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Incentivi per la casa e per il rilancio dell'economia: dal 3 giugno è possibile presentare le domande di contributo per interventi di miglioramento energetico, manutenzione straordinaria, risanamento e ristrutturazione

Serata edilizia1 

Tecnici, amministratori, comuni cittadini... Non è bastata la sala delle Sette Pievi della Comunità di Valle ad accoglierli per la serata sugli "incentivi per la casa e per il rilancio dell'edilizia". Si è dovuti ricorrere anche alla Sala dei Comuni, collegata con uno schermo alla sala principale e ancora, per far posto alla gente in piedi, ad attuare un "ponte" in streaming con la sala conferenze del Centro Studi Judicaria. Un'affluenza record, a testimonianza dell'interesse suscitato dall'argomento casa, visto come luogo primario dove si può creare e sviluppare il nucleo famigliare, elemento portante della nostra società e tema al quale è legato un settore importante della nostra economia come quello dell'edilizia.

Ad introdurre la serata la Presidente della Comunità delle Giudicarie Patrizia Ballardini che ha tracciato il quadro della situazione: «In Giudicarie vi sono 37mila abitanti e 36.478 abitazioni, con un rapporto di 1 a 1, influenzato anche dall'incidenza degli alloggi destinati ai turisti; un rapporto rilevante (1 casa per ogni abitante) soprattutto se confrontato con altri ambiti e con la media trentina di 1,5 abitante/casa (in Trentino ci sono 520mila abitanti e 330mila abitazioni). 35 i milioni investiti dalla Pat in Giudicarie negli ultimi tre piani straordinari (dal 2006 al 2010) a beneficio di 1.060 famiglie per interventi classici legati all'edilizia agevolata e al risanamento e 4 milioni quelli a favore di un miglioramento energetico dei quali hanno potuto beneficiare 139 famiglie».  «Questo incontro - prosegue la presidente - si inserisce nel percorso informativo e di coinvolgimento di aziende e privati intrapreso dalla Comunità per far conoscere gli strumenti messi in campo dalla Pat per favorire la ripresa economica e per supportare imprese e famiglie. Emerge in modo chiaro come il momento, delicato e critico al tempo stesso, da un punto di vista economico, finanziario, sociale ed anche istituzionale richieda il contributo di tutti. Oggi siamo qui per cercare di far comprendere le linee guida della legge provinciale a sostegno dell'edilizia per la quale è possibile da lunedì 3 giugno presentare le domande di contributo presso gli sportelli della Comunità».

Ugo Rossi Mauro Gilmozzi Comunità delle giudicarie

Linee guida della legge 9 del 2013 tracciate con chiarezza dall'assessore all'urbanistica, enti locali, personale, lavori pubblici e viabilità della PAT, Mauro Gilmozzi: «Stiamo cercando di attuare delle politiche che possano aiutare in questo momento di difficoltà i cittadini e le imprese», ha esordito l'assessore. «L'edilizia in Trentino conta intorno al 6-7% del Pil: il 2,5% è rappresentato dal pubblico, il restante 4-4,5% è la quota  dell'edilizia privata. Ci siamo mossi con i comuni e abbiamo messo sul piatto un miliardo e 300 milioni che dovranno andare a favore del territorio e delle imprese che operano sul territorio. Per facilitare questo abbiamo introdotto anche una norma che sposta a 2 milioni di euro il tetto per la procedura di "misura negoziata" con la quale gli enti pubblici possono invitare alla gara d'appalto un numero limitato di imprese. Misure che, si spera, riescano a far lavorare le nostre imprese ma che dovrebbero trovare una garanzia e un completamento nella gestione associata degli appalti mediante la Comunità, proposta e in via di attuazione, che permetterebbe una gestione delle procedure di appalto secondo dei criteri che possano favorire ancor più l'economia del territorio». Per quanto riguarda l'edilizia privata interventi importanti sono stati fatti a favore della ristrutturazione, cercando di accelerare e sburocratizzare quello che prevede anche la manovra statale: «Privilegiare il recupero dell'esistente appare fondamentale in quanto in Trentino il 60% delle famiglie vive in case che sono state costruite prima del 1971, e quindi costruite con tipologie e parametri che possono essere notevolmente migliorati soprattutto da punto di vista energetico».

