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Un unico corpo per i vigili del fuoco di Bondo e Breguzzo. Il nuovo gruppo, frutto della prima fusione in Giudicarie, sarà guidato da Ezio Valenti

Un unico corpo per i vigili del fuoco di Bondo e Breguzzo. Il nuovo gruppo frutto della prima fusione in Giudicarie sarà guidato da Ezio Valenti
Molto più dei comuni. Molto più della Provincia. I vigili del fuoco volontari di Bondo e Breguzzo si sono dimostrati più lungimiranti dei responsabili delle loro comunità. Ancor più dei responsabili della Provincia che continua a finanziare, ad ogni piè sospinto, caserme, caserme ed ancora caserme. La parola magica è fusione.
D'ora in poi per i due corpi di pompieri (15 uomini a Bondo e 12 a Breguzzo), ne basterà una sola.

Un ricovero unico per automezzi e attrezzature. Un unico gruppo di volontari al servizio delle due comunità. La decisione è maturata in sordina. Per un anno si sono allenati insieme. Insieme hanno fatto le selettive. E, alla fine, hanno deciso di fondersi. Come nel feuilleton dei Tre moschettieri, d'ora in poi, i 27 vigili del fuoco di Bondo e Breguzzo saranno: tutti per uno e uno per tutti. Una notizia importante. La prima in Giudicarie. Salutata con gioia da tutta la comunità, alla vigilia della Befana. Con la nomina di Ezio Valenti a comandante in capo di un nuovo corpo," I vigili del fuoco di Bondo e Breguzzo", da oggi, risponderanno al suono di una sola sirena.

"Magari fosse così anche per i due comuni" – commenta soddisfatto, ma non sorpreso Giuseppe Bonenti, sindaco di Bondo. "Abbiamo unito asilo nido, scuola primaria e materna e ora anche vigili del fuoco. Ma per l'unione dei comuni c'è gelo. L'argomento è tabù". Eppure le due comunità che, fino a ieri disponevano di due distinte caserme di volontari, sono separate solo da un ponte, che scavalca la forra del torrente Arnò. Settecentouno abitanti per Bondo e cinquecentoottantasei per Breguzzo. Poco più di mille abitanti, per due nuclei divisi solo da un ruscello. Finora comunità a stretto contatto, ma in pratica separate in casa. Con tutto moltiplicato per due.
Finalmente il buon esempio. E' il commento più gettonato.

Giunto, dopo un anno di prove tecniche, da chi solitamente, come i volontari del fuoco, sono i più restii ad abbandonare l'ombra del campanile. "Ora – spiega ancora il primo cittadino di Bondo, che è anche presidente della Conferenza dei sindaci della Comunità di Valle – per l'attività logistica sarà utilizzata solo la caserma di Bondo, per cui bastano pochi aggiustamenti e poche migliaia di euro per ospitare i mezzi del neonato sodalizio".

Altre realtà analoghe ne seguiranno l'esempio?
Finora, i 39 comuni giudicariesi (727 vigili del fuoco) dispongono di altrettante caserme. Alcune di queste milionarie. E' notizia di questi giorni l'inaugurazione di una nuova caserma a Fiavè. A Cimego è in via di ultimazione una nuova struttura da 2 milioni. Condino, a due chilometri, ne reclama un'altra, a quanto pare già finanziata dalla Provincia. A Pinzolo, nel recente documentario proiettato per il commiato di Dellai non s'è visto altro che caserme di pompieri. "Il primo esempio di spending review non calata dall'alto. Ora tocca ai comuni". Commenta soddisfatto il comandante Ezio Valenti.