Primo piano: quarto mandato di Diego Schelfi in Federazione delle Cooperative
Rielezione di Schelfi. «Serve maggior prudenza nel rilasciare dichiarazioni alla stampa, la grande imputata in questa partita»
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- Categoria: Brevi quarto mandato Schelfi
- Pubblicato Martedì, 13 Marzo 2012 08:19
- Scritto da Matteo Ciaghi
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«Cooperazione, sì allo "Schelfi quarto"» titola il Trentino di oggi, «I saggi dicono Schelfi ma è tutto rinviato» sminuisce l'Adige con un servizio di Lucia Facchinelli; «Tutto rimandato» sbotta il TGR ieri sera... Trapela in modo differente sulla stampa locale lo stato delle cose riguardo alla possibile rielezione per la quarta volta di Diego Schelfi alla presidenza della Federazione della Cooperazione. Chi da per certa la rielezione, chi apre uno spiraglio ad altre soluzioni, chi enfatizza la mancata unanimità, solitamente ricercata in casa cooperazione per proporre il nuovo presidente.
Nonostante i "saggi" della federazione abbiano ampiamente argomentato sulla necessità di uno Schelfi quater forti della consultazione di 143 cooperative su 528, e di 18 incontri sul territorio, anche all'interno della Federazione non mancano le voci dissonanti.
Ma l'affermazione più inquietante sta sicuramente nel testo scritto da Lucia Facchinelli per l'Adige secondo cui «Schelfi ha richiamato tutti i consiglieri a maggior prudenza nel rilasciare dichiarazioni alla stampa, la grande imputata in questa partita. Pare, ma il condizionale è assolutamente d'obbligo, che allo stesso Schelfi non siano piaciute le dichiarazioni che i potenziali concorrenti hanno rilasciato nel corso dei mesi ai giornali locali. Al termine del consiglio bocche cucite da parte di tutti i convenuti, che si sono limitati a presentare il silenzio come un segno di rispetto circa la delicata partita in corso e di responsabilità verso l'organo, unica sede deputata al dibattito e alla scelta definitiva».
Dichiarazioni, che ipotizzano una cooperazione, da sempre votata alla collegialità, alla trasparenza, al confronto, al contributo di tutti, chiusa in se stessa che sembra temere la divulgazione di posizioni diverse dalla linea imperante... impegnata più a controllare cosa viene scritto sui giornali piuttosto che a risolvere i problemi in cui si trova. Ipotesi fantasiose, che ci attendiamo vengano puntualmente smentite, o triste realtà?