Notizie val Rendena
Madonna di Campiglio, per il bacino dei Montagnoli opere devastanti. L'accusa di Mountain Wilderness: inorriditi davanti a tanto scempio e alla insensibilità dei tanti servizi provinciali che lo hanno permesso
- Dettagli
- Categoria: Madonna di Campiglio
- Pubblicato Domenica, 08 Giugno 2014 10:48
- Scritto da c.d.s.
- Visite: 5581
Appena la neve lo ha consentito, i lavori per la realizzazione del bacino dei Montagnoli, sono partiti di gran carriera. In pochissimo tempo la vasta area dedicata a raccogliere i 180mila metri cubi di acqua che dovrà garantire la riserva per l'innevamento programmato delle piste di Madonna di Campiglio è diventatao un brulicare di ruspe e l'opera ha iniziato a prendere forma nella sua immensità.
Dall'associazione Mountain Wilderness l'accusa pesante di avere permesso uno scempio della montagna che ha guadagnato la prima pagina del giornale locale il Trentino. «Le immagini dei lavori dimostrano come ogni opera che viene imposta alla montagna risulti devastante. Dell'ambiente, del paesaggio, della morfologia del territorio e della sua identità. Si tratta di interventi irreversibili e di situazioni ambientali che diventano irrecuperabili. Ogni persona dotata di un minimo di sensibilità rimane inorridita davanti a tanto scempio e alla insensibilità dei tanti servizi provinciali che hanno decretato, con i loro pareri, la devastazione di questo delicato fragile territorio».
Ma non solo, gli ambientalisti fravvisano anche delle irregolarità nella gestione del cantiere: «Nella nostra ispezione, oltre a documentare le dimensioni della devastazione ambientale e paesaggistica abbiamo ravvisato un probabile sfondamento degli scavi rivolti ad ovest per circa un centinaio di metri. E sicuramente nell'area cantiere non sono esposte le tabelle che indicano le responsabilità del progetto, la direzione ai lavori, il committente e le autorizzazioni ricevute»
Dura l'accusa finale che si rivolge anche alla magistratura: «Dove sta la magistratura trentina? Siamo proprio sicuri che le ridicole prescrizioni imposte nel progetto siano rispettate? Oppure, come troppo spesso accade, una volta avviato il cantiere, le ruspe si impongono e allargano il loro raggio d'azione ben oltre la reale concessione licenziata?».