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A Condino si commemorano i Quattrocento anni di arcipretura della pieve. Il 4 ottobre 1613 Mons. Pietro Belli ricevette da Carlo Gaudenzio Madruzzo arcivescovo di Trento il titolo di arciprete

condino chiesa arcipretale 2B

Sabato 21 settembre a partire dalle 18,45 presso la Pieve di Santa Maria Assunta di Condino il Comune di Condino assieme all'Assessorato alla Cultura del Comune di Condino e alle associazioni del paese organizzano una serata di commemorazione dell'elevazione, quattrocento anni fa, a chiesa arcipretale di questo importante edificio sacro.

Il 4 ottobre del 1613 infatti Mons. Pietro Belli, originario di Condino, suo pievano in quell'anno, vescovo suffraganeo e vicario generale dell'allora arcivescovo di Trento Carlo Gaudenzio Madruzzo, si vide conferire da quest'ultimo, legato a papale alla Dieta imperiale di Ratisbona, il titolo di arciprete, facendo innalzare di conseguenza anche la stessa Pieve di Santa Maria Assunta all'onore di chiesa arcipretale.
Un'elevazione in grado che ben si addiceva ad una chiesa già alta in rango fin dalla propria fondazione.
Essendo infatti la pieve era la chiesa di riferimento di tutte le altre chiese minori della zona.
Ad essa i fedeli delle varie comunità del Basso Chiese dovevano rivolgersi, almeno fino ad un certo momento storico, per celebrare i più importanti sacramenti, come battesimi o funerali.
Contemporaneamente dovevano anche partecipare alle spese per il suo mantenimento.
Completamente ricostruita e ampliata nel Cinquecento la Pieve di Condino, oltre ad una serie di affreschi rinascimentali di pregio, conteneva e tuttora contiene così una vasta serie di altari lignei di grande valore artistico, anticamente eretti e manutentati dalle confraternite del paese.
Tra di essi l'altare della Scola, opera di Stefano Lamberti di Brescia, intagliatore lombardo del XVI secolo, che ospita una tavoletta raffigurante un'Ultima Cena opera del Romanino, e un'urna contenente reliquie di martiri sorretta da due piccole statue di pastori a sorreggerla.
Nel 1970 tavoletta e sovrastante gruppo ligneo della Pietà vennero trafugati per essere poi ritrovati qualche anno più tardi, ( i due capolavori ora sono custoditi nel caveau di una banca), ma non le due statuette.
Ora l'amministrazione comunale ha elaborato un progetto per sostituirle con una copia che verrà realizzata sotto la direzione della Sopraintendenza ai Beni Artistici di Trento, sotto la cui tutela è posta la Pieve (il costo dell'opera, che ammonta a 2500 euro, verrà in parte coperto con parte del ricavato della cena con pietanze popolari consumata dopo la rievocazione della consegna della Bolla che ammetteva l'elevazione della pieve a chiesa arcipretale).
Un fatto importante che assieme ad altri importanti fatti dell'epoca verranno ricordati in questa occasione di memoria e di festa il prossimo sabato 21.
Il programma prevede il ritrovo dei partecipanti sul sagrato della Pieve per la rievocazione della consegna della bolla che permise l'elevazione della chiesa ad arcipretura; quindi alle 19,00, seguirà la lettura della bolla e una sua contestualizzazione da parte dello storico locale Ovidio Pellizzari. Successivamente monsignor Luigi Bressan,Vescovo di Trento, celebrerà una solenne messa allietata da una serie di canti in latino.
Al termine della celebrazione autorità e popolo accompagneranno un lungo corteo storico in costume, formato da ben ottanta figuranti in abiti secenteschi, attraverso il paese lungo l'antica Via Imperiale fino a raggiungere Piazza San Rocco.
Seguirà una cena composta da pietanze d'epoca (orzetto con fagioli in umido e formaggio) presso la taverna comunale
sita al pianoterra del Palazzo Comunale antistante la piazza.
La cena deve essere obbligatoriamente prenotata entro il 20 settembre presso i responsabili della Pro Loco al numero 347 8424290.
Mariachiara Rizzonelli