In "cenacolo" a Bondo. In San Barnaba Giancarlo Maculotti ha presentato la sua ultima opera "La cellula sovversiva di St. Moritz"
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- Categoria: Bondo
- Pubblicato Domenica, 06 Ottobre 2013 23:33
- Scritto da Mario Antolini Musón
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Una serata insolita in San Barnaba a Bondo la sera di sabato 5 ottobre: non più l'ampia navata stracolma di gente come si è soliti vedere per le celebrazioni artistiche o culturali proposte dalla Zanettiarte di Bagolino, ma soltanto un gruppuscolo di poche persone attratte dalla presenza di Giancarlo Maculotti, sindaco di Cerveno in Val Camonica, che presentava la sua ultima opera "La cellula sovversiva di St. Moritz".
Un incontro che ha sùbito riproposto la classica formula del "cenacolo": quella che viene definita "gruppo di persone che sogliono ritrovarsi e conversare". Un nuovo modo di "fare cultura" nell'ambito dell'accogliente navata di San Barnaba divenuta, negli ultimi anni, uno dei centri culturali di maggiore importanza in Giudicarie.
I presenti hanno vissuto sul dialogo fra Mara Martinelli che ha sollecitato, a modo di intervista alternata, l'autore dell'opera in discussione, per dargli modo di entrare nel merito della sua meticolosa ricerca sugli antifascisti Camuni obbligati - fra gli anni Venti e Trenta - a fuggire dalle proprie vallate e trasferirsi nell'accogliente suolo svizzero, soprattutto nell'area di St. Moritz a causa della loro non adesione al regime imposto agli Italiani soprattutto dopo l'uccisione di Matteotti.
Si sono rivissuti i primi decenni del fascismo in Italia; le vicende di operai e di artigiani, nonché di donne a servizio che, impediti di tornare in patria, si sono poi stabiliti per sempre all'estero, o in Svizzera od in Francia. Vicende che avevano il sapore lontano di una storia quasi da dimenticare, ma che invece sono state vissute dai partecipanti come pagine ancora piene di riflessi sociologici nel mondo moderno che, sotto aspetti diversi, sta ancora vivendo vicende similari.
Un "cenacolo" in cui si è sentito il sapore di valli parallele che hanno vissuto vicende quasi simili, ma che ancora dovrebbero avere modo di incontrarsi e di arricchirsi nella "trasfusione" della ricchezza che hanno saputo creare e conservare durante i secoli. Val Camonica e Giudicarie Interiori: due solchi glaciali al di là ed al di qua dell'Adamello sul quale le due aree geografiche si sono "scontrate" per motivi bellici fra nazioni avverse, ma che oggi su quell'arco alpino hanno oggi modo di darsi la mano pur salendo dagli opposti declivi. Questo il clima vissuto in quelle intense ore fra Giudicariesi, Bresciani e Camuni davvero intensamente uniti nella visione di una storia e di un territorio che potrebbero e dovrebbero farli sentire maggiormente vicini, nel vicendevole "dono culturale" delle loro sagge e vissute esperienze.
Mario Musón