Tione, licenzia il figlio disabile ma da dieci anni lo costringe a lavorare nella sua azienda. Imprenditore denunciato dalla Polizia Locale Giudicarie
- Dettagli
- Categoria: Tione di Trento
- Pubblicato Mercoledì, 28 Giugno 2017 20:59
- Scritto da Giudicarie.com
- Visite: 10409
La Polizia Locale delle Giudicarie ha denunciato un imprenditore operante nella Busa di Tione per i reati di circonvenzione di incapace, maltrattamenti in famiglia, nonché violazioni alle normative riguardanti il versamento di contributi previdenziali.
I fatti sono emersi durante la normale attività posta in essere sul territorio, il personale della Polizia Locale aveva modo infatti di incontrare un soggetto a disabilità riconosciuta superiore al 75%, e nell'approfondire alcune vicende di altra natura, aveva preso notizia del fatto che lo stesso sostenesse di aver lavorato per tanti anni nell'azienda di famiglia ma a sua insaputa fosse stato licenziato, proseguendo la prestazione d'opera per quasi dieci anni dopo l'avvenuto licenziamento.
Il padre nonché "dominus" dell'azienda, avrebbe sfruttato l'opera lavorativa del figlio invalido per diversi anni, approfittando della sua condizione di disabilità psichica, senza che quest'ultimo fosse regolarmente assunto e senza che fosse a conoscenza dell'avvenuto licenziamento.
Da un successivo controllo degli archivi INPS non risultava infatti versato alcun contributo previdenziale per il lungo periodo segnalato, ed effettivamente risultavano versati i contributi per il periodo precedente.
Al fine di confermare il sospetto che il disabile fosse comunque regolarmente impiegato in azienda sono stati sentiti i lavoratori che erano occupati in azienda nel periodo interessato.
Dalle testimonianze è emerso che il soggetto è stato sempre presente in azienda, impiegato in mansioni di bassa manovalanza, con orari e compiti pari, se non peggiori, agli altri colleghi.
Stante quanto accertato, mediante i testimoni, è emersa a carico dell'impresario la volontà, nel corso degli anni, di sfruttare il figlio disabile al fine perseguire gli interessi aziendali, sfruttando sia le sue scarse conoscenze dovute all'invalidità sia il rapporto di sudditanza del figlio nei confronti del padre.
Le risultanze sono state trasmesse dalla Polizia Locale, oltre che naturalmente alla Procura della Repubblica, anche all'Inps ed al Servizio Lavoro della Provincia per l'applicazione delle relative sanzioni.