Un incontro per dire GRAZIE a chi ha contribuito alla costruzione della scuola di Cavezzo. Nel video che racconta il percorso concretezza e commozione. Il vicesindaco di Cavezzo: «Ci avete aiutato a ritrovare la speranza e il coraggio»
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- Categoria: Giudicarie
- Pubblicato Mercoledì, 05 Giugno 2013 16:45
- Scritto da c.s.
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«Siamo qui per dire GRAZIE a chi ha contribuito a realizzare un progetto importante» ha esordito la Presidente della Comunità delle Giudicarie e del Comitato "Insieme per Cavezzo" Patrizia Ballardini. «Quando siamo partiti, quasi un anno fa, ho avuto il timore di non riuscire a portare avanti un'iniziativa tanto meritevole quanto complessa, sia per l'impegno di spesa che per i tempi strettissimi. Poi grazie alla vostra generosità, alla generosità dei giudicariesi, alla disponibilità in primis dei nostri Sindaci, all'ufficio tecnico della Comunità ed al Segretario che ci ha assistito in tutti i passaggi burocratici e al contributo di moltissime persone ed enti che a vario titolo hanno partecipato, siamo riusciti a dare risposta alla richiesta di aiuto che giungeva dall'Emilia e a consegnare la scuola lo scorso autunno ai ragazzi».
Parole introduttive che sintetizzano l'azione portata avanti dal Comitato "Insieme per Cavezzo" nato per aiutare una comunità a ripartire, a ritrovare la forza per superare i grandi ostacoli che il devastante terremoto del 20 e 29 maggio 2012 aveva posto sul suo cammino e che hanno trovato nel filmato curato da Nicola Vernesoni, proiettato nel corso della serata, un approfondimento puntuale e trasparente su ciò che è successo a Cavezzo e cosa è stato fatto per la ricostruzione.
Settantacinque minuti di video che hanno sintetizzato con grande efficacia «un'azione importante» a detta del Vicesindaco di Cavezzo dott. Bianchini: «La scuola che ci avete aiutato a costruire ci ha ridato speranza in uno dei momenti più difficili della nostra storia. Per questo vi vogliamo ringraziare, non solo per l'apporto sostanziale, che ci ha permesso di avere la scuola in tempi rapidi, ma soprattutto, per la vicinanza che il Trentino e le Valli Giudicarie in particolare ci hanno dimostrato: il vostro affetto ci ha fatto portare avanti pensieri positivi che hanno preso il posto della desolazione e della malinconia che era calata su di noi dopo il terremoto. Avete aiutato Cavezzo a ritrovare la speranza e il coraggio per credere ad un futuro migliore. Ve ne siamo grati».
Un intervento quello della scuola che ha impegnato e messo a dura prova sia la Ille Prefabbricati Spa, ditta giudicariese che ne ha curato la realizzazione con professionalità, sia l'ufficio tecnico della Comunità delle Giudicarie che si è speso con generosità perchè tutto andasse per il meglio e nel rispetto dei tempi previsti. Un progetto che, come sottolineato dal direttore del Corriere del Trentino Enrico Franco, «ha dimostrato la lungimiranza di ricostruire spazi collettivi che potessero aiutare la comunità e che dessero una prospettiva per il futuro ai cittadini emiliani». «In un primo momento -ammette il direttore- non avevo capito quanto fosse un bene "di prima necessità" la scuola: me ne sono reso conto quando sono andato a Cavezzo ed ho visto cosa poteva significare il potere avere una scuola, quando ho visto la gioia dei ragazzi nell'entrare nelle loro classi e nei loro laboratori».
Una gioia e un entusiasmo dei ragazzi per il nuovo polo scolastico che ripaga ampiamente chi ha contribuito alla sua realizzazione, primi tra tutti i sindaci giudicariesi guidati da Giuseppe Bonenti: «Siamo molto soddisfatti di aver potuto partecipare a questo progetto, che oltre ad essere un'azione di solidarietà ha confermato la capacità del Trentino di costruire bene, in tempi certi, di tener fede agli impegni presi e il valore aggiunto del riuscire a lavorare insieme». Sull'importanza dell'essere uniti e del lavorare insieme anche l'intervento di Michela Parisi in rappresentanza della Comunità Alta Valsugana e Bernstol: «L'anno scorso ci siamo chiesti cosa potevamo fare per l'Emilia. Non volevamo fare solo un gesto di solidarietà e fortunatamente abbiamo trovato nella condivisione di questa iniziativa un modo concreto di partecipazione».
Il progetto ha riscontrato una grande adesione, oltre che dai comuni e dalle Comunità, da parte di enti, società e privati cittadini: non sono voluti mancare all'appuntamento il Parco Naturale Adamello Brenta e i Bim del Chiese e del Sarca, le Funivie Pinzolo e Madonnna di Campiglio, il Golf Rendena Spa, le Casse rurali locali, le Famiglie Cooperative, ma anche i ragazzi come quelli della catechesi di Carisolo o della scuola di Storo che hanno organizzato iniziative per raccogliere fondi per i coetanei di Cavezzo.
Ma «il progetto non termina qui», fa sapere la Presidente Ballardini: «Si creerà un vero e proprio centro scolastico grazie alla collaborazione di un progettista eccellente come Renzo Piano, che si è reso subito disponibile, e alla partecipazione di Corriere della Sera, del TG LA7 e di altri soggetti che hanno sposato l'iniziativa e deciso di proseguire su quanto intrapreso con l'intento di ampliare il polo scolastico con le strutture mancanti e di ricucire gli spazi che lo separano dal centro storico».
Un progetto che, come ribadito in chiusura dall'assessore della Comunità delle Giudicarie Luigi Olivieri, che ha curato i rapporti con il comune di Cavezzo e seguito in prima persona le varie fasi progettuali, ha visto impegnata tutta la comunità giudicariese nel cercare di portare sollievo alla popolazione di Cavezzo così duramente colpita dal terremoto: «Dai sindaci dei comuni alle associazioni di volontariato, dalle scuole alle società private, senza dimenticare il Dott. Carboni che ci ha permesso di superare i grandi e piccoli ostacoli burocratici che si sono presentati, hanno lavorato per un'opera tanto onerosa quanto utile. Di quello che avete contribuito a realizzare vi abbiamo voluto render conto in questa serata attraverso il bel filmato curato da Vernesoni; un documentario che testimonia la costruzione della scuola ma anche che noi giudicariesi a Cavezzo non abbiamo dato solo il nostro impegno ma anche il nostro cuore...».
"Se le Giudicarie, per la prima volta, sono riuscite a lavorare insieme su un grande progetto come questo, possono riuscire a farlo anche in altri ambiti progettuali e gestionali, soprattutto in un momento delicato come questo, nel quale le finanze pubbliche sono in sostanziale contrazione. Questa è l'unica via per continuare garantire servizi essenziali per la nostra gente". Questa la frase di chiusura della Presidente della Comunità, Patrizia Ballardini.