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L'Assegno di Cura: un aiuto per l'assistenza a domicilio delle persone non autosufficienti. Giovedì 10 gennaio alle 20 una serata informativa presso la Casa della Comunità

Serata Assegno di Cura persone non autosufficienti - Comunità delle Giudicarie

Continua il percorso informativo intrapreso dalla Comunità delle Giudicarie per far conoscere ai cittadini le molte possibilità e i numerosi servizi offerti. In quest'ottica si terrà giovedì 10 gennaio 2013 alle ore 20.00 presso la Casa della Comunità a Tione una serata informativa sull'"assegno di Cura", uno strumento per aiutare chi si fa carico dell'assistenza a domicilio delle persone non autosufficienti. Al saluto di benvenuto di Patrizia Ballardini, Presidente della Comunità delle Giudicarie, seguirà l'intervento di Ugo Rossi, Assessore provinciale alla salute e politiche sociali, sulle "Politiche di integrazione socio-sanitaria nelle Comunità di valle", e la "Presentazione dell'assegno di cura" da parte di Pier Luigi Gardini, Direttore del Distretto Centro Sud e di Monica Bonenti, Responsabile dell'U.O. Cure Primarie ambito Giudicarie. Parteciperanno all'incontro anche Paola Maccani, Direttore per l'integrazione socio sanitaria dell'A.P.S.S. e Luigi Olivieri, Assessore per le politiche sociali e per la salute della Comunità delle Giudicarie.
«Riteniamo importante continuare in questo confronto-incontro con il territorio per informare i giudicariesi delle molte oppurtunità e dei molti servizi che sono a loro disposizione e che a volte non sono conosciuti» sottolinea la Presidente della Comunità delle Giudicarie Patrizia Ballardini. «In particolare riteniamo che l'essere vicino con un aiuto economico a chi deve affrontare problematiche legate alla non autosufficienza sia una condizione necessaria non solo per ringraziare chi ogni giorno impegna forze ed energie per aiutare i propri familiari, ma anche per permettere a queste persone di avere delle prospettive di una vita dignitosa».

Ed è per avere la massima efficacia in questo proposito informativo e di aiuto ai cittadini che si è rafforzata la collaborazione tra la Comunità delle Giudicarie e il DistrettoCentro Sud dell'APSS, «nel tentativo di dare la massima informazione agli interventi previsti dalla nuova normativa in materia socio-sanitaria che coinvolge direttamente l'intera popolazione, i servizi e le istituzioni del territori». Così è nata la serata dedicata all'assegno di cura, uno strumento efficace che può permettere di alleviare le difficoltà delle famiglie che si trovano ad affrontare tra le mura di casa i problemi legati a persone non autosufficienti e che richiedono una assistenza costante e continuativa.

Ma cos'è l'assegno di cura?
L' assegno di cura è un intervento assistenziale integrativo dell'indennità di accompagnamento, diretto alle persone con una accertata condizione di non autosufficienza; prevede la corresponsione di somme in denaro proporzionali sia alla gravità dei casi che alla condizione economico-patrimoniale (ICEF) dei singoli richiedenti e delle sue famiglie. Sono individuati 4 livelli di gravità, per ogni livello è definito un importo minimo e uno massimo in relazione al valore ICEF.

A chi è concesso?
L'assegno di cura è concesso a chi ha i seguenti requisiti:
riconoscimento dello stato di invalidità civile e del diritto a beneficiare dell'indennità di accompagnamento;
residenza continuativa in provincia di Trento da almeno 3 anni;
condizione economica del nucleo familiare determinata attraverso l'ICEF con valore non superiore a 0,28.

Come si fa ad ottenerlo?
Il percorso per ottenere l'assegno di cura prevede essenzialmente 3 fasi:
La domanda va presentata ai patronati oppure agli sportelli di assistenza e informazione al pubblico della PAT dalla persona non autosufficiente o da un suo rappresentante. Gli uffici provvedono a calcolare l'ICEF e a trasmettere la domanda e il valore ICEF al distretto sanitario di residenza;
Qualora siano rispettati i requisiti previsti, il distretto sanitario invita alla visita per la valutazione del grado di non autosufficienza per l'individuazione dell'importo e, in accordo con la persona e la famiglia, redige il Piano Assistenziale individualizzato (PAI);
Il distretto sanitario comunica all'Agenzia per la previdenza integrativa (APAPI) il livello di non autosufficienza e questa provvede direttamente alla liquidazione.