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Daniele Battocchi, "un ragazzo buono e generoso. Un gran lavoratore, pronto in ogni momento a prestarsi per amici e conoscenti"

Daniele Battocchi il ragazzo 25enne di Tione
"Un ragazzo buono e generoso. Un gran lavoratore, pronto in ogni momento a prestarsi per amici e conoscenti." Lo descrive così l'amico Luca Dorna. Con Daniele erano inseparabili. Fin dal tempo della scuola. Insieme hanno fatto tutto il percorso scolastico, fino al diploma dell'Enaip, dove insieme hanno seguito la scuola per elettricisti. La notizia della disgrazia gli è arrivata sul cellulare, in piena notte. Sono stati gli amici che erano con lui a Riva del Garda a comunicargli l'accaduto. "E' stato uno shock tremendo a cui non volevo credere". " Per me – dice – Daniele era più di un amico. Tutte le sere ci trovavamo a casa mia. Il nostro hobby era il lavoro. Lavori semplici, come andar per legna o arrangiarci a fare i muratori. Ma che occupavano il nostro tempo e ci riempivano di soddisfazione ". "Oggi, con il senno di poi – dice Luca Dorna – devo dire che non abbiamo fatto altro che lavorare". Quello del sabato sera non era che uno dei pochi momenti di svago che Daniele si permetteva. Una vita semplice, la sua. Senza tanti grilli per la testa. E una gran voglia di lavorare. Viveva con la mamma Emilia Giovannetti a Tione, in via Circonvallazione. Con loro anche Manuela, la sorella non sposata, mentre Elena, dopo il matrimonio era andata ad abitare a Bolbeno. Il papà, Ettore Battocchi ex bidello alle scuole superiori di Tione, era deceduto, d'improvviso anni fa. Da allora Daniele era diventato quello che si dice il capofamiglia. Avrebbe compiuto 25 anni il 29 dicembre prossimo. Era stato assunto come elettricista dalla ditta Monfredini di Tione, dove era molto apprezzato per le sue doti professionali, di lavoratore instancabile. Sabato sera, con l'amico Tiziano Gazzaroli, anche lui di Tione, si era aggregato ad altri cinque ragazzi di Bondo. Destinazione Riva del Garda, alla Spiaggia degli Ulivi, per un beach party. Com'è ormai buona norma per i giovani, quando si parte per partecipare ad una festa dove sicuramente si fanno le ore piccole, e dove può capitare di bere una birra in più, avevano affittato un pullmino con autista.
Quella precauzione, così giudiziosa, però non è stata sufficiente a salvargli la vita. Il destino lo ha atteso al varco poco prima di rimontare sul pullman per la via del ritorno. Una serata allegra, come tante altre senza eccessi particolari, – raccontano gli amici che però non hanno nessuna voglia di rilasciare dichiarazioni. La morte di Daniele li ha turbati nel profondo. "Un trauma, una stangata tremenda" – dice Jessica una delle ragazze della compagnia . "Fino a pochi minuti prima eravamo allegri. Spensierati. Erano solo le 2,30, la serata si stava concludendo molto prima del previsto. Alcuni di noi si sono fermati a mangiare dei panini. Daniele con altri due hanno deciso di fare il bagno". Il lago era lì a due passi. Calmo e invitante come può essere calmo e invitante, in una delle notti di ferragosto. Due di loro sono entrati in acqua fino alle ginocchia. "Io mi butto – ha detto il ragazzo". Detto fatto. Neanche il tempo di dissuaderlo. Di raccomandargli attenzione, perché le acque del lago sono infide. Soprattutto di notte. Poi il dramma: Daniele che scompare dalla vista degli amici. I tentativi vani di prestargli aiuto. Nessuno di loro sapeva nuotare.
"Quel ch'è accaduto lo può sapere solo lui – dicono i compagni di disavventura – forse si aspettava che il lago non scendesse così repentinamente a picco. Forse una congestione". Daniele però non è più tornato a galla. E inutili sono state le grida e i tentativi di soccorso. In un attimo la disgrazia si è consumata sotto i loro occhi. Infruttuosi anche i tentativi dei soccorritori, che dopo il ripescaggio da parte dei Vigili del Fuoco, hanno provato invano a rianimarlo.