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Ciao campione, se avessimo saputo che ieri sarebbe stata l'ultima volta, ti avremmo abbracciato forte a noi... La lettera a Timothy dei compagni di classe

timothy porcelli 3
Una scuola ammutolita, e incredula ha accolto la notizia che Timothy Porcelli, il loro compagno di banco ha perso la vita sotto un furgone a pochi chilometri da casa, mentre sotto gli occhi del padre si stava allenando in bicicletta. Da soli venti giorni aveva iniziato a frequentare le lezioni all'Università Popolare di Tione. Era iscritto alla terza vendite. Aveva ottenuto il diploma di cuoco all'istituto professionale Enaip, l'istituto alberghiero a due passi dalla nuova scuola. Aveva, però, deciso di iscriversi all'Upt, perché in futuro un lavoro in ambito turistico gli avrebbe permesso di conciliare il lavoro con gli allenamenti sull'amata bici. Quella stessa bicicletta che l'ha tradito, mentre scendeva sulla strada che da Por porta a Pieve di Bono.

Ieri i suoi compagni di classe hanno dato inizio alle lezioni nel più assoluto silenzio. La morte è sempre un avvenimento lontano anni luce per diciassettenni come Timothy. E sapere che un loro coetaneo che, solo ieri era con loro, non ci sarà più, è stato motivo di riflessione, oltreché di grandissimo cordoglio. "Era timido riservato, molto motivato" – dice l'insegnante Amalia Paletti. Al preside Claudio Nicolussi aveva fatto subito una buonissima impressione. "Era un ragazzo educato e rispettoso. E' venuto a iscriversi con il papà e la mamma di origine americana, di New York. A casa parlavano inglese. Da poco era arrivato nella nostra scuola, ma è riuscito ad ambientarsi subito. La sua grande passione era correre in bicicletta. Proprio in questi giorni, dovendo partecipare con la scuola al servizio accoglienza dell'Ecofiera di Tione, aveva chiesto di poter essere esonerato dai turni della domenica perché doveva partecipare a una gara importante".

Ieri i suoi compagni della 3° OSV hanno voluto scrivergli una lettera, letta prima del termine delle lezioni, in tutte le classi dell'istituto. "Ciao campione, se avessimo saputo che ieri sarebbe stata l'ultima volta, ti avremmo abbracciato forte a noi, e non ti avremmo lasciato andare via" scrivono in una bellissima lettera vergata a mano, che esprime tenerezza, ma anche la capacità con cui il piccolo corridore aveva fatto breccia tra i suoi nuovi compagni, in soli pochi giorni di scuola. "Ci mancano e ci mancavano poche tappe per diventare buoni amici. Ma il tempo non ce l'ha permesso. Una tappa però l'hai conquistata. E' la tappa del nostro cuore. Purtroppo hai superato presto il traguardo del Paradiso. Insegna agli angeli a pedalare come sapevi fare solo tu. Non siamo mai riusciti a dirtelo per il poco tempo. Ma, noi ti vogliamo bene. Sarai sempre il nostro ciclista, compagno di classe. Il tuo banco sarà sempre lì. Come tutti i ricordi che ci hai lasciato". (e.z.)