Ugo Rossi Mauro Gilmozzi Comunità delle giudicarie
Ma rilanciare il settore dell'edilizia servirà anche per generare della liquidità, a rimettere in circolo delle risorse che altrimenti rimarrebbero bloccate: «La sfida che abbiamo davanti è quella di recuperare un po' di fiducia in una ripresa; abbiamo bisogno di chi darà stimoli, di chi ristrutturerà, delle imprese che dovranno essere capaci di investire in qualcosa di innovativo e di fare sistema».

Linea condivisa dall'assessore provinciale alla salute e alle politiche sociali Ugo Rossi, che ha messo in guardia però da troppo facili aspettative: «Dobbiamo realisticamente fare i conti con un tempo nel quale le risorse sono più scarse rispetto a legislature precedenti, e non possiamo dimenticare che ci riferiamo ad un settore che deve misurarsi con le potenzialità del territorio e dove negli ultimi tempi si è tenuto un livello di costruzione ora insostenibile». L'assessore ha poi ricordato come la Provincia si sia mossa in questi ultimi cinque anni da una parte garantendo gli interventi classici legati ai piani straordinari per l'edilizia agevolata - 200 milioni di euro nel 2008 e 180 nel 2010 - e dall'altra mettendo in campo 80 milioni nel 2009 per il risanamento delle prime case e poi ulteriori 45 milioni nel 2012 legati al risanamento e al risparmio energetico. «Oggi dobbiamo pensare di rimettere in moto anche il mercato degli affitti, pur sapendo che è un settore che permette meno margini di guadagni rispetto alla compravendita - ha aggiunto Rossi - è una strada da percorrere così come quella del fondo immobiliare, dell'housing sociale che andrá ad acquisire appartamenti giá costruiti o in costruzione con la logica del canone moderato. In questa fase la Giunta provinciale ha cercato di trovare risorse disponibili che siano di incentivo sia per gli acquisti dei cittadini che come volano per le imprese e allo stesso tempo di semplificare al massimo le procedure perchè questo sia possibili in tempi brevi e riesca a rilanciare un settore in crisi».

A chiarire ulteriormente gli interventi proposti dagli assessori la dott. ssa Gasperetti che ha dato una chiave di lettura dell'articolo 1 della legge 9 del 2013: «Un fondo destinato a fronteggiare la crisi economica del settore edilizio dove l'utilizzo del parametro Imup serve sia a definire i requisiti di accesso, sia le eventuali graduatorie nel caso in cui le risorse messe a disposizione non fossero sufficienti».

In sintesi è stato previsto un fondo destinato alla concessione di contributi per gli interventi su edifici esistenti, nella misura massima del 50% della spesa ammessa (o del 60% qualora gli edifici siano collocati all'interno di insediamenti storici) eseguiti dal 1 marzo. Gli interventi riguardano: le abitazioni principali (sono ammessi a contributo gli interventi richiesti da soggetti tenuti a corrispondere un Imup per il 2012, esclusa l'abitazione principale e i beni strumentali, non superiore a 1.200 euro); i condomini con almeno 4 unità abitative; gli alloggi di proprietà di enti pubblici, di Onlus, enti ecclesiastici e fondazioni.

Categorie degli interventi ammessi:

A) Abitazione principale
Sono ammessi a contributo gli interventi su singole unità abitative destinate ad abitazione principale del richiedente o destinate a diventare abitazione principale del richiedente entro il termine previsto per la richiesta di erogazione del saldo del contributo.

B) Condomini con almeno 4 unità abitative
Sono ammessi a contributo gli interventi realizzati sulle parti comuni se almeno il 50% delle unità immobiliari è costituito da abitazioni principali e se queste ultime costituiscono almeno il 50% della superficie complessiva delle unità immobiliari comprese nell'edificio.

