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Notizie val Rendena

Serata informativa in merito alla costruzione di un impianto a biogas privato. Il comitato No Biogas: Speriamo venga data risposta ai molti quesiti posti all'amministrazione pubblica

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«Speriamo che questa sera venga data risposta ai molti quesiti che abbiamo posto all''amministrazione comunale di Carisolo». È questa la speranza di molti cittadini di Carisolo che vedono nell'incontro pubblico "Serata informativa in merito alla costruzione di un impianto a biogas privato" che si terrà questa sera alle 20.30 presso il nuovo auditorium di Carisolo la possibilità di vedere dipanati i molti dubbi posti all'amministrazione comunale mediante una corposa lettera datata 18 marzo 2017 e sottoscritta da numerosi cittadini di Carisolo. Qui sotto il testo integrale.

«Oggetto: OSSERVAZIONI al procedimento di deroga urbanistica relativa ai lavori di "realizzazione di un impianto di produzione e valorizzazione di biogas da biomasse vegetali e animali da 100 Kw in p.ed. 454 e p.f. 651 e altre in CC Carisolo".
In riferimento al procedimento di richiesta di deroga urbanistica relativa ai lavori di "realizzazione di un impianto di produzione e valorizzazione di biogas da biomasse vegetali e animali da 100 Kw in p.ed. 454 e p.f. 651 e altre in CC Carisolo" da parte dell'AZIENDA AGRICOLA NELLA di Paraboschi M.G. & C. S.S., con la presente si intende depositare le seguenti osservazioni.

La ragione che ha portato alla raccolta delle seguenti questioni è dettata da una collettiva necessità di ricevere maggior informazione e partecipazione nel processo decisionale che la nostra amministrazione deve affrontare. Si ritiene, infatti, che per tematiche di questa importanza sia dovere reciproco da parte dell'amministrazione comunale e della popolazione, di offrire e di chiedere la massima informazione e partecipazione.
Se l'amministrazione comunale ha giustamente affrontato l'argomento nella consueta riunione di fine anno 2016 di incontro con la popolazione, purtroppo la scarsa partecipazione della popolazione non ha, di fatto, consentito il necessario coinvolgimento.
Riconoscendo la prima mancanza nell'assenza dei cittadini a quell'assemblea, si ritiene che per tali questioni lo sforzo dell'amministrazione debba andare oltre e cercare nuovamente l'incontro con la popolazione di Carisolo.

In ragione di questo, la prima osservazione/richiesta formale, già esternata agli amministratori, è:

1. Si chiede l'impegno da parte dell'Amministrazione comunale di organizzare un'assemblea pubblica con specifico invito alla popolazione per informare sulle intenzioni relative al progetto in questione, esponendo tutti gli aspetti legati alle richieste progettuali, invitando esperti e tecnici in grado di dare risposte precise ai dubbi ed alle preoccupazioni dei cittadini che legittimamente si diffondono in assenza di una informazione chiara.
È auspicabile che l'assemblea venga proposta prima della decisione finale del Consiglio comunale per dare la possibilità agli amministratori di raccogliere gli elementi utili e gli spunti necessari al raggiungimento di una decisione politica serena e condivisa.

Entrando nello specifico della tematica si elencano di seguito le osservazioni per le quali si chiede formale pronunciamento da parte dell'Amministrazione:

2. Nella consapevolezza che esiste un problema oggettivo nella campagna di Carisolo che è il continuo accumulo di letami, si chiede se la soluzione del biodigestore sia veramente l'unica in grado di risolvere la problematica, che evidentemente sta a cuore ad ogni cittadino, per tornare ad avere una campagna gestita in modo equilibrato? Perché non si prova a risolvere il problema a monte? Cioè adeguando il numero di capi di bestiame nelle nostre stalle secondo una reale disponibilità di campi da sfalciare e su cui distribuire i letami ed i liquami in modo tradizionale secondo i principi agronomici di maturazione del letame con azione dei microrganismi naturali.
3. Il corposo parere favorevole espresso dalla Sottocommissione per il paesaggio della PAT (Reg. delib. N. 306/16 pratica n. 110/16) raccoglie gli elementi per la compatibilità del progetto con la normativa di carattere agronomico e urbanistico-paesaggistico. Perché non viene redatta un'istruttoria e non vengono rilasciate valutazioni e pareri legati ai possibili effetti per la salute delle persone? Come mai l'Azienda sanitaria provinciale non è chiamata ad esprimere un parere sulla compatibilità del progetto?
4. Autorevoli fonti scientifiche confermano che l'attività di fermentazione anaerobica che avviene in questi impianti favorisce la produzione di batteri sporigeni come clostridium botulinum che, attraverso il digestato può determinare contaminazioni anche mortali agli animali ed addirittura alle persone. Perché non vengono prodotte analisi e documentazioni relative a questo aspetto? L'amministrazione comunale, a cui è direttamente in capo la cura degli interessi dei propri cittadini, la tutela della salute pubblica e la qualità della vita, non si pone il problema di quali possono essere gli effetti sulla salute delle persone da parte della emissioni di sostanze batteriche derivanti dai processi di fermentazione e di distribuzione dei residui oltre che di polveri sottili derivanti dalle emissioni volatili? L'amministrazione comunale è in grado di sottoscrivere una dichiarazione che attesta l'inesistenza di rischi per la salute delle persone? Anche se non dovuto ai sensi della normativa, si chiede che, in ragione del principio di precauzione, venga chiesto uno specifico rapporto istruttorio da parte dell'Azienda Sanitaria Locale.
5. Come mai non è stata redatta un'istruttoria e non vengono rilasciati pareri in merito alla compatibilità di questo impianto con gli obiettivi, le ambizioni e le strategie socio economiche legate al turismo della nostra Val Rendena e del Trentino? Come si inserisce questa previsione nel programma strategico dell'Azienda per il Turismo Campiglio, Pinzolo Val Rendena, anche in riferimento alle recenti scelte di realizzazioni residenziali di alti standard di lusso a poca distanza in linea d'aria dalla previsione di impianto?
6. Recentemente tutte le amministrazioni del territorio del fiume Sarca hanno raggiunto la complessa creazione di una Rete di Riserve di tutto il corso del fiume dal ghiacciaio dell'Adamello (il più esteso d'Italia) al Lago di Garda (il più esteso d'Italia) con la prossima costituzione del Parco Fluviale della Sarca. In ragione dell'immediata vicinanza dell'opera con il torrente e con la principale pista ciclopedonale dell'alta Rendena, come si inserisce questa previsione nel programma strategico della Rete di Riserve promossa dalla PAT e coordinata dal BIM e con le previsioni del suo Piano di gestione?
7. La proposta di intervento ricade parzialmente nelle aree di controllo geologico critiche recuperabili individuate dalla carta di sintesi geologica del PUP. Quali saranno gli interventi di sistemazione e protezione necessari a risolvere i fenomeni di pericolosità segnalati dalla pianificazione provinciale e scaturiti da indagini preliminari alla realizzazione degli interventi come richiesto dal parere della Sottocommissione?

Nell'ipotesi che il biodigestore venga autorizzato definitivamente:

