Pantocrator.
Il tutto pubblicato lunedì 26 marzo a pagina XIV del "Supplemento del Corriere del Trentino e dell'Alto Adige" inserito nel Corriere della Sera, a cura di Media Alpi Pubblicità, "Arte di primavera" testi a cura di Nadia Palmarin, per reclamizzare le bellezze artistiche della regione, dal Mart in giù. La pagina in questione, dal titolo "A Castel Roncolo e a Torre Aquila affreschi sacri e profani nelle chiese e case nobiliari", anziché portare le figure di quegli ambienti propone le immagini rendenesi dei frescanti di Averara. Con la chiosa: "...In val di Non è nota la danza macabra del 1563 che orna la Chiesa di san Vigilio a Pinzolo...". Non una virgola di più. Il fatto che quei dipinti siano conosciuti anche in Val di Non è pura verità, tant'è che ogni anno gli studenti degli istituti superiori di Cles salgono a Pinzolo a visitarli con i loro insegnanti. Quest'anno ci sono già stati. Si potrebbe ascrivere a un lapsus memoriae la data del 1563, che coincide con la conclusione del Concilio di Trento, al posto di quella del 1539, ma far credere che Pinzolo sia in Val di Non in un contesto promopubblicitario va oltre i limiti del buon senso, prefigura il reato di appropriazione indebita.