«Teniamo aperta la possibilità di sviluppo del demanio sciabile». Questo il messaggio espresso dal Tavolo Territoriale sull'ipotesi di ampliamento delle aree sciabili. Contraria Italia Nostra. Evidenziate criticità ambientali dal Parco
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- Categoria: Giudicarie
- Pubblicato Venerdì, 10 Maggio 2013 01:24
- Scritto da c.s.
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«Il turismo invernale è ancora il fattore di traino della nostra economia. Le piste da sci il motivo della vacanza invernale: non bisogna chiudere alcuna porta a possibili futuri ampliamenti delle aree sciabili esistenti». É quanto emerso dal Tavolo territoriale riunitosi il ieri presso la casa della Comunità delle Giudicarie, chiamato ad esprimersi rispetto al Documento Preliminare adottato dalla Giunta della Comunità.
Non quindi un 'nulla osta' alla realizzazione di nuovi impianti e piste, ma l'adesione alla proposta della Giunta di inserire nel Piano Territoriale di Comunità la possibilità di un ampliamento delle aree sciabili al fine di mantenere la competitività della proposta sci delle Giudicarie, nella consapevolezza che per giungere all'accordo di programma è necessaria l'intesa con l'Ente Parco.
"Oggi affrontiamo un tema che è stato oggetto di particolare attenzione nei mesi scorsi, anche a livello mediatico, con un dibattito che dimostra l'interesse del territorio per il proprio futuro" ha aperto l'incontro la Presidente Patrizia Ballardini "Dobbiamo valutare insieme se confermare l'orientamento della Giunta della Comunità, che ha ritenuto di lasciare aperta la possibilità di potenziali ampliamenti non sostanziali delle aree sciabili delle Giudicarie, nel rispetto di tutte le verifiche di fattibilità e di impatto previste dalla norma. La riperimetrazione delle aree sciabili infatti è una tra le competenze esplicitamente attribuite alle Comunità ed al tempo stesso il PUP prevede dettagliate indicazioni, dalle quali la Giunta della Comunità delle Giudicarie è partita, alla luce di quanto emerso anche dall'analisi economica condotta dall'Università di Trento e dai contributi informativi degli Stakeholder, che confermano come il turismo è allo stato attuale (ed è ritenuto anche in prospettiva) l'unico e reale volano dell'economia Giudicariese, dove i maggiori flussi sono attualmente legati proprio alla stagione invernale. Stagione fredda che vede nelle piste da sci il fattore di attrazione principale in un contesto nel quale la competitività delle aree sciabili, sul mercato internazionale, è direttamente correlata alla dimensione delle ski area ed altresì alla capacità di rinnovarsi nel tempo." Per questo, conclude la presidente, si ritiene importante oggi, pur rilevando la delicatezza del contesto in cui ci troviamo ad operare, non precludere a priori la possibilità ad ampliamenti futuri delle aree sciabili che possono rivelarsi strategici per l'economia del territorio.
A certificare l'importanza e il ruolo primario nell'economia del settore turismo legato allo sci il presidente delle Funivie Spa Campiglio Marcello Andreolli e il Presidente delle Funivie Pinzolo Spa Roberto Serafini.
280 dipendenti impegnati nelle due società con un monte salari di 11,5 milioni di euro, 30 milioni di fatturato diretto e una stima di un fatturato generato di circa 300 milioni; 560 mila presenze di cui, per l'anno 2012 il 40% estere nelle strutture alberghiere (con punte vicine al 60% durante l'inverno); 2500 persone impiegate nel ricettivo e circa 5000 nell'indotto. Un comparto che pesa nel Pil delle Giudicarie quasi il 25%.
