Giudicarie.com

il quotidiano delle Giudicarie

Lun03312025

Last update12:45:14 AM

Font Size

Profile

Menu Style

Cpanel

Ben 42 anni di lavoro ma solo una settimana di assenza. Da ieri Giambattista Zontini si è fatto in disparte

zontini

STORO. In 42 anni di lavoro, prima come dipendente e poi come artigiano ma sempre dentro la medesima azienda , Giambattista Zontini si è assentato per malattia o infortunio una decina di giorni e non di più. Da ieri 30 di settembre il podista - maratoneta di Cà Rossa, ha lasciato la propria attività di falegname per farsi in disparte. Ora a 59 anni si dedicherà a lavori domestici e a fare il nonno. "Se mi si dovesse rompere una seggiola o un armadio potrò accedere al capannone ( la cui proprietà al 50 per cento, utensileria compresa, mi è rimasta) per la riparazione ma pur sempre al di là dell'orario di lavoro", aggiunge l'interessato.
Nel frattempo l'altro socio di riferimento, Riccardo Pezzarossi, continuerà a portare avanti il buon nome di Nuova Arredo la cui attività viene praticata a Storo in zona industriale sud lungo la strada provinciale per Bondone.
Giambattista Zontini proviene da una scuola di maestri del lavoro ad iniziare da Demetrio e Beppi Zontini che all'epoca avevano come dipendenti anche i compianti Pietro Poletti, Angelo Cortella e Lorenzo Bondoni. I due fratelli imprenditori, Demetrio e Bepi, erano partiti dal nulla ma di case, nel corso della loro attività, ne hanno poi arredate a centinaia sia in zona che fuori regione.
In quegli anni da Demetrio prestavano a volte la propria esperienza pure i fratelli Bortolo e Antonello Grassi che ad Ora, in provincia di Bolzano, vivevano pure essendo ambedue originari di Storo. Una volta in pensione i fratelli Giosy (scutun di famiglia) avevano ripreso la loro passione. Era un'azienda che non solo vendeva mobili ma soprattutto arredavano nuovi esercizi compreso il bar - ristorante Ideal di Sadro Bottamedi a Sarche, tanto per fare dei nomi. Giambattista e Riccardo inizialmente erano considerati garzoni ma poi hanno finito per ritagliarsi dei ruoli ben definiti.
" Allora si lavorava anche di sabato e non c'era segnatempo. La parola d'ordine era lavorare bene e accontentare il compratore" avverte Giambattista. " A quell'epoca si andava dal cliente a prendere le misure dell'arredo da comporre poi in falegnameria si tagliava e lo si metteva assieme. Quindi tornavamo da loro per montarlo magari apportando dei piccoli aggiustamenti sul posto. L'acquirente pagava ma nello stesso tempo voleva essere soddisfatto del lavoro . Dirò di più a volte armadi e cassettoni, avvolti tra coperte per non subire lesioni, si dovevano portare a spalle lungo più piani considerato che in quegli anni molte case di città erano sprovviste di ascensore e dove il nastro trasportatore ancora non esisteva" ricorda Giambattista Zontini. Quest'ultimo potrebbe ora insegnare considerato che al di là della utensileria di ultima generazione lui sa utilizzare pialle e fare incastri con scalpelli: une vera e propria arte in via di estinzione.