C) Alloggi di proprietà di enti pubblici, Onlus, enti ecclesiastici e fondazioni (se destinati alla locazione)
Sono ammessi gli interventi sulle parti comuni di edifici esistenti composti integralmente da alloggi di proprietà del richiedente oppure su singole unità abitative di proprietà del richiedente, purché destinati alla locazione a canone sostenibili o moderato.

Ripartizione delle risorse
Il fondo è ripartito fra le Comunità e il Territorio Val d'Adige tenendo conto della popolazione residente e del patrimonio edilizio abitativo esistente su ciascun territorio.
Qualora le risorse assegnate alle Comunità non fossero sufficienti per ammettere a contributo tutte le domande, ciascuna Comunità stilerà delle graduatorie che per le abitazioni principali sono ordinate in ordine crescente rispetto all'Imup dovuta per il 2012 dal nucleo familiare esclusa l'abitazione principale e i beni strumentali (a parità di Imup viene data priorità agli interventi di miglioramento energetico secondo la maggiore spesa prevista), mentre per i condomini e per gli alloggi da dare in locazione le richieste sono ordinate secondo le categorie di intervento e dando priorità al maggior volume complessivo di spesa.

Termini e modalità per la presentazione delle domande
Dal 3 giugno al 1° luglio 2013 per gli interventi relativi per la categoria "Abitazione principale", dal 3 giugno al 31 luglio 2013 per le altre categorie di interventi. Le domande si presentano alle Comunità sul cui territorio insiste l'unità abitativa o l'edificio oggetto dell'intervento.

Termine per effettuare i lavori
Avvio entro 12 mesi dall'ammissione a contributo (entro 4 mesi per i lavori sulla prima casa) e fine dei lavori coperti da contributo entro 24 mesi dall'inizio attività.

Erogazione dei contributi
In tre tranche: 30% ad avvenuto inizio lavori, 30% a lavori eseguiti almeno per metà, 40% a saldo.

Analogamente sono stati presentati dalla dott.ssa Ferrario gli interventi a favore dell'acquisto e della costruzione della prima casa. «L'articolo 2 della legge 9 del 2013 prevede una contribuzione per l'acquisto e la costruzione della prima casa, anche se la normativa è nella fase di preattuazione e solo il 14 giugno verrà approvata nella sua stesura definitiva». Essa in sintesi prevede un contributo massimo di 100 mila euro derivante dal 50% della spesa ammissibile pari a 200mila euro. «Un contributo che può essere rafforzato al 60% se l'edificio in costruzione o acquistato è dotato di certificazione Arca o possiede il requisito di certificazione energetica superiore a quella minima prevista dalla legge»; in fase di valutazione l'estensione della quota del finaziamento del 60% anche per gli edifici dei centri storici. Saranno ammesse le compravendite e le costruzioni iniziate dall' 1 marzo 2013 da cittadini europei con residenza in Trentino da almeno due anni e con un Icef compreso tra 0.13 e 0.45 che non possiedono unità abitative (o proprietari di parti di unità abitative con un valore catastale inferiore a 350 euro che potrebbe essere elevato a 500 euro). Tra tutte le domande, che dovranno essere presentate dall'8 luglio all'8 agosto 2013, saranno privilegiate quelle delle giovani coppie (eterosessuali) alle quali spetterà una quota di almeno il 40% del fondo messo a disposizione. Il ruolo delle Comunità di valle sarà quello di informare e di raccogliere le domande dei cittadini ed in seconda battuta di stipulare le graduatorie che assegneranno i fondi a disposizione.

All'esposizione dei relatori è seguito un animato dibattito dove ciascun cittadino ha avuto la possibilità di portare all'attenzione anche il proprio caso privato e di trovare una risposta puntuale ai quesiti posti.

Info su www.provincia.tn.it e si www.comunitadellegiudicarie.it

In allegato la tabella con gli interventi ammissibili a contributo per gli interventi di ristrutturazione