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Riaperta la SS 237: «Sono contenta per voi, io per un po' eviterò di passar di lì». Il racconto della giovane "miracolata"

slavina auto- giudicarie - ragazza miracolata

«Sono contenta per voi, io per un po' eviterò di passar di lì». Commenta così C.L. (che preferisce rimanere nell'anonimato)  l'apertura della strada SS 237 del Caffaro. Non se la sente proprio di ripercorrere quel tratto di strada. La paura è ancora troppa. Lo spavento è ancora vivo. Era lei alla guida dell'utilitaria travolta dalla slavina venerdì 31 gennaio alle 12 in punto mentre transitava all'altezza del km 94 della strada SS 237 del Caffaro da Ponte Arche verso Tione.
È lei che è stata miracolata. Per fortuna la slavina ha coinvolto la sua macchina solo marginalmente. Se la valanga l'avesse centrata in pieno e spinta oltre il guarda rail... Meglio non pensarci.

Ma lei in quegli attimi interminabili nei quali si è vista cadere addosso la montagna ci ha pensato. ««Io sono Sarda ma da 13 anni abito qui in Giudicarie - ci dice- il mio primo pensiero è stato verso i miei compaesani che sono stati colpiti dall'alluvione. Ho capito come ci sente in queste situazioni. In quel momento ho pensato come uscire in fretta dalla macchina perché veniva giù ancora neve dalla montagna. Ma le portiere erano bloccate dalla neve. Allora sono passata dietro, ho aperto il finestrino... e un "angelo" mi ha tirata fuori».

Per fortuna, per lei, solo un grande spavento e nulla più. Ma non è poco. Perché ancora oggi a distanza di 3 giorni dall'accaduto si intuisce la paura ancora viva nelle sue parole. «Ma la cosa che più ancora mi ha spaventata - aggiunge- è vedere il vigile, che in quel momento dava le spalle alla montagna essere travolto da quell'ammasso di neve. Pensavo fosse finito sotto la mia macchina». Per fortuna anche per lui nessuna grave conseguenza.