Tione, il Consiglio della Salute enuncia le istanze all'assessore Borgonovo Re. Olivieri: L'ospedale presidio indispensabile e irrinunciabile per le Giudicarie
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- Categoria: Giudicarie
- Pubblicato Mercoledì, 09 Luglio 2014 07:42
- Scritto da Ettore Zini
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A poche ore dall'arrivo dell'assessore alla Sanità a Tione Donata Borgonovo Re, l'assessore per le politiche sociali e per la salute della Comunità delle Giudicarie Luigi Olivieri mette sul tavolo i problemi irrisolti dell'ospedale di Tione e delle problematiche della sanità locale relative alle politiche sociali sul territorio. Il punto focale riguarda la paventata chiusura del punto nascite. Che, dice l'assessore, non verrà accettata se non rientrerà in un disegno complessivo della politica trentina sulle nascite. "L'intento di chiusura del punto nascite, sostituito con la costruzione di un percorso di accompagnamento territoriale e ambulatoriale dalla gravidanza al parto, con il coinvolgimento del Consultorio familiare e della struttura ospedaliera per la parte specialistica ginecologia e la creazione di un unico gruppo operativo di Ostetriche – scrive l'assessore - può essere accolto solo se vi è una impostazione politica generale della sanità trentina, in presenza di centri nascita ospedalieri con meno di 500 parti". "L'assemblea della Comunità – spiega Olivieri dopo aver ricordato i numeri dei parti in loco - ha già avuto modo di impegnare la Giunta ad assumere tutte le iniziative opportune a garantire la salvaguardia del punto nascite di Tione, tra cui l'istituzione di un Tavolo di concertazione tra la Comunità, gli operatori e responsabili dell'Ospedale e dell'Azienda Sanitaria, a cui si spera, partecipi anche l'Assessorato provinciale, al fine di monitorare la situazione dell'Ospedale, ritenuto Presidio indispensabile e irrinunciabile per le Giudicarie". L'auspicio è che ogni decisione in merito sia discussa e condivisa con la Comunità locale, senza interventi coercitivi dall'alto. Inaccettabile, spiega il responsabile del Consiglio della Salute, che venga interrotta l'operatività del reparto di Ginecologia e Ostetricia del nosocomio tionese, solo perché attualmente è quello che presenta i minori numeri di nascite. Ormai è chiaro che i nati in Trentino nei prossimi anni non raggiungeranno più i 5000. E' quindi evidente che si deve procedere eventualmente a una centralizzazione a Trento e Rovereto dei parti per tutti i centri che non raggiungano i 500 annuali. "A tale chiusura, afferma Olivieri, si dovrà procedere però gradualmente. Con riferimento anche alle difficoltà morfologiche e alla distanza dei vari territori dall'Ospedale di Trento o di Rovereto. In quanto il volo, anche notturno dell'elicottero per le urgenze, non sempre può essere realizzato". Evidentemente i responsabili della sanità giudicariese non devono essere molto tranquilli, se a poche ore dal confronto con l'assessore provinciale ritengono opportuno mettere le mani avanti, e ribadire che non accetteranno soluzioni calate dall'alto.
A margine del comunicato poi è stata aggiunta una lista di altre carenze di cui soffre la sanità giudicariese. Problemi irrisolti, come la ristrutturazione della struttura ospedaliera, in atto da otto anni, e i cui tempi non sono ancora certi. Tra le questioni aperte: l'organico di radiologia, la certezza del finanziamento del Pronto soccorso, l'opportunità di unificare i ruoli di direzione di struttura e direzione medica del Presidio. Per quanto riguarda le strutture operanti sul territorio, punto dolens: le Case della salute di Storo e Pinzolo, il centro traumatologico di Madonna di Campiglio. In più, l'aggregazione funzionale dei medici di base, e la razionalizzazione delle guardie mediche. Infine, l'accreditamento di nuovi disabili per la costruenda casa Piovanelli "Dopo di Noi", e la "sistemazione" di almeno 25 disabili gravi censiti nel prossimo decennio in Giudicarie.