Tione, niente metano al Polin, e gli abitanti del quartiere iniziano la protesta
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- Categoria: Tione di Trento
- Pubblicato Domenica, 17 Agosto 2014 11:13
- Scritto da Ettore Zini
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Beati gli ultimi. Dice il Vangelo. Ma, gli abitanti di Polin, questa volta proprio non ci stanno a essere gli ultimi della classe. I capifamiglia sono scesi in massa nell'ufficio del sindaco Mattia Gottardi per chiedere come mai, il loro, è l'unico quartiere di Tione non ancora coperto dal metano. In più di cinquanta – conferma il primo cittadino – m'hanno invaso l'ufficio. L'amministrazione è comunque dalla loro parte. E, farà di tutto per esaudire le loro legittime richieste". Che cosa vogliono, in sostanza gli abitanti del rione più periferico di Tione, un quartiere satellite formato da cinque casermoni Itea dove sono stipate quasi 250 persone? La zona è l'unica a non disporre del metano. Cenglo e Basso Arnò. E persino la frazione di Saone. Ce l'hanno. Senza è rimasto solo Polin, sobborgo per antonomasia, costruito negli anni settanta, quando l'edilizia popolare era concepita come grandi gabbioni per conigli. Un quartiere per gli "ultimi", insomma. Adesso, però, a essere tali, anche per via del metano, proprio non ci stanno. "Gli altri rioni sono serviti dal prezioso combustibile che, oltre all'aria tersa, promette risparmi al gasolio" – lamentano i residenti. Per cui , preso il coraggio a due mani, sono andati a bussare in Municipio. "Non siamo cittadini di serie B" - hanno detto al sindaco – "pretendiamo parità di trattamento". "Tanto più che l'Asm che ha il 43% della Giudicarie Gas (ditta costituita per metanizzare Rendena, Chiese e Busa di Tione ndr.) è una municipalizzata del comune". Ecco il punto. Il comune di Tione, con Dolomiti Energia che detiene l'altro 43%(il 14% è dei comuni) è in pratica azionista importante di Giudicarie Gas. Per questo, secondo il rione, il comune non dovrebbe avere difficoltà a convincere l'azienda distributrice, a portare il gas naturale anche nelle loro case. Anche perché le tubature arrivano a meno di 100 metri da Polin, in cima a via Condino. "L'Asm – si giustifica il sindaco che già lo scorso anno era stato sollecitato dai residenti – ha solo una fetta di Giudicarie Gas. Non il 100%. Per questo, dovremo fare pressioni verso gli altri soci per riuscire a portare il metano anche qui". "L'ostacolo maggiore però – aggiunge Gottardi è l'Itea che non può comportarsi da privato o da pubblico, a secondo della convenienza". E qui, serve una parentesi. Altrimenti è difficile inquadrare una situazione dalle molteplici sfaccettature. La prima, per esempio, è che di quei condomini, uno solo è stato riscattato dagli inquilini. I rimanenti sono in affitto. L'Itea, proprietaria dell'area dove sono state costruite le case, a quanto pare vorrebbe scaricare sugli abitanti i costi della metanizzazione. Senza contare che, nella stessa zona, ci sono anche case private, che avrebbero diritto dall'ente pubblico allo stesso trattamento degli altri tionesi. Vale a dire al metano sull'uscio di casa. I risvolti sono complicati. Ora, però, gli abitanti di Polin - grazie alla disponibilità data dal sindaco - confidano di risolverli. "In fretta però – aggiungono nel quartiere dove è stata avviata una raccolta di firme da portare in Municipio – perché la Provincia preme per un gestore unico per la distribuzione del metano in Regione. E, se non ci si sbriga, si rischia di avere il metano chissà quando".