Bondo: conclusione in "gloria". Sabato 2 novembre l'ultima delle undici serate "Nel segno della croce, Mimmo Paladino" proposte ed impostate su arte e cultura che hanno portato nelle Giudicarie una ventata di assoluta novità
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- Categoria: Bondo
- Pubblicato Domenica, 03 Novembre 2013 23:13
- Scritto da Mario Antolini Musón
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Sabato 2 novembre si è concluso a Bondo il ciclo di manifestazioni in San Barnaba, presentato ed attuato sotto il titolo "Nel segno della croce: Mimmo Paladino", ed iniziatosi il 13 agosto scorso. Undici le serate proposte ed impostate su arte e cultura che hanno portato nelle Giudicarie una ventata di assoluta novità nel nome di quella crescita umanistica che resta alla base del vero progresso di tutta la società e di quella giudicariese in particolare. Le iniziative sgorgate dalla sagace intuizione e dal lodevole impegno dell'amministrazione comunale di Bondo, sotto la preziosa organizzazione e regia dello Studio d'Arte Zanetti di Bagolino, si sono susseguite con una ricchezza di particolari e di personaggi raramente percepiti e presenti in queste periferiche vallate tropo spesso lasciate nella dimenticanza dai settori della conoscenza scientifica e dell'arte. Bondo si è distinto, da qualche anno, per questa sua scelta culturale che ha ridato importanza e valore all'antico edificio sacro della ex parrocchiale di San Barnaba, fatta diventare un vero polo artistico e culturale dove si susseguono incontri e serate d'alta pregnanza sociale che si è estesa ben oltre il piccolo villaggio adagiato sul dolce conoide in sponda destra dell'Arnò. Che bella e interessante l'assonanza con l'Arno fiorentino!
Così l'altra sera, la Corale San Barnaba, sotto la direzione del m° Gilberto Valenti, ha dato l'ultimo bellissimo tocco alla mostra di Mimmo Paladino, le cui opere facevano da contorno all'ascolto dei presenti. Le melodie dei canti di montagna, dalla risonanza della musica popolare, hanno avuto il sapore melanconico del passato, che è riecheggiato sotto le sacre volte, ma ha anche espresso la percezione di un presente che ha bisogno di quanto è giunto fin qui attraverso le vita e la voce delle generazioni che ci hanno preceduti. Non vi sarebbe musica dell'oggi senza che essa sia nata prima del fuggevole presente. Una serata di serenità gioiosa nel comune incontro di convalligiani che hanno ancora una volta testimoniato, con la loro presenza, che l'arte e la cultura, nelle sue infinte sfumature, sono ancora gioielli preziosi che possono dare motivi di vita vera anche in tempo di crisi: anzi, appunto in momenti storici difficili come quelli che stiamo attraversando e vivendo è importante avere "qualcosa di prezioso" a cui aggrapparsi.
E in una carezzevole nottata d'autunno, i fortunati presenti in San Barnaba a Bondo, hanno potuto assaporare lo scorrere delle note - "come le goce de l'aqua che le fa 'n rìo" ha recitato un poeta presente - delle "Campane di Monte Nevoso", di "Stelutis alpinis", della "Madóna del Làres", del "Rifugio bianco" e del "Signore delle cime" che, assieme ad altri brani, hanno arricchito il repertorio dell'affermata Corale locale. Quasi un momento di "riposante sosta" lungo le nostre sempre affannose giornate.
Mario Musón