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Tione, consiglio comunale. Si infiamma il dibattito sul regolamento di Polizia urbana che vieta l'accattonaggio. Le minoranze hanno presentato un'interpellanza contro il provvedimento, la cittadina Iolanda Salvaterra una lettera a favore...

divieto accattonaggioI Gruppi di Minoranza del consiglio comunale, Progetto Comune, Tione e Saone in Comune e Rinnovamento hanno presentato ieri sera un'interpellanza al consiglio comunale di Tione relativamente alle modifiche introdotte al regolamento di Polizia Urbana sulla questione dell'accattonaggio. Iolanda Salvaterra ha chiesto invece lettura della propria missiva destinata a Giovanna Scandolari nella quale si dichiara favorevole al provvedimento preso dall'amministrazione Comunale.

Riportiamo sotto il testo dell'interpellanza e della lettera

Al Sindaco del comune di Tione di Trento
Alla Giunta del comune di Tione di Trento



Nella seduta di data 21 novembre 2012, al punto 18 dell'ordine del giorno, il Consiglio comunale di Tione ha trattato il "Regolamento di Polizia Urbana. Modifica all'art. 39 (Norme di convivenza)". La modifica riguardava l'introduzione del divieto di mendicare sul territorio comunale, "in qualunque forma ed in qualunque luogo sia esso pubblico che privato".
Veniva, inoltre, introdotto nel regolamento un inasprimento delle sanzioni a carico dei trasgressori, aggiungendo alla multa anche la confisca amministrativa del denaro provento della violazione, delle eventuali attrezzature, ecc.
In sostanza, Tione, settimo comune nella classifica stilata un anno fa dal Sole 24 Ore sui borghi più vivibili e felici d'Italia, con quelle modifiche al regolamento, diveniva di fatto off limits per l'accattonaggio, ma anche, diciamo noi, off limits per la tolleranza, la ragione e, per chi è credente, la carità cristiana.

Il Sindaco e il comandante della Polizia Locale, hanno giustificato la modifica al regolamento, indispensabile per contrastare il racket dell'accattonaggio riscontrato sul territorio comunale . Sono entrati nel dettaglio riferendo che i questuanti (ragazzi quasi sempre di colore!) vengono trasportati in paese e li scaricati affinché si disperdano nell'abitato ed esercitare la pratica della questua.
Il punto all'ordine del giorno è passato con il voto della maggioranza, mentre la minoranza ha votato compatta, no (14 si-5 no).

Ora, delle domande sorgono spontanee: perchè il Sindaco e il comandante della Polizia Locale, dopo aver riscontrato che sul territorio comunale si stavano commettendo dei reati (il racket di qualsivoglia attività per noi e per la legge è un reato!), nella loro qualità di pubblici ufficiali non si sono attivati nel porre in atto tutte quelle iniziative, anche coinvolgendo le forze dell'ordine presenti sul territorio (Carabinieri, Finanza, Magistratura, ecc.), atte a contrastare, denunciare e perseguire tale fenomeno? Non è questa omissione di un loro preciso obbligo?
Come giustificano, anche rispetto gli obblighi istituzionali politico-amministrativi e umanitari, il loro accanimento verso chi è vittima dello sfruttamento e non verso chi è responsabile dello stesso?

Michele Oss Emanuela Giacomuzzi Giovanna Scandolari

Adriano Maraner Massimo Pellegrini

 

 

Scarica qui la lettera di Iolanda Salvaterra