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Roncone, distrutto completamente dalle fiamme un fienile in località Lodino. Si indaga sulle cause

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Il difettoso funzionamento della canna fumaria ha provocato la scorsa notte un incendio che a sua volta ha mandato in fumo un intero fienile dislocato in località Ladino poco a monte di Roncone.
Eramo circa le 4 del mattino quando sono stati allertati i vigili del fuoco di Roncone che a loro volta – affiancati dai colleghi di Pieve di Bono - hanno lavorato sino alle 11. Sul posto anche i carabinieri delle stazioni di Tione e Storo.
L'edificio, di cui sono rimasti soli i muri perimetrali e qualche lamiera, appartiene a Raimondo Bonapace e Appolonio Molinari che quasi quotidianamente ne fanno uso. Molto probabilmente le fiamme erano partite già molte ore prima anche se ad accorgersene è stato un allevatore di Bondo che a quell'ora stava raggiungendo una suo podere ma lungo l'opposto versante di valle. Lui ha chiamato il cugino, Ezio Valenti, che tra l'altro
è il comandante dei volontari di Bondo. Quest'ultimo ha allertato prima il collega di Roncone, Nicola Marzadri, che ha segnalato quanto stava avvenendo al corpo permanente di Trento che più tardi ha inviato sul posto alcuni tecnici in grado di stabilire cause e danni. "A dare manforte alla nostra azione - dice lo stesso Marzadri - anche una squadra di Pieve di Bono che avvalendosi di autobotti provvedeva alla fornitura di acqua. Nello stesso tempo con l'ausilio di maschere e autorespiratori, sempre loro, consentivano a noi di addentrarci in modo da poter operare".

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Marzadri cause e danni? " Sulle origini non ci sono dubbi. Quando siamo arrivati sul posto il grosso già risultava risucchiato dal fuoco. Molto probabilmente già la sera prima era rimasto un focolare all'interno della stufa dal quale si presume sia poi partito l'incendio. Circa i danni saranno i colleghi del corpo permanente di Trento a quantificarli".