Serodoli, la Comunità delle Giudicarie pubblica lo studio di Agenda 21. Bisogna ragionare sull'intera ski area ed aprire un dibattito non solo a livello locale ma coinvolgendo la Val di Sole, la Provincia e il Parco Naturale Adamello Brenta
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- Categoria: Giudicarie
- Pubblicato Venerdì, 23 Maggio 2014 22:33
- Scritto da Ettore Zini
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La Comunità di Valle si sbottona. Dopo le anticipazioni sull'ulteriore studio di Agenda 21, sui possibili scenari sciistici dell'area di Madonna di Campiglio sopra la piana di Nambino, ecco che la Giunta della Comunità di Tione pubblica, a sorpresa, i dettagli delle perizie suppletive su quel versante montuoso, particolarmente caro agli ambientalisti e agli amanti dello sci alternativo. Lo ha fatto, pubblicando sul sito della Comunità le 152 pagine della relazione, con allegati tutti i documenti. Cartografie comprese. La prima versione dell'indagine conoscitiva su quell'area - che ha tolto la scena all'intero Piano territoriale della Comunità delle Giudicarie (di cui Serodoli, è pur sempre la punta di diamante funzionale allo sviluppo sciistico locale), diceva in pratica che, vista la scarsa incidenza dell'area in funzione del carosello sciistico campigiano, il suo utilizzo era del tutto ininfluente all'economia turistica della valle. A meno che, il suo versante non risultasse congeniale allo sviluppo di un carosello molto più ampio.
"Non limitato – tanto per intenderci - al solo comprensorio sciistico giudicariese". Da qui la volontà, da parte dell'esecutivo di Tione, di richiedere un'indagine più approfondita. "Il turismo dell'alta val Rendena, soprattutto quello legato allo sci alpino, rappresenta il maggior volano dell'economia dell'intera valle", ha sempre sostenuto la presidente Patrizia Ballardini. Ovvio quindi che non ci si potesse fermare alla prima indagine. "Ciò – dicono in Comunità – anche per ovviare a qualche errore contenuto nella prima versione presentata da Agenda 21 Consulting srl".
Ecco dunque i nuovi risultati. A dir il vero, molto simili e in linea con la prima stesura. Con il coinvolgimento però di nuovi soggetti. Tutti congeniali allo sviluppo turistico dell'areale compreso, tra valli Giudicarie e Val di Sole. Chiamati in causa, oltre alla Comunità delle Giudicarie, anche la Val di Sole, la Provincia e il Parco Adamello Brenta. Tutti soggetti che dovrebbero lavorare in sinergia – dice la nuova versione della ricerca – per la concretizzazione di un eventuale bacino sciistico che coinvolga comprensori diversi e tutte e tre le società funiviarie operanti sul territorio. Vale a dire: Campiglio, Pinzolo e Marileva-Folgarida. L'industria dello sci in zona è ormai matura. Si legge nello studio.
Solo Pinzolo ha degli sbocchi di crescita. Mentre Marileva, pur essendo satura, ha impianti lenti e obsoleti. Ecco dunque che se si vuol implementare il turismo dello sci, in tutte le sue possibili varianti, bisogna ragionare in termini di ski-area a vasto raggio. "Non prevista dagli strumenti pianificatori vigenti". Da qui, la necessità di aprire un dibattito non più locale, ma provinciale, con il coinvolgimento di Parco e Provincia.