Giudicarie, presentati i Manuali tipologici per l'architettura tradizionale e contemporanea. Serviranno a progettisti e commissioni giudicanti quale punto di riferimento
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- Categoria: Giudicarie
- Pubblicato Mercoledì, 19 Novembre 2014 09:36
- Scritto da Ettore Zini
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Ci sono due manuali tipologici destinati a incidere profondamente sul paesaggio giudicariese. Sono due volumi, uno di architettura contemporanea l'altro di architettura tradizionale per le Giudicarie, approvati dall'assemblea della Comunità di Valle. Sono stati realizzati con la supervisione dell'ufficio Tecnico urbanistica e tutela del paesaggio della Comunità, diretto dall'architetto Maurizio Polla. Serviranno da linee guida a progettazioni, valutazioni di costruzioni e restauri. Integrano il Piano Territoriale della Comunità. Che, seguendo i contenuti della Convenzione europea del Paesaggio, ha messo il paesaggio tra i capisaldi dell'espressione identitaria del territorio. Quindi, al centro dello sviluppo economico. Una valle curata, con elementi architettonici ben inseriti, ha maggior appeal turistico rispetto a una zona sciatta, priva di identità. "Ecco dunque che il paesaggio diventa elemento chiave di benessere individuale e sociale di un territorio". Per fare questo bisognava dare degli input. Sia per quanto riguarda l'architettura tradizionale. Che, per le più ardite e difficili forme moderne. I due volumi riprendono quanto prescritto dalla Legge Urbanistica Provinciale n. 1 del 4 marzo 2008. In cui si auspica che "nell'ambito del PTC" siano approvati "atti di indirizzo a supporto della pianificazione urbanistica dei comuni". Quello che riguarda l'architettura tradizionale è opera degli architetti Guido e Francesco Moretti. Padre e figlio, esperti di pianificazione territoriale. Ne spiega l'essenza: "L'architettura tradizionale è quella giunta fino a noi senza nascere da un'azione di specifica progettazione, ma da una spontanea e diffusa cultura del costruire". E si rifà a forme e materiali condivisi. Il lavoro è ricco di rappresentazioni grafiche e disegni manuali. Fa emergere le peculiarità del territorio giudicariese, caratterizzato da specificità puntuali, secondo le diverse aree. Così si scoprono logge, rastrelliere e graticci lignei tipici delle Esteriori e della Valle del Chiese, le case a timpano aperto della val Rendena, e gli edifici rurali sparsi del patrimonio edilizio montano firmati in modo distintivo a seconda dell'area nella quale sono sorti. Vi sono poi gli elementi di corredo quali rampe, sottopassi, portali, fontane. Più complesso e meno scontato è il volume che riguarda l'architettura contemporanea, dove un accurato approfondimento dell'evoluzione del paesaggio alpino è alla base dell'individuazione degli elementi compositivi di nuove opere edilizie. Il manuale opera dell'architetto Dante Donegani, e Giovanni Lauda.
"Anche in Giudicarie – spiegano i due architetti - si è registrata negli ultimi anni la propensione progettuale verso un'architettura che tende a discostarsi dalle forme costruttive tradizionali". Ecco dunque la necessità di non lasciare il tema all'improvvisazione. L'obiettivo di fondo, è quello di favorire lo sviluppo dell'architettura contemporanea all'interno di un nuovo concetto di tutela del territorio, puntando sulla pulizia delle linee e sulla qualità del costruito. "E soprattutto liberandosi di quella confusione architettonica post-moderna che ha creato finte copie, e orrende emulazioