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L'avvocato in un click

Un giorno un amico mi ha raccontato una barzelletta sugli avvocati che più o meno recitava: "Che differenza c'è tra una puzzola investita da un'automobile e un avvocato che ha fatto la stessa sorte? Per la puzzola c'è una traccia di frenata"...
Quante volte mi sono sentita dire: "Spero di non avere mai a che fare con voi avvocati", "che brutto lavoro che fai" ecc.. Non posso negare che negli anni, per colpa di pochi, la professione legale si è a volte meritata di essere oggetto di scherno, di essere la protagonista di barzellette più o meno divertenti. Ciò nonostante, consideratemi pure un'illusa, sono convinta che, come me, la maggior parte degli avvocati si ritenga a sevizio della legge e della giustizia più che di sé stessi e così dovrebbero essere considerati nel sentire comune. La risposta a chi mi dice che svolgo un brutto lavoro oppure che con me e con l'avvocatura non vorrà mai avere a che fare la voglio dare con questa rubrica, dimostrando che è con la conoscenza della legge e la sua applicazione al caso concreto che si sviluppa al meglio il vivere comune.
Questa rubrica on line vuole quindi permettere un accesso più veloce ed immediato (oltre che gratuito... e ciò non guasta) a tale conoscenza in modo da far comprendere, alle persone che lo vorranno, quale sia l'estensione dei loro diritti sì da poterli applicare alla vita di tutti i giorni.
Mi auguro che voi possiate sfruttare appieno la potenzialità di questa rubrica inviandomi quesiti e perplessità a cui cercherò di dare la miglior risposta possibile. francesca.zanoni@giudicarie.com

Francesca Zanoni

avvocato francesca ZanoniL'avvocato Zanoni Francesca ha conseguito la laurea presso l'Università degli Studi di Trento – Facoltà di Giurisprudenza nell'anno 2005 con una tesi dal tema: "Tutela dei diritti: le class actions";
Dal 2005 iscritta nel Registro dei Praticanti Avvocati di Rovereto, ha svolto i due anni di pratica forense previsti per legge presso uno studio legale di Riva del Garda, ivi occupandosi di questioni inerenti sia il diritto civile che quello penale. Nel 2006 ha ottenuto l'abilitazione al patrocinio innanzi alle Preture della locale Corte di Appello. Leggi tutto

L'avvocato in un click

Se perdessi la causa potrebbero richiedermi indietro i soldi che mi erano stati liquidati? Il quesito per "l'avvocato in un click"

assicurazioni e rimborsi

Salve. Nel 2010 ho avuto un sinistro strada quantificato dalla assicurazione in un concorso di colpa nella misura del 70/30 a mio favore. Mi è stato corrisposto un assegno che insieme all'avvocato non abbiamo ritenuto congruo ma che abbiamo accettato come acconto. Ora siamo alla causa civile. Quali possono essere le possibili conclusioni? Mi spiego. Se perdessi la causa potrebbero richiedermi indietro i soldi che mi erano stati liquidati? Per assurdo potrebbe esserci qualcosa che potrebbe ribaltare tutto. Oppure quei soldi sono sicuri e la causa serve solo a stabilire se ho diritto ad un risarcimento maggiore. Mi sta venendo un pò d'ansia in quanto all'udienza il giudice ha voluto sentire il conducente dell'autovettura che ha causato il sinistro e quest'ultimo ha risposto in modo da non assumersi le colpe. Poi per quale ragione viene sentito se a questo punto la causa è stata fatta solo per somma di liquidata bassa. Non dovrebbe essere una causa solo tra me e l'assicurazione. Grazie mille

Buongiorno,
in caso di sinistro, la legge presume un concorso di colpa tra le parti coinvolte; spetta alla parte che ne ha interesse dimostrare la diversa ripartizione della colpa tra i soggetti in questione.
E' possibile, nel corso della trattativa stragiudiziale, che il danneggiato e la Compagnia Assicurativa concordino la ripartizione della colpa, come nel suo caso.
Tale gradazione, però, può nuovamente essere rimessa in discussione in sede giudiziale laddove una parte intenda dimostrare che la responsabilità dell'occorso sia da attribuirsi all'uno o all'altro secondo una ripartizione differente da quella bonariamente determinata in sede stragiudiziale.
Solo ove non sia contestata la dinamica del sinistro, e quindi la colpa delle parti, il giudizio avrà come oggetto unicamente la quantificazione del danno risarcibile.
Nel suo caso, non avendo visto gli atti di causa, mi risulta difficile capire per quale ragione il Giudice abbia ritenuto opportuno sentire l'altro soggetto coinvolto nel sinistro.
Quanto alle somme già corrispotele appare improbabile che l'Assicurazione possa ottenerne la restituzione. In primo luogo, avrebbe dovuto farne apposita domanda in giudizio, in secondo luogo, gli importi già versati tenevano conto di una valutazione già fatta dalla Compagnia che, evidentemente, riconosceva come dovute tali somme.
Il tutto fermo il diritto della controparte a richiedere ed ottenere da parte sua la corresponsione delle spese di giudizio in caso di vittoria.
Il consiglio che posso darle, visto che è già assistito da un avvocato, è di chiedere a quest'ultimo delucidazioni in merito, sicuramente saprà chiarirle al meglio la questione.

Cordiali saluti.

avv. Francesca Zanoni

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