«Lo sci è una componente fondamentale della motivazione della vacanza in Trentino e nelle Giudicarie e anche se si stanno sviluppando altre attività come sci alpinismo, ciaspole ecc., queste sono per il momento da considerarsi complementari e comunque caratterizzate da numeri ancora molto contenuti» puntualizza Andreolli, che aggiunge: «Le società impiantistiche hanno sempre investito sul territorio e non hanno mai fatto speculazione edilizia. Peraltro, gli interventi effettuati sul territorio per costruire impianti e piste sono azzerabili nel momento in cui dovesse venire meno il loro utilizzo (si veda dove sono stati eliminati impianti obsoleti, sia a Campiglio che a Pinzolo: il territorio è stato perfettamente ripristinato)». Sottolinea quindi come necessario rafforzare ed innovare costantemente l'offerta perché la competizione a livello nazionale e internazionale è sempre più forte: «Per riuscire a tenere le quote se non a svilupparle, dobbiamo competere con i comprensori sciistici europei ed internazionali, ma anche nazionali, di dimensioni comunque superiori alla nostra ski area (ad esempio, in Italia il Sellaronda può vantare 600 km di piste collegate sci ai piedi, così come la Vialattea in Piemonte 400 km di piste e il comprensorio del Monterosa 200 km di piste, rispetto ai nostri 150 km). Lo sci da discesa non è in ribasso e i nostri numeri sono in crescita. Abbiamo cambiato il tipo di turista, abbiamo sostituito lo sciatore italiano con quello straniero, ma i nostri fatturati tengono ed anzi nell'ultima stagione sono in crescita. Per questo crediamo necessario lasciare aperta una porta all'espansione, essenziale per poter innovare con una proposta sempre più accattivante. E' importante tenere aperta ora la possibilità di futuri ampliamenti, fatte salve tutte le verifiche ambientali previste dalla norma, al fine di permettere in un futuro anche non vicino, un ulteriore salto di qualità della nostra ski area, anche in termini dimensionali. Riteniamo opportuno che in questo momento, attraverso il Piano territoriale di Comunità, vengano inserire queste previsioni per non trovarci magari tra 10 anni con l'esigenza di ampliare e con uno strumento urbanistico che non ce lo consente».
Dichiarazioni all'unisono tra le due società di impianti, con i presidenti Serafini ed Andreolli che sembrano aver dimenticato del tutto la rivalità per imboccare la strada della collaborazione e del sostegno reciproco.
Ma quali sono le aree interessate ad un eventuale ampliamento, alla luce di quanto previsto dal PUP e portato avanti dagli stakeholder nella fase di ascolto sin qui condotta, sintetizzate nella bozza di Documento Preliminare approvato dalla Giunta della Comunità ? A presentare gli ampliamenti ipotizzati sono i presidenti Andreolli e Serafini, insieme al Sindaco di Bolbeno per la parte di competenza.
In sintesi:
un ampliamento dell'area di Bolbeno, per installare un nuovo impianto a completamento dell'attuale proposta, che ha già una rilevante valenza sociale quale 'fucina di nuovi sciatori';
una riperimetrazione non sostanziale per migliorare le pista accanto a Malga Cioca, a Pinzolo;
una piccola estensione dell'area sciabile in Plaza per ottimizzare l'arrivo della pista, alla luce dello spostamento della stazione intermedia della cabinovia divenuto necessario in fase esecutiva;
una estensione dell'area sciabile per far seguire al collegamento funiviario tra Pinzolo e Campiglio quello tramite piste, in particolare attraverso la previsione di una pista da Colarin a Plaza;
una estensione delle aree sciabili nella zona Vagliana-Malga Darè-Monte Vigo, che permetterebbe di creare un paio di nuove piste di media difficoltà, tali da realizzare un collegamento a circolo con Folgarida Marilleva, interessante anche perché permetterebbe agli sciatori di passare da un'area all'altra (Campiglio e Folgarida) con piste diverse in andata e in ritorno;
un ampliamento nell'area Serodoli, con una pista che sarebbe ritenuta la più interessante da un punto di vista dell'incremento di attrattività per la ski area, grazie all'ipotesi di quasi mille metri di dislivello, con partenza in alta quota, sotto cima Serodoli a quota 2750m e dalla favorevole esposizione.
Il PUP prevede, per gli eventuali ampliamenti delle aree sciabili in area parco, l'intesa preventiva con il Parco Naturale Adamello Brenta. Nel corso dell'incontro, spazio quindi al Direttore del PNAB, Roberto Zoanetti, per presentare la sintesi di quanto emerso anche dalle più recenti valutazioni ed altresì per evidenziare la valenza ambientale specifica delle zone potenzialmente coinvolte da ampliamenti delle aree sciabili.
Rispetto agli interventi ipotizzati a Pinzolo (Plaza e Cioca) il PNAB ritiene che "l'ampliamento proposto completa una previsione urbanistica già presente nel PUP e conseguentemente nel Piano del Parco. Ciò considerato e tenuto conto dell'esiguità della superficie coinvolta dalla variazione urbanistica non si hanno motivi di rappresentare elementi di negatività".
