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Presentato il piano di riorganizzazione del Servizio Sociale delle Giudicarie. Obiettivo: «Cercare di offrire un servizio che possa rispondere alle esigenze sempre più complesse e delicate attraverso una maggiore specializzazione degli operatori»

Servizi sociali
Lunedì 11 marzo 2013 si è tenuto presso la Sala dei Comuni della Comunità delle Giudicarie un incontro aperto alle istituzioni e ai servizi pubblici e di privato sociale in ambito educativo, socio-assistenziale, sanitario e promozionale che collaborano con il Servizio socio-assistenziale della Comunità, al fine di presentare la nuova organizzazione del Servizio Sociale territoriale che è stata avviata a partire dal mese di gennaio 2013 con un primo periodo di sperimentazione della durata di 6 mesi. All'incontro, presieduto dalla Presidente della Comunità Patrizia Ballardini, erano presenti numerosi rappresentanti dei servizi e delle istituzioni interessate; il modello organizzativo è stato presentato dall'assessore per le politiche sociali e la salute della Comunità Luigi Olivieri, dalla Responsabile del Servizio socio-assistenziale Anna Lisa Zambotti e dalla coordinatrice dell'equipe del servizio sociale Tiziana Brunelli.
«L'obiettivo della riorganizzazione è quello di cercare di offrire un servizio che possa rispondere alle esigenze sempre più complesse e delicate espresse dal territorio attraverso una maggiore specializzazione degli operatori, che va ad aggiungersi all'impegno e alla passione da essi costantemente dimostrati» introduce la Presidente della Comunità delle Giudicarie Patrizia Ballardini. «A fronte dell'aumento delle situazioni di disagio e della loro complessità emerse dal percorso di ascolto attivato in sede di costruzione del Piano Sociale di Comunità 2011-2013, è nata l'esigenza di ridefinire e migliorare le modalità di risposta».
E se il processo di cambiamento organizzativo è stato accolto con fiducia e determinazione dalle operatrici del Servizio, la Presidente Ballardini si rende disponibile «ad ascoltare ulteriori stimoli che possano ottimizzare ulteriormente il servizio per dare risposte ancora più puntuali e calibrate».
Concetti ripresi dall'assessore Olivieri che ribadisce l'impegno di una rapida razionalizzazione del Servizio Sociale pur nel rispetto dei limiti di natura legislativa rappresentati dai livelli essenziali di assistenza che prevedono la presenza di un assistente sociale ogni 3750 abitanti con un monte ore, per le Giudicarie, di 362 ore. Rinnova l'invito ai presenti a presentare suggerimenti con l'obiettivo comune di un utilizzo efficace delle risorse disponibili nei limiti normativi.
Anna Lisa Zambotti illustra il modello organizzativo che è stato costruito in relazione alla specificità del territorio e dovrà essere accompagnato dal rafforzamento del sistema informativo per migliorare le comunicazioni tra assistenti sociali e tra le stesse e i portatori di interesse.
Il Servizio Sociale, avviato all'inizio degli anni '80 come servizio funzionale dell'Unità sanitaria locale e in seguito, con la l.p. 14/91, divenuto un servizio comprensoriale su delega provinciale, è stato potenziato in base a un'ottica territoriale con l'individuazione di piccole zone in cui le singole assistenti sociali lavoravano in polivalenza su tutti i bisogni dell'utenza. Il nuovo assetto organizzativo risponde al bisogno di rafforzare le competenze dell'assistente sociale attraverso una formazione professionale specifica ed alla necessità di agevolare i cittadini nel contatto con il servizio. Alla luce del livello essenziale di prestazioni previsto a livello provinciale, è stato possibile assumere nuovo personale e dare stabilità alle assistenti sociali in servizio, limitando per quanto possibile il fenomeno del turn over.
Il nuovo modello organizzativo mantiene la sede centrale del Servizio socio-assistenziale presso la sede della Comunità a Tione, ove sono collocati gli uffici della Responsabile e gli uffici amministrativi e dove è sempre presente un'assistente sociale; sono stati poi individuati 3 poli sociali, aree territoriali coincidenti con la Val del Chiese (polo 1), con le Giudicarie Esteriori e la Busa di Tione (polo 2) e con la Val Rendena (polo 3), mantenendo in tal modo le assistenti sociali sul territorio e favorire la vicinanza ai cittadini. Presso la sede della Comunità è prevista una figura amministrativa dedicata esclusivamente al Servizio Sociale, mentre all'interno di ogni polo saranno presenti 3 o 4 assistenti sociali che si occuperanno delle tre aree di utenza (adulti, minori e famiglie e anziani); infine un'assistente sociale sarà incaricata del coordinamento del polo.
La coordinatrice Tiziana Brunelli spiega che attraverso questa organizzazione è stato superato il concetto di "recapito" come momento settimanale in cui il cittadino poteva rivolgersi presso le sedi territoriali del servizio e trovare la propria assistente sociale di riferimento e introdotto quello di sportelli per il cittadino (a Storo, Condino, Roncone, Tione, Spiazzo, Pinzolo e Ponte Arche) presso cui le assistenti sociali forniranno un servizio di primo livello (segretariato sociale) per fornire informazioni, fissare appuntamenti, assistere le persone in pratiche amministrative. E' previsto poi un secondo livello di servizio che consiste nella presa in carico del cittadino da parte dell'assistente sociale, in relazione alla specifica area di bisogno. All'interno di ogni polo, le assistenti sociali si organizzeranno in modo da incontrare le persone presso la sede di servizio più vicina alla zona di residenza. Le assistenti sociali, dotate dello strumento della cartella sociale informatizzata e di altri supporti informatici, lavoreranno anche attraverso momenti di coordinamento e di confronto al fine di omogeneizzare gli interventi, facilitare le sostituzioni all'interno dei poli e favorire la collaborazione su casi complessi.

Infine è stata creata un'area dell'integrazione socio-sanitaria con un'assistente sociale incaricata per i nuovi interventi previsti dalla normativa provinciale (PUA, UVM e assegno di cura) e un'assistente sociale in servizio presso il Consultorio e predisposto l'Ufficio di piano con un'assistente sociale incaricata, istituito ai sensi della l.p. 13/2007.
Il nuovo assetto organizzativo dovrà inoltre favorire una migliore interazione con tutti i soggetti pubblici e privati che operano nelle Giudicarie e che concorrono a definire e orientare le politiche sociali della Comunità.
Per tutte le necessità è disponibile un numero di telefono presso la sede centrale (0465/339526) a cui ci si può rivolgere per un primo contatto, per informazioni e appuntamenti, che si aggiunge al servizio di segreteria telefonica presso gli uffici periferici.