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Borgo Chiese: conferenze su paura e fiducia, noia e desiderio nei bambini

locandina conferenze Eleonora Pedron novembre 2018 

Martedì 6 e 13 novembre alle 20,30 presso la Sala Consiliare del Municipio a Condino si terranno due speciali serate all'insegna della famiglia.
Organizzate dall'Assessorato al Welfare del Comune di Borgo Chiese le conferenze avranno come relatori la pedagogista e ricercatrice dott.ssa Eleonora Pedron e lo psicologo, psicoterapeuta in formazione ed educatore Fabrizio Botto.
Inusuali ma interessanti i temi scelti per questi incontri, che sono la fiducia contrapposta alla paura e la noia come anticipazione del desiderio e dell'azione creativa.
"La paura è senza dubbio un sentimento attualmente riproposto con insistenza, soprattutto a livello sociale e mediatico, dove si fa spesso riferimento a una società in veloce mutamento, a vissuti pervasivi di precarietà, alla crisi dell'autorità e a una perdita di controllo delle proprie esistenze. A questo si aggiunge un'esposizione costante a notizie e informazioni spesso difficili da filtrare e che alimentano vissuti di ansia. Senza negare gli elementi di criticità e di difficoltà attuali, la conferenza su paura e fiducia ha lo scopo di proporre una lettura diversa, che offre in alternativa un sentimento di fiducia nelle possibilità dell'educazione e della relazione, cogliendo i cambiamenti come possibilità di crescita, di fare esperienze significative", commenta la dott.ssa Pedron.
Ogni relazione così come ogni esperienza nel corso della vita, spiega infatti, può risultare educativa, se lasciamo che ci insegni qualcosa passando attraverso la nostra consapevolezza. Coltivare la fiducia è quindi un allenamento costante sia per i bambini che per le adulte e gli adulti, un processo relazionale per cui curandoci della nostra fiducia, possiamo curare anche quella di chiunque entra in relazione con noi.

Partendo dal concetto che viviamo in "una società in cui non c'è spazio per la noia e quindi per l'inazione" lo psicologo Botto invece intende portare il pubblico a riflettere su come in realtà "l'inazione sia sorella della riflessione e quindi di quel processo che ci permette di entrare in contatto con noi stessi, lasciare sedimentare vissuti e pensieri, imparare a stare da soli e ascoltare il nostro mondo interno".
A questo serve la noia "sana", sottolinea Botto, ed è quindi qualcosa che dobbiamo imparare a riconoscere, anziché sabotarla con diversivi, e sostenerla nei bambini e adolescenti in quanto anticamera del desiderio e della creatività.
Dalla noia può nascere il desiderio: occorre altresì supportare anche questo nei nostri figli perché, afferma sempre Botto, vivere il desiderio "vuol dire incontrare e conoscere la propria verità individuale, o come dice Massimo Recalcati, quella spinta che dà senso alla vita, in assenza della quale la vita si ammala". Ciò va fatto riconoscendo un figlio o una figlia per ciò che sono, anche se il loro posto nel mondo è distante rispetto alle attese dei genitori.
Le conferenze che si terranno a Condino sono rivolte alle famiglie e a chi si occupa di educazione, madri, padri, ma anche insegnanti e educatrici, educatori.