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Giuseppe Bonenti: «Da oggi mi dimetto dall'incarico di presidente della conferenza dei sindaci». Il sindaco di Bondo lo ha comunicato con una lettera indirizzata ai colleghi sindaci e alla Comunità di Valle

giuseppe bonenti
Da ieri mattina, il posto di presidente della Conferenza dei sindaci delle Giudicarie è vacante. Giuseppe Bonenti, che in quell'incarico si era calato da tre anni, ha rassegnato le dimissioni. Rimarrà, ha detto, solo alla guida del comune di Bondo, di cui è primo cittadino dal 2005.
Della presidenza dei 39 comuni della valle, non ne vuole più sapere. Nessuna motivazione che spieghi il perchè della sua rinuncia è contenuta nella lettera inviata contemporaneamente ai suoi trentotto colleghi sindaci e alla presidente della Comunità di Valle Patrizia Ballardini.
"Da oggi mi dimetto dall'incarico", dice la missiva. Che, per alcuni, giunge improvvisa e immotivata. Finora aveva ricoperto la mansione con passione e grande senso di responsabilità, sottolineano alcuni colleghi. Che non nascondono però che il suo umore, dal giorno del responso elettorale, è cambiato. A influire sul suo stato d'animo sarebbe il risultato delle urne, dove, a suo avviso, non sarebbe stato appoggiato con sufficiente determinazione dal partito: il Patt. Dove era appena traghettato dalle fila dell'Upt, e diventato d'improvviso il candidato di peso delle Giudicarie. La maggior parte di quei 1.146 racimolati in campagna elettorale sarebbero, a quanto sostiene, suoi. Mentre i vertici del partito che gli avevano giurato sostegno anche fuori dal territorio giudicariese, non avrebbero fatto il loro dovere. Fin qui le confidenze fatte ad amici e conoscenti. Però non sono sostanziate nella lettera di dimissioni. Raggiunto telefonicamente non dà ragguagli. Solo la conferma che le dimissioni sono state rassegnate. E che d'ora in poi, il suo obbiettivo è di continuare a fare il sindaco del suo comune.
Il suo disimpegno si aggiunge alle voci, categoricamente smentite dall'interessato, dell'assessore Luigi Olivieri, dall'esecutivo della Comunità di Valle. Anche Olivieri qualche recriminazione verso il PD, ce l'ha in serbo. Che però, spiega, dovranno essere oggetto di una disanima del voto all'interno del suo partito, in quanto ci sarà da spiegare il tracollo avuto nella Busa di Tione e nelle Giudicarie Esteriori. A fronte dell'unanime convergenza di tutte le sezioni, verso la sua candidatura e quella di Giusy Tonini di Storo. Promessa che, però, alla conta dei voti non è stato mantenuta. Nessuna recriminazione invece verso la Comunità, dove continuerà a svolgere con determinazione il suo impegno assessore. (e.z.)