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Tione, l'incendio di Brevine domato dopo sette ore grazie alla straordinaria azione dei vigili del fuoco di Tione, Ragoli, Preore, Zuclo, Bolbeno, Roncone, Pinzolo e Madonna di Campiglio.La causa più probabile, il mal funzionamento di una canna fumaria

Uno spaventoso incendio ha turbato nella notte i sonni degli abitanti di Tione: fiamme alte fino a sei metri si sono levate dai tetti dello storico quartiere di Brevine. Lo stesso, dove, esattamente 120 anni or sono era partito il focolaio che aveva devastato l'intera contrada, allora cuore pulsante del capoluogo giudicariese. Poco prima delle 11,30 di sabato il cielo plumbeo carico di neve del più antico agglomerato di case di Tione è stato squarciato dai bagliori dell'incendio sviluppatosi nel sottotetto di una delle case che sovrasta la storica piazzetta Guido Boni, a pochi metri di distanza dal palazzo che, fino agli anni 90 ospitava la sede dell'ex Pretura. Un incendio violento. Che si è sviluppato nel giro di pochissimi minuti, facendo temere, com'era già accaduto più di un Secolo fa, per l'incolumità di tutte le case circostanti. Tra i primi a dare l'allarme, Angelo Pollini, 75enne pensionato di Tione. Stava tornando da una riunione in val del Chiese, quanto si è reso conto che quell'angolo di paese stava andando a fuoco. Ad allertare i vigili del fuoco con un susseguirsi di concitate telefonate al 115 di Trento, che ha provveduto ad allertare i pompieri di mezza valle, anche Cesare Antolini, fratello del vice sindaco, che casualmente stava transitando sulla piazza. "Le fiamme – racconta Sara Serafini, proprietaria di uno degli appartamenti – si sono sviluppate in un batter d'occhio". "Stavo tornando dalla casa di mia madre – racconta ancora visibilmente provata - quando mi sono resa conto che i tetti del quartiere stavano bruciando. In un attimo s'è creato come uno squarcio. Le fiamme, alimentate dall'aria, si sono alzate altissime. In casa c'era mio marito. Fortunatamente, però, l'incendio ha risparmiato la parte inferiore del caseggiato. I pompieri sono stati bravissimi a "tagliare" parte del tetto, per evitare che il fuoco si propagasse, anche in via Condino". Sul posto i vigili del fuoco di Tione, guidati dal vicecomandante Vittorio Marchiori, hanno fatto l'impossibile per avere ragione di un insidioso incendio che fortunatamente, nonostante le proporzioni, non ha causato danni alle persone. A dar man forte, sono arrivati anche i pompieri di Zuclo, Bolbeno, Ragoli, Preore, Roncone, Pinzolo. E persino di Madonna di Campiglio, la cui autoscala è stata di grandissimo aiuto per domare il focolaio di cui si è avuto ragione solo alle sei del mattino. Inutile dire che le operazioni dei soccorritori sono state seguite da una folla di curiosi che ha fatto a gara per scattare immagini e girare filmati per immortalare l'incendio, che a diversità di quello che aveva messo in ginocchio il quartiere centoventi anni or sono, è stato delimitato e, poi spento, grazie ai mezzi e alla prontezza dei volontari. I danni sono molto ingenti. Impossibile per ora farne le stime. Anche perché le squadre di soccorso stanno ancora lavorando per mettere in sicurezza gli edifici.

Senza tetto sono rimaste cinque famiglie. A cui, il sindaco Mattia Gottardi, con un'ordinanza emessa nella mattinata di ieri, ha impedito di rientrare nelle case. Per ora sono ospitate in casa di parenti e amici. "E' una misura precauzionale – spiega il primo cittadino – in attesa che gli accertamenti in atto ci permettano di far rientrare il provvedimento. Non appena gli ispettori dell'antincendio ci diranno che le abitazioni sono sicure, l'ordinanza sarà revocata. Al momento, però, non è possibile fare diversamente". Sulle cause, per ora, nessuno si sbilancia. E' probabile che le origini siano da addebitare al mal funzionamento di qualche vecchio camino. Ma, per ora, dicono i vigili del fuoco, è presto per fare congetture. Saranno le perizie a stabilire con esattezza da dove il fuoco si è sviluppato. Intanto, per tutta la giornata di ieri sono proseguite le operazioni di messa in sicurezza. Tutto il quartiere è stato transennato e solo le squadre di soccorso e le forze dell'ordine possono accedervi.