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Matteo Parolari e Simone Salvadori campioni italiani di pesca spinning da riva

Matteo Parolari e stefano Salvadori

Dal Sarca, all'Aniene. Hanno dovuto andare fino a Subiaco, nel Lazio, sulle rive dell'Aniene, per aggiudicarsi il titolo nazionale di pesca a spinning da riva. Loro sono due giudicariesi doc. Ragazzi piuttosto schivi, con la passione della pesca. Sono Matteo Parolari di Roncone, di professione ricambista, e Simone Salvadori di Bondo, responsabile della locale famiglia cooperativa. Nella pesca alla trota sono dei maghi. Riescono a infilare un piattello o un'esca artificiale in una bacinella d'acqua. Figuriamoci nei piccoli anfratti dove si nasconde il pesce. Non sono nuovi a competizioni nazionali: Parolari, 28 anni in coppia con altri due membri del quartetto, con cui solitamente gareggia sotto i colori dell'Angler's Club di Bolzano, aveva già conquistato un secondo posto agli "italiani", senza però mai salire sul podio che conta. Salvadori , 21 anni, è invece un enfant prodige, under 23. Campione provinciale 2014 a Bolzano, e bronzo agli individuali nazionali sul fiume Brembo. Nei giorni scorsi, assieme al trentino Andrea Ferro e al bolzanino Arno Herman, tutti e due pluricampioni del mondo di spinning , i due giudicariesi si sono aggiudicati il campionato italiano di pesca a spinning 2014, sbaragliando altre 31 squadre e (128 i partecipanti) provenienti da tutte le regioni d'Italia.

Terreno di gara il fiume Aniene, detto anche Teverone. Per due giorni hanno dovuto usare tutti i ferri del mestiere per avere ragione degli agguerriti concorrenti. Fino all'ultimo hanno lottato spalla a spalla con la perizia e l'imperturbabilità dei grandi campioni, contro il quartetto di Montello di Treviso e i campioni del posto dell'associazione pescatori dell'Alto Aniene. Alla fine hanno guadagnato il gradino più alto del podio e il gagliardetto tricolore 2014. A gara ultimata avevano totalizzato 162 catture: oltre centosessanta arpionaggi che gli hanno valso il titolo. Le esche: il classico piattello rotante, i minnow che simulano i pesci veri, e i siliconici di ultima generazione. Occorre un tocco fatato nel lancio e nei movimenti di recupero.

"E' stata una grandissima soddisfazione, anche perché c'erano le lenze più titolate della Penisola". Non sono molto loquaci i due neocampioni. "Purtroppo – si sono lamentati - il nostro è uno sport minore che difficilmente arriva agli onori delle cronache". Per una volta vogliamo smentirli. Anche perché quando si diventa i più bravi d'Italia, con un oro al collo, e si indossa la maglia azzurra delle federazione Fipsas, uno spazio si riesce sempre a trovare.