Storo, in cento alla manifestazione della Fiom per i diritti dei lavoratori. Contestata la Sapes
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- Categoria: Storo
- Pubblicato Sabato, 28 Marzo 2015 08:06
- Scritto da Giudicarie.com
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Si è tenuta ieri mattina a Storo la manifestazione provinciale della FIOM-CGIL di fronte allo stabilimento della Sapes. Un centinaio circa i partecipanti tra operai e cittadini per contestare quella che i sindacati hanno definito la peggiore ditta della regione dal punto di vista del rispetto dei diritti non solo dei lavoratori ma anche umani. Secondo i dindacalisti, negli anni infatti non sono mancati, anzi, sono in crescendo le performance degli imprenditori, tra minacce e offese alla persona, richiami per adesione agli scioperi, esposizione di informative intimidatorie e, dulcis in fundo, licenziamento (impugnato dalla FIOM) di un operaio dell'RSU (rappresentanza sindacale unitaria) mentre stava svolgendo il suo lavoro. Delle denunce seguite a questi atteggiamenti non si tiene più il conto, dicono Manuela Terragnolo e Michele Guarda, ed è necessario un ritorno allo statuto dei lavoratori, svuotato dal Jobs Act di Renzi, per garantire la possibilità a tutti di avere strumenti di contrattazione per non essere proprietà dei datori di lavoro! (In quello stesso momento operai stranieri, quindi più ricattabili, stavano lavorando facendo il doppio turno...) Per farlo la parola d'ordine è unione! La necessità degli operai di solidarizzare tra loro, non pensare solo ai propri interessi, ma lottare per quelli comuni insieme a tutti coloro che vedono negati i propri diritti! D'accordo anche USB (Unione Sindacale di Base), solidale con i lavoratori e i concetti espressi.
Ma anche dal punto di vista della gestione la Sapes-Og sembra non andare molto meglio, con una situazione finanziaria molto difficile e con 53 milioni di debito. Il futuro dell'azienda è incerto, - dicono i rappresentanti Fiom- solo in estate si dovrebbe sapere se banche e provincia interverranno per cercare di rilanciarla o se si dovranno percorrere altre strade (vendita o chiusura). In gioco centinaia di famiglie che da questa azienda dipendono.
Diverse persone sono intervenute alla discussione reclamando con forza più trasparenza e rispetto, alcuni elogiando esperienze di creazione di cooperative di operai, altri, stremati dalla situazione, chiedendo che non si permetta che anche questa ditta faccia la fine di quelle precendenti degli stessi proprietari.
Un momento di tensione si ha avuto quando l'amministratore unico, Marzia Buccio, si è affacciata alla finestra sorridendo e salutando "ironicamente", ma la manifestazione si è conclusa senza incidenti.
Oggi appuntamento per la difesa dei diritti dei lavoratori a Roma.