Abbiamo bisogno della polizia locale armata? Mercoledì 15 febbraio un incontro per discuterne
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- Categoria: Busa di Tione
- Pubblicato Lunedì, 13 Febbraio 2012 22:36
- Scritto da m.c.
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Abbiamo bisogno della polizia locale armata? È quanto si chiede un gruppo di cittadini giudicariesi che invita mercoledì 15 febbraio presso Casa Mondrone a Preore tutta la comunità per discuterne, per capire se avere dei vigili urbani con la pistola diminuisca la pericolosità dei nostri paesi o se si possano mettere in atto nuove strategie per avere un territorio più sicuro...
Riportiamo sotto un intervento di Davide Ballardini, uno dei promotori della serata.
"Da qualche anno, nella Busa, operano gli agenti della Polizia Locale, sulla base di una convenzione firmata nel dicembre 2008 tra Comune di Tione e vari Comuni per garantire un controllo del territorio. Oggi sono 15 i Comuni che si avvalgono del servizio, tra cui Preore. Tione resta il Comune capofila e il Corpo è dipendente dal sindaco di Tione, ma anche gli altri Comuni hanno il vantaggio di poter avvalersi della presenza dei vigili, visibili soprattutto nel controllare il rispetto dei limiti di velocità e del codice della strada nei centri abitati.
Già da marzo di quest'anno, il Comune capofila, Tione, ha deciso di armare il Corpo di Polizia Locale e ha chiesto ai Comuni firmatari della convenzione di ratificare uno stesso regolamento che disciplini l'uso del servizio armato (al momento non tutti i Comuni hanno provveduto a farlo). Ci sono nove agenti della Polizia Locale che, con la qualifica di Agente di Pubblica sicurezza, dai primi di novembre, dopo aver frequentato un corso di addestramento di 36 ore, potranno essere dotati di armi. Con delibera del Consiglio Comunale del 31 ottobre 2011, anche la maggioranza del Consiglio comunale di Preore si è espressa favorevolmente all'armamento degli agenti del Corpo.
Perché nel nostro piccolo paese, tutto sommato tranquillo, si è arrivati ad una tale decisione?
La principale spiegazione data dal Sindaco e Comandante, è che solo così si ha la possibilità di svolgere servizio notturno: la legge stabilisce che, se la Polizia Locale svolge servizio dopo le ore 22.00, deve essere armata. La possibilità di poter usufruire dei servizi della Polizia Locale anche di notte, ha presto convinto gli amministratori dell'utilità delle armi. Il comandante Marchiori ha però chiarito come il servizio notturno, dato il numero limitato di personale e l'impossibilità di compiere nuove assunzioni, potrà essere svolto solo una notte in settimana con una pattuglia che coprirà l'intero territorio dei Comuni aderenti. È inoltre impossibile introdurre un servizio di reperibilità (a differenza dei carabinieri), e quindi gli agenti di Polizia Locale interverranno solo nel giorno e nell'orario di pattuglia. Il servizio svolto la notte porterà un'inevitabile riduzione del servizio durante le ore del giorno. Il pattugliamento notturno sembra non nasca proprio sotto una buona stella... ma le armi non corrono rischio di restare nella cassaforte, poiché saranno usate anche per eseguire vari servizi previsti dal regolamento e, su ordine di servizio dato dal comandante, anche di giorno.
I sostenitori della necessità di un corpo armato, portano a giustificazione una sempre minore presenza di carabinieri nella nostra valle, e da un servizio che, costretto a far fronte a numerosi tagli, è inadeguato. Ma perché allora non fare pressione sulle Istituzioni preposte al controllo del territorio e alla sicurezza per avere un incremento del servizio, invece che scegliere di armare la Polizia Locale? Le spese per l'armamento sono cospicue: oltre alle pistole, ai giubbotti antiproiettile e alla cassaforte (finanziati dalla Provincia, e quindi con le nostre tasse), il servizio costerà all'incirca 12 000 euro all'anno (previsione fatta dal comandante Marchiori), spesa verrà suddivisa tra i Comuni che hanno sottoscritto il nuovo regolamento.
In un territorio in cui la criminalità è per fortuna limitata, in cui l'attenzione dei cittadini per quanto avviene nel paese è il miglior dissuasore per qualsiasi malaffare, fatico a comprendere il senso di questa decisione, se non letto nell'ottica più generale di una paura e diffidenza sempre più diffusa nella nostra società. La necessità di armarsi è l'effetto della paura, che spesso però è risposta più ad una percezione di insicurezza, piuttosto che ad una reale presenza di condizioni oggettive. Se si individua qualche sacca di disagio sociale, credo che le Amministrazioni debbano intervenire attraverso politiche sociali, piuttosto che con metodi punitivi. Il futuro di una comunità si gioca nel suo saper far fronte ai problemi, nel cercare di risolverli, e non nel semplice reprimerli.
Le armi sono spesso un detonatore per la violenza, e non un dissuasore. La presenza di un'arma in una qualsiasi situazione, genera una maggiore aggressività (in psicologia si parla di effetto arma).
La nostra società si sta caratterizzando per un uso esasperato della paura che non trova eguali nella storia. Bauman, noto sociologo polacco, sostiene che la nostra società, la più sicura mai esistita, sia quella che si sente meno sicura. Le persone, ormai sempre meno legate da tessuti sociali forti e stabili (Bauman parla di mondo liquido), non potendo far fronte alle minacce di un mondo che ci tiene sempre più precari e instabili, cercano nella sicurezza esteriore riparo e conforto. Siamo infatti pronti a sacrificare le nostre libertà, la nostra possibilità di decisione, sull'altare di una inconciliabile guerra contro le nostre paure, che ci rende consumatori obbedienti di armi e dispositivi di difesa e diffidenti verso ciò che è diverso.
Credo fermamente che una buona Amministrazione Comunale debba investire nel futuro della propria comunità con politiche che mirino al benessere di ognuno e alla convivenza, senza dare risposte inadeguate all'insicurezza diffusa. Investiamo piuttosto sulla crescita della comunità, sui giovani, sulla valorizzazione dei nostri anziani, sull'integrazione con i nuovi abitanti, in politiche inclusive e di crescita, rimettendo al centro di tutto la persona e non la punizione e la paura!