Maestre e maestri, figure che negli ultimi due secoli hanno vivificato i nostri paesi giudicariesi preparando alla vita un gran numero di generazioni
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- Categoria: Giudicarie
- Pubblicato Venerdì, 10 Agosto 2012 08:07
- Scritto da Mario Antolini Musón
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Agosto 2012: scompaiono due maestre ultraottantenni: Alma Chesi di Fisto e Palma Simoni di Preore. Nello stesso giorno l'annuncio che il Centro Scolastico di Caderzone Terme verrà intitolato a Tranquillo Giustina: insegnante, storico, poeta. Tre insegnanti che in Giudicarie hanno espresso e vissuto la loro scelta di vita a favore dei fanciulli e ragazzi e delle fanciulle e ragazze delle Scuole Elementari in un periodo storico in cui hanno dovuto affrontare cambiamenti davvero epocali ed impensabili.
Tutte e tre gli insegnanti sunnominati hanno conosciuto, nei loro primi anni di scuola, il doloroso peregrinante esodo nelle zone più disagiate, in cui le allora "pluriclassi" con alunni anche dai 6 ai 14 anni, obbligavano "maestri precari" ad andare a racimolare chissà dove quei "punteggi" necessari per diventare poi maestri di ruolo il più vicino possibile al proprio paese di origine. Così è stato per Alma, per Palma e per Tranquillo, dei quali, in questo momento, non ci è dato di avere a disposizione la lunga serie delle sedi scolastiche in cui si è dipanato il loro lungo cammino quarantennale di "maestri di paese". Ma in questo loro personale itinerario - appunto per meglio ricordarli ed onorarli - vorremmo oggi rievocare l'identico percorso seguito da un'infinità di maestri e maestre che solo il De Amicis ha saputo immortale nella "maestrina dalla penna rossa".
Anche noi vorremmo - in nome di Palma, di Alma e di Tranquillo - vorremmo ricordare quella interminabile schiera di maestri e maestre delle Elementari che negli ultimi due secoli hanno vivificato i nostri paesi giudicariesi preparando alla vita un gran numero di generazioni, che poi hanno costituito i cittadini giudicariesi. Hanno "insegnato l'abc" ma soprattutto hanno preparato alla vita chi era privo di reali possibilità di affermazioni personali, specie nelle località più disagiate delle nostre vallate. Hanno affrontato disagi e situazioni che rasentavano la povertà e la solitudine, ed hanno preso per mano giovanissimi virgulti umani che cominciavano appena a crescere e li hanno avviati verso il mondo della conoscenza e della operatività con strumenti idonei a saper affrontare il difficile compito della vita. Dalle loro mani (e dalle loro fatiche) sono usciti operai ed operaie, professionisti di ogni genere, imprenditori, operatori economici, politici e amministratori, genitori e nonni... Ognuno di noi ha alle spalle, ed a fondamento della propria vita, un maestro, una maestra che gli hanno dato "il via!":
E la società di oggi li ha spesso dimenticati. Ognuno di essi si è guadagnata la "pensione", e qualcuno forse anche la medaglia al merito, ma quasi tutti sono stati quasi sempre lasciati sparire nell'anonimato, quasi dispersi tra le fila dei "vecchi" di una società presa dall'affanno del "correre" quotidiano che pare spingere la gente verso un avvenire che sembra sempre più vuoto. Forse queste righe saranno facilmente fagocitate da questo "vuoto" che è fatto anche di dimenticanza, di indifferenza e di noncuranza; ma chissà che qualche parola non abbia a trovare anche una possibile benefica eco almeno in coloro che conservano nella loro mente e nel loro cuore il confortante e riconoscente ricordo di quanto hanno ricevuto e conservato dai loro maestri: in particolare dalla maestra Palma, dalla maestra Alma e dal maestro Tranquillo.