Rispetto all'ipotesi di ampliamento in area Monte Vigo precisa «la zona di Malga Darè e Monte Vigo, al cui interno sono compresi due ex biotopi di interesse provinciale, costituisce di fatto una delle zone a più alta valenza ambientale di tutta l'area protetta. Ciò è confermato dalla carta dei valori floristici e della biodiversità del
territorio del parco." Qui si trova un corridoio faunistico altresì molto importante, di collegamento tra le Dolomiti e l'Adamello. "al di là dei limiti che sembrano già imposti dal PUP (almeno in zona Malga DArè Monte Vigo) pare al Parco di evidenziare una posizione negativa rispetto alla proposta di ampliamento".
In merito a Serodoli, Zoanetti ha presentato la sintesi della valutazione fatta dal PNAB riseptto agli impatti ambientali e paesaggistici, degli aspetti geologici e geomorfologici, quindi ha evidenziato che «l'area ha una buona valenza ambientale ed inoltre ad oggi non è intaccata, salvo le costruzioni legate al Rifugio Nambino", per concludere che il prefigurato ampliamento della area sciabile di Campiglio nell'area Serodoli 'allo stato attuale' degli approfondimenti 'non c'è convinzione rispetto alla soluzione di ampliamento, poiché 'sono sicuri gli elementi di criticità, mentre non sono certi quelli di sviluppo'.
Secondo il PNAB è difficile pensare «che la realizzazione di nuovi impianti possa comportare interventi soft". Per questo il Parco ha concluso che "allo stato" attuale non c'è una convinzione verso questo tipo di soluzione».
Dopo gli interventi dei Presidenti delle Funivie, del Sindaco di Bolbeno e del direttore del Parco, una vivace ed intenso confronto dal quale è emerso un orientamento in linea con quanto proposto nella Bozza di Documento Preliminare dalla Giunta della Comunità, volto a mantenere aperta la possibilità di potenziali ampliamenti non sostanziali delle aree sciabili nelle aree indicate nel Documento Preliminare.
Tavolo unanime nel sostenere la possibilità di un ampliamento dell'area sciabile all'impianto di Bolbeno alle Coste ritenuto da tutti «palestra dello sci» e «fucina di sciatori»: una realtà che ha saputo catalizzare su di sé l'attenzione di 48 comuni che hanno deciso di convenzionarsi con la struttura per permettere ai propri ragazzi di sciare a prezzi contenuti.
Contrario agli ampliamenti in zona Campiglio Italia Nostra. Il Parco Naturale Adamello Brenta negativo sull'ampliamento in area Monte Vigo e critico rispetto all'ampliamento in area Serodoli. Sostegno esplicito e motivato all'orientamento della Giunta della Comunità da parte del rappresentante Funivie Marcello Andreolli, di Emanuele Bernardi, portavoce dei sindaci della Rendena, Carlo Franceschetti rappresentante del Bim del Chiese, Marco Masè presidente di Apt Madonna Campiglio Pinzolo Val Rendena, Giuseppe Bonenti rappresentante dei sindaci della Valle del Chiese, Valter Paoli per gli Ingegneri, Roberto Serafini per Funivie Pinzolo, quindi di Narciso Marini per gli Artigiani, Domenico Rossaro per gli Iindustriali, Anna Maturi per gli Albergatori. L'architetto Giuseppe Toffolon di Italia Nostra a frenare questa linea, invitando ad ulteriori riflessioni.
Infine per l'area Serodoli, Daniele Adami rappresentante delle ASUC ha fatto presente la necessità di coinvolgere anche il proprietario del terreno ovvero l'ASUC di Fisto.
A fronte delle criticità sollevate da parte del Parco Naturale ed altresì della diversa percezione dell'eventuale impatto legato al potenziale ampliamento in area Serodoli e Malga Vigo, la presidente della Comunità ha proposto di attivare in tempi brevi una verifica tecnica di fattibilità e di impatto ambientale – preliminare alla procedura VAS prevista dalla norma - incaricando un professionista scelto di concerto tra Comunità, Parco, Società Funivie e Soggetti proprietari del territorio coinvolto (per Malga Vigo a seguito di una ulteriore verifica di tipo giuridico legislativo), in grado di far comprendere in modo esplicito se ed in che modo la realizzazione di piste in queste aree è sostenibile e come eventualmente minimizzare l'impatto ambientale. Il risultato si ritiene infatti possa essere utile nella fase di ulteriore confronto in vista dell'approdo del Documento Preliminare in Assemblea della Comunità.