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Si è risolta con un blocco stradale e una scarpinata degli animalisti lungo la statale della Rendena, la temuta manifestazione in difesa di Daniza
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- Categoria: Val Rendena
- Pubblicato Sabato, 30 Agosto 2014 22:56
- Scritto da Ettore Zini
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Una ben congegnata azione preventiva, non solo ha evitato il ripetersi di una manifestazione bis pro orsa. Ma ha fatto in modo che gli animalisti non arrivassero nemmeno alle porte di Pinzolo. Per tutto il giorno il paese ha potuto godersi in piena tranquillità la Desmontegada, una delle feste tradizionali della Rendena che fa sfilare per le vie del borgo le vacche al ritorno dalle malghe. Mentre i manifestanti che avevano promesso di invadere la cittadina per dimostrare nuovamente a favore di Daniza sono stati tenuti alla larga da un'operazione congiunta delle forze di polizia che fin dalle prime ore dell'alba ha presidiato gli accessi stradali partendo da Ponte Caffaro per chi veniva da Brescia e da Dimaro per chi voleva accedere da Madonna di Campiglio. Un'azione filtro azzeccata. Messa in atto a ragnatela lungo le arterie principali che portano a Pinzolo. In campo carabinieri, polizia e polizia locale coadiuvata da Guardia di Finanza e Forestale. Il paese non avrebbe ben accolto un altro affronto come quello della scorsa settimana, proprio in concomitanza con una delle manifestazioni turistiche più apprezzate della stagione. Ed ecco che le forze dell'ordine coordinate dalla dottoressa Annamaria Maggio della questura di Trento sono venute a toglierle le castagne dal fuoco. La temuta calata in massa degli ambientalisti però non c'è stata. E solo nel pomeriggio un gruppo di 25 animalisti sono stati fermati ad un posto di blocco a Tione. E obbligati, se volevano raggiungere Pinzolo, a proseguire a piedi. Le loro velleità si sono spente a Spiazzo Rendena. Dove un secondo controllo da parte delle forze dell'ordine e i chilometri (troppi i nove ancora da percorrere a piedi dopo gli altrettanti già percorsi) hanno consigliato loro di gettare la spugna. Non prima però di avere inscenato una protesta e un blocco stradale con striscioni e slogan inneggianti a Daniza libera. "Giù le mani da Daniza". "Daniza corri, non ti fermare". A fermarsi però, quando erano le venti di sera e a Pinzolo si erano spenti i riflettori sulla festa, sono stati gli ambientalisti. Che son tornati alle città di origine con la coda tra le gambe. Napoli, Roma, Milano, Arezzo, Genova, Firenze le città di provenienza. Grazie alle forze dell'ordine, per una volta, contro il disordine, ha vinto la prevenzione.