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Una ciclabile che unisca le Giudicarie. Da Madonna di Campiglio a Storo, da Tione a Ponte Arche in bici. Questo il progetto della Comunità che propone di utilizzare i 10 milioni dei sovracanoni dei Bim

piste ciclabili giudicarie-1

Chi avrebbe detto che una delle priorità assolute della Comunità delle Giudicarie potessero essere le piste ciclabili? Eppure, stando a quanto ha spiegato l'assessore Giampaolo Vaia, in sede di variazione di bilancio, le piste ciclabili, o meglio la pista ciclabile, sarà uno degli obbiettivi principali che assorbirà 10 milioni di risorse nei prossimi anni. "La pista ciclabile". Perché l'impegno sarà di unificare tutti i percorsi esistenti, ma finora spezzettati e non in grado di dare continuità lungo la valle. Proporre al turista un unico tracciato da Campiglio al lago d'Idro e dalla Busa di Tione alla forra del Limarò è dunque nei progetti dell'ente intermedio di Tione.

"I numeri europei di appassionati sono in crescita" – ha spiegato l'assessore alla viabilità Vaia. "In più il completamento delle piste esistenti, raccordando val Rendena con Giudicarie Esteriori e Busa di Tione con la valle del Chiese darebbe l'opportunità di proporre paesaggi mozzafiato". Uno per tutti ha detto l'assessore, la forra del Limarò, esclusiva nel suo genere. Certo il problema sono le risorse finanziarie, ma una delle strade potrebbe essere quella di impegnare i sovra canoni dell'energia a disposizione della Comunità. Due milioni l'anno, che potrebbero essere investiti in questo progetto. Un proposito non è facile da concretare, essendo i territori divisi da barriere difficili da superare.

Il primo passo è di dare avvio alla fase progettuale. Per cui, nell'ultima assemblea, sono stati inseriti nella variazione di bilancio 100 mila euro per la parte progettuale. L'attuazione dovrà trovare la completa disponibilità di comuni, Comunità e Bim del Sarca e del Chiese. Mentre c'è già una prima suddivisione in tre lotti. Che la Comunità si impegna a realizzare seguendo delle priorità. Il primo lotto mira a collegare Ponte Arche a Ragoli, passando da Ponte Pià. "La soluzione meno costosa – ha spiegato Vaia, lasciando intuire che di ciclabili in Comunità se ne sta parlando da tempo – è realizzare un ponte che dalla centrale dell'Enel(ora Hydrodolomiti) porta al vecchio tracciato delle gallerie. Da lì arrivare a Ragoli, quindi collegarsi con la pista esistente fino a Sesena, cioè a Tione, è abbastanza facile". Per collegare invece, Tione al lago di Roncone, dove esiste già una ciclabile che costeggia il lago, la direttiva da seguire è quella che passa nelle vicinanze della Madonna del Lares. In pratica, seguendo il percorso della vecchia carraia che collegava Bolbeno a Bondo. Lo spezzone mancante tra Lardaro e Pieve di Bono è invece già contenuto nel progetto della Provincia della circonvallazione della conca pievana. Poi per quanto riguarda la valle del Chiese c'è da raccordare il centro sportivo di Condino con il tracciato esistente dal "Bersaglio"a valle della piana condinese, a Storo. Da cui è possibile arrivare fino al lago d'Idro. Infine in val Rendena c'è da mettere in comunicazione quanto c'è già attraverso la ciclopedonale Spiazzo-Ches e bypassare l'azienda agricola che ora crea qualche difficoltà. L'idea – ha spiegato l'assessore – è di accelerare al massimo i tempi per dare al territorio e al turismo un'attrattiva appetibile, che potrebbe avvantaggiare la destagionalizzazione e l'inserimento della ciclabile giudicariese nei circuiti internazionali, finora godibile nel suo insieme solo attraverso l'utilizzo del bici-bus.