8. La documentazione progettuale è chiara nel confermare che il funzionamento del motore per la generazione di energia sarà continuo 24h tutto l'anno senza sosta. Cosa può succedere nell'ipotesi di temporaneo esaurimento o riduzione del materiale da conferire da parte delle aziende coinvolte? (spostamento del bestiame all'alpeggio estivo) - L'impianto verrebbe bloccato? Oppure la produzione proseguirà con conferimenti da altre fonti? Quali e da dove?
9. Quale sarà il reale beneficio per la collettività di Carisolo? La proposta di cessione di energia termica (acqua calda) verrebbe attuata con opere a carico del privato fino a confine della strada, quali benefici economici lascia l'iniziativa a fronte dei costi di completamento delle opere di distribuzione? Che utilizzo verrà fatto dell'acqua calda nei mesi estivi in cui il riscaldamento non è attivo?
10. Come verrà regolata la gestione ed il funzionamento dell'impianto? C'è la possibilità di un controllo pubblico della gestione dell'impianto attraverso la costituzione di una commissione di controllo in seno all'Amministrazione pubblica o alla cittadinanza? Eventualmente con autorità di accesso all'impianto, verifica e raccolta campioni per analisi e controlli.
11. Se il conferimento dei prodotti per l'alimentazione dell'impianto da parte delle due aziende di Carisolo (Nella e Stria di Bo) avverrebbe in maniera diretta senza nemmeno coinvolgere la viabilità pubblica e sotto il controllo palese di tutti, si nutre qualche perplessità sulla possibilità di controllo e gestione dei flussi veicolari per il conferimento della altre due aziende coinvolte che inevitabilmente dovrebbero attraversare la viabilità pubblica del paese per giunta di fronte all'asilo comunale e all'imbocco del tanto apprezzato "Parco fluviale" ed area ricreativa con gli evidenti rischi di circolazione pedonale. Ci sarà uno specifico piano degli spostamenti autorizzato dal Comune con conseguente controllo da parte della polizia municipale?
12. Se ancora il conferimento dei prodotti da parte delle due aziende di Carisolo potrebbe essere facilmente monitorato in termini di natura e tipologia di materiale introdotto, si nutre qualche timore sulla possibilità di esercitare un efficace controllo sulla natura e sulla provenienza dei materiali da altre fonti. Verrà attuato un controllo pubblico e una registrazione delle quantità conferite?
13. Quali sono le sostanze contenute nei fumi e nelle emissioni in aria del motore generatore elettrico? Verrà attivata una forma di controllo sulla qualità delle emissioni inquinanti in aria da parte del motore?
14. La relazione progettuale illustra che il residuo digestato verrà separato in componente solida di maggiore qualità nutrizionale che sarà venduta ad aziende a regime biologico, e in componente liquida, evidentemente meno pregiata, che verrà distribuita. Sarà garantito un controllo sulla qualità microbica della componente liquida separata prima del suo spargimento?
15. Le prescrizioni del parere PAT impongono un adeguamento del piano di distribuzione proposto per lo spargimento del digestato. Visto che le complicazioni legate agli effetti sulla salute dipendono anche dalla metodologia e dal rispetto delle quantità, dosi e tempistiche di spargimento oltre che dall'utilizzo di macchinari adeguati che impediscano il ruscellamento e le emissioni in atmosfera di azoto ammoniacale, sarà attivato un controllo pubblico sul rispetto di queste prescrizioni?
16. Il Piano di Utilizzazione Agronomica proposto, prevede che per poter garantire la distribuzione con coefficiente di alta efficienza venga prevista una distribuzione primaverile in prearatura per il mais e una su parte dei prati permanenti sfalciati dopo il taglio primaverile (maggio – giugno) con interramento. Si tratta di una tecnica innovativa che richiede di attrezzare il carro botte con un organo interratore a dischi. Si può ritenere che questa metodologia possa rendere difficoltosa la gestione ed il controllo della quantità distribuita che, come già detto, è fattore determinante per l'impatto della concentrazione di digestato. Ci sarà una forma di controllo delle metodologie utilizzate per garantire una corretta distribuzione del digestato?
17. Tra le prescrizioni del parere della Sottocommissione c'è la necessità di provvedere alla modifica ed integrazione dei regolamenti comunali relativi ai limiti delle distanze per lo spargimento del letame. In che termini dovranno esser modificati? Il digestato dovrà essere sparso con limiti di distanze maggiori rispetto al letame tradizionale? Questo in ragione della sua componente batterica potenzialmente dannosa? In che termini il Comune di Carisolo intende modificare il proprio regolamento?
18. Il consorzio del Parmigiano Reggiano vieta lo spargimento di digestato in ragione della componente di alimentazione ad insilati di mais. Esiste una garanzia che questa condizione non possa alterare la composizione e la qualità foraggera che alimenta il bestiame da latte destinato alla produzione del nostro formaggio DOP la Spressa Giudicarie?
19. Si chiede all'amministrazione che venga vincolata in maniera inderogabile la natura e la tipologia di allevamento bovino delle aziende conferitrici, evitando qualsiasi sua sostituzione con altra tipologia di bestiame, come quello suino, in ragione della natura prevalente dell'azienda che propone l'opera.
20. Esiste una garanzia sull'inderogabilità dei parametri di potenza, produzione, alimentazione e dimensione dell'impianto? In modo da escludere qualsiasi richiesta futura di ampliamento o deroga all'origine del prodotto di alimentazione dell'impianto? Si chiede all'Amministrazione che possa prevederne la garanzia.
21. La relazione progettuale illustra la composizione del prodotto di alimentazione dell'impianto per cui la % delle biomasse vegetali (diverse dagli effluenti solidi e liquidi dai bovini) è del 8%, ben al di sotto del massimo previsto in normativa (30%). Esiste un piano di aggiornamento periodico e di controllo della composizione % dei prodotti di alimentazione dell'impianto oltre che di controllo della sua provenienza? (cosa potrebbe succedere tra 10 anni? La composizione dovrà rimanere questa? Verranno rinnovate le autorizzazioni con cadenza periodica a seguito di verifiche?)
22. Sarà attivato un controllo su questa quota del 30% di prodotto per cui si può fare ricorso ad altre biomasse vegetali di origine anche extra-aziendale, affinché non venga conferito materiale diverso da quello consentito? come scarti di origine animale o la frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU)?
23. La relazione progettuale quantifica in 300 t/a la componente di stocchi di mais derivanti dall'azienda Nella per l'alimentazione dell'impianto. Vista la sostituzione delle passate coltivazioni di mais nella piana di Carisolo a favore di prato falciato, da quali coltivazioni deriverà questa quota? Verrà garantito un controllo di qualità dei trattamenti ricevuti da queste coltivazioni di mais? Questo in ragione del fatto che sono colture non destinate all'uso alimentare ma solo all'azione di fermentazione, pertanto perseguendo la ricerca di massimizzare la resa potrebbero subire trattamenti fertilizzanti e pesticidi massicci ben oltre le soglie imposte per le coltivazioni destinate all'uso alimentare. Questo non esclude che i residui di tali sostanze possano comunque andare ad inquinare il digestato e di conseguenza i terreni su cui questo verrà distribuito e a sua volta il foraggio raccolto per l'alimentazione del bestiame ed il ritorno a danno della salute delle persone. Verrà garantito controllo su questo?

Si torna a ribadire che le questioni sollevate sono dettate dalle legittime preoccupazioni di chi non ha sufficiente conoscenza ed informazione in riferimento alle previsioni di realizzazione dell'impianto e vede con apprensione qualsiasi potenziale rischio per la salute delle persone, dei nostri figli e di tutta la collettività non sono di Carisolo ma dell'intera Val Rendena.
Le stesse sono infatti sollevate al fine di stimolare un ampio ed approfondito confronto per arrivare ad una completa conoscenza collettiva della questione.

Si confida ampiamente nella disponibilità della spettabile Amministrazione del nostro Comune nel voler dare riscontro ai quesiti elencati, se non in ragione della loro pertinenza al procedimento di deroga urbanistica, quantomeno nel contesto informativo dell'auspicabile assemblea pubblica da dedicare all'informazione della popolazione, dove verranno nuovamente proposti.

Sicuri della bontà dell'operato di questa Amministrazione e della sempre aperta possibilità di perseguire un programma di risparmio energetico e di sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili senza rinunciare ad esercitare i propri doveri e poteri per quanto riguarda il bene prioritario della nostra comunità e cioè la salvaguardia della salute dei cittadini e dell'ambiente, si ringrazia dell'attenzione e si porgono i più cordiali saluti.

Un gruppo di cittadini di Carisolo».