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Notizie val Rendena

Il Consorzio Irriguo di Pelugo torna a vivere. Nominato un nuovo direttivo intenzionato a garantire i diritti acquisiti

pelugo consorzio irriguo
Dopo mesi d'incertezza e trepidazione, torna a vivere il vecchio Consorzio Irriguo di Pelugo. Da domenica scorsa, l'Ente - un tempo pedina fondamentale nell'economia agricola della zona - ha un nuovo direttivo in grado di garantirne la sopravvivenza.
Ne sono entrati a far parte lo stesso sindaco di Pelugo Stefano Pietro Galli. Più alcuni grandi agricoltori che hanno assicurato la loro disponibilità a mantenere attiva una società che dopo più di mezzo secolo di storia, rischiava di perdere anche i diritti di concessione di quei 90 litri d'acqua al secondo che, negli anni settanta e ottanta erano stati la linfa vitale dell'economia rurale della zona.
Costituito nel dicembre del 1958, da alcuni anni le assemblee annuali andavano deserte. Il rischio imminente era che il direttivo in carica, già commissariato dalla Provincia, dovesse provvedere alla cancellazione dall'elenco della Federazione Provinciale dei Consorzi irrigui.
Con la matematica certezza che, anche la concessione di derivazione n. 134, ottenuta sul finire degli anni '50 per irrigare le proprietà agricole di Pelugo, Vigo e Borzago, che dava appunto il diritto di prelevare un cospicuo quantitativo di acqua per usi irrigui dal torrente Bedù, a valle dei contrafforti dell'Adamello, potesse essere cancellata.
Se, entro marzo, i 190 soci non si fossero attivati per dare vita ai nuovi organi statutari, l'eventualità sarebbe diventata certezza. Il commissario Giulio Bazzanella, nominato in via provvisoria dalla giunta provinciale, del resto era stato chiaro. "O entro i primi tre mesi dell'anno la popolazione dimostrava interesse verso quella concessione, dando nuovamente vita un direttivo, o per il consorzio Irriguo di Pelugo non ci sarebbe più stata storia".

Durante l'assemblea convocata per domenica scorsa, però, hanno risposto una cinquantina di persone. E dopo l'espletamento delle formalità assembleari, si è insediato il nuovo direttivo, costituito da: Stefano Pietro Galli, Raffaele Scarazzini, Riccardo Campidelli, Gian Battista Nodari e Luca Scarazzini. Costoro nei prossimi giorni avranno il compito di nominare al loro interno il presidente e il segretario. Mentre tra i revisori dei conti sono annoverati: Ivan Maria Castellani, Manuel Chiodega e Maurilio Gnutti.

Dopo mesi di incertezze e timori, torna così in auge un organismo irriguo che tanta parte ebbe nell'economia agricola rendenese del passato. "Ora i tempi sono cambiati – ha spiegato l'ex segretario Stefano Ongari – ma sarebbe stato un vero peccato rinunciare a un'opportunità mantenuta dalla popolazione locale con tanti sacrifici". A far ben sperare su una presenza attiva del consorzio, l'impegno in prima persona dell'avvocato e sindaco di Pelugo Pietro Galli che ha assicurato la disponibilità da parte dell'amministrazione comunale a impegnarsi al recupero immediato della presa a monte del rio Bedù.