Bondo, il Mart nella Chiesa di San Barnaba con tre big dell'arte contemporanea. Inaugurata oggi la mostra la mostra Uomo, Natura, Cosmo
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- Categoria: Valle del Chiese
- Pubblicato Giovedì, 19 Luglio 2018 22:20
- Scritto da Giudicarie.com
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E' la mostra Uomo, Natura, Cosmo, realizzata attraverso una sinergia tra l'amministrazione comunale e il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto la novità espositiva di quest'estate nella Chiesa di San Barnaba, a Bondo (Sella Giudicarie). La novità espositiva della Valle del Chiese è stata inaugurata questo omeriggio e sarà visitabile fino al 2 settembre.
Vi sono proposti tre capolavori di Richard Long, Eliseo Mattiacci, Dacia Manto Asterina delle collezioni del Mart, inseriti in un percorso processionale che connette tre poli della ricerca artistica contemporanea (l'uomo, il cosmo e la natura), alla dimensione spirituale che permea l'edificio tardobarocco sede della mostra. La mostra Uomo, natura, cosmo accoglie lo spettatore con l'opera Trento Ellipse di Richard Long, che sottolinea e ricorda il carattere immersivo del rapporto uomo/natura. La poetica dell'artista, uno dei massimi esponenti della Land Art, insiste sul ruolo del cammino come pratica di esperienza e conoscenza.
Il percorso invita, in maniera quasi processionale, a salire gli scalini che dividono il presbiterio dalla navata, oltrepassare la balaustra e, sfiorando l'altare lapideo, entrare nelle sacrestie. Qui, grazie all'opera Capta segnali di Eliseo Mattiacci, lo spettatore si interroga sulla vera essenza di un'energia superiore che non può essere ignorata: l'opera si pone come strumento capace di intercettare le frequenze cosmiche, costringendo a volgere lo sguardo verso l'alto.
L'immersione nel video di Dacia Manto Asterina, che pone al centro della sua riflessione le dicotomie natura/cultura, espansione/contrazione, luce/ombra, crescita/morte, ci trasporta in una realtà altra, dove la crescita di un fungo o la caduta di una goccia di pioggia diventano eventi misurabili e rilevanti.
Ancora una volta palcoscenico è la suggestiva Chiesa incastonata nel cuore del centro storico di Bondo, attiva come sede Parrocchiale fino al 1971 e che, dopo il restauro del 1998/99, è stata destinata ad accogliere eventi artistici e culturali.
Ecco dunque che l'odierna mostra a cura del Mart si inserisce in un solco di diffusione artistica sul territorio che la Chiesa di San Barnaba ha assolto in modo crescente negli ultimi anni, anche grazie all'impulso dell'amministrazione comunale che crede fortemente nella potenzialità della cultura quale vettore di sviluppo. "Si tratta - ha detto nel corso dell'inaugurazione il sindaco Franco Bazzoli – di un piccolo grande gioiello che oggi ci permette di dare vita a partnership prestigiose come quella odierna con il Mart". Uno spirito confermato anche da Frank Salvadori, consigliere delegato alla cultura del comune di Sella Giudicarie "La collaborazione con un'istituzione prestigiosa come il Mart ci permette di ampliare l'offerta artistica presentando come in questo caso un connubio tra arte Sacra tardobarocca di San Barnaba e arte contemporanea di artisti di livello come quelli che presentiamo oggi".
La Chiesa di San Barnaba. Sede parrocchiale di Bondo fino al 1971, sorge al centro del paese alto, con orientamento a nord-est. Una prima cappella, documentata a partire dal 1445, fu interamente ricostruita tra il 1603 e il 1613. La struttura fu ulteriormente modificata nei secoli successivi, prima con la ricostruzione del presbiterio (1795) e poi con il prolungamento della navata verso sud-ovest per aumentarne la capienza (1866). All'interno la struttura si sviluppa a navata unica voltata a crociera e ripartita in tre campate da coppie di pilastri granitici, raccordati da arcate trasversali. Il presbiterio tardo settecentesco è rialzato su due gradini ed è sormontato da una volta a vela, riccamente ornata a stucco e affresco. Dal 1971 non riveste più la funzione di sede Parrocchiale e, a seguito del restauro del 1998/99, è diventata sede di eventi culturali ed artistici.
Il Mart. Museo di arte contemporanea di Trento e Rovereto, progettato da Mario Botta e attivo dal 2002, è una struttura museale di oltre 12.000 metri quadrati, di cui 6.000 dedicati all'arte del XX e XXI secolo, e più di 5.000 occupati da aree per la ricerca, la didattica e i servizi. La collezione permanente ha nel Futurismo il nucleo focale della raccolta e annovera opere di Balla, Depero e Prampolini e straordinari capolavori di Severini e Carrà. L'area del Novecento è presente con i suoi massimi esponenti: de Chirico, Campigli, de Pisis, Savinio, Sironi. Non mancano Morandi e Licini, protagonisti della raccolta Giovanardi, ora in deposito al Mart. Fanno parte del Mart l'Archivio del '900 - che raccoglie preziosi fondi storici acquisiti nell'ultimo decennio in specifici ambiti d'interesse, quali il Futurismo e l'architettura razionalista - e la biblioteca specializzata nella storia dell'arte del XX secolo, che conta oltre 60.000 volumi.