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SANT'ANTONIO DI MAVIGNOLA. Giovedì 17 gennaio la sagra di Sant'Antonio abate, una tradizione con radici lontane
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- Categoria: S. Antonio di Mavignola
- Pubblicato Lunedì, 14 Gennaio 2013 23:22
- Scritto da Giuseppe Ciaghi
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Ritrovarsi a Mavignola il 17 gennaio, festa di Sant'Antonio abate, è un appuntamento imperdibile per gli abitanti della val Rendena, una tradizione con radici lontane, che affondano nella notte dei tempi, un momento di socializzazione particolare, molto sentito, che si è saputo adattare alle esigenze dei partecipanti (anziani, uomini, donne, giovani, bambini) e al mutare dei tempi e della società. Se una cinquantina d'anni fa, dopo i riti liturgici, la festa si esauriva in interminabili partite a carte e a morra che si spingevano fino all'alba, tra un bicchier di vino, una fetta di salame o un trancio di spressa, a contorno di un piatto di canederli o di trippa, adesso si conclude con una spettacolare fiaccolata sugli sci, nella fantasmagoria dei fuochi d'artificio ad incorniciare balli e danze ritmati dalla freschezza e dalla vivacità di un orchestrina tutto brio, allegria ed entusiasmo. La Pro loco a distribuire vin brulè per tutti. Nei ristoranti (Alla Posta, alla Tosa e Al Fratè) si potranno degustare le specialità gastronomiche del posto fra cui "la trippa di Sant'Antonio". Per l'occasione tutti gli abitanti della località si prestano alla riuscita della loro festa . Che incomincia la mattina alle 9 con l'apertura della lotteria, continuerà alle 10 con la S. Messa e la benedizione degli animali, il pranzo e poi, alle ore 14, la solenne processione per le vie dell'abitato con la statua del Santo portata a spalle dagli alpini sulle note della banda comunale di Pinzolo.
Seguiranno "la canta dei miracoli di Sant'Antonio", effettuata da un gruppo di ragazzi che si avvarranno di un piccolo teatrino in legno, e i giochi destinati ai più piccoli. Alle 21 la fiaccolata, la musica dal vivo con canti balli e danze. E' l'occasione per chi non è mai stato nella località di farvi un salto. Si tratta di un posto straordinario, a quasi 1200 metri di altitudine sulla strada che da Pinzolo porta a Madonna di Campiglio, tra la valle e la montagna, tra il Brenta e l'Adamello, un posto dove la terra tocca il cielo....e dove gli uomini sono rimasti ancora uomini, legati profondamente alla loro terra, ai loro valori, fatti di solidarietà, ospitalità ed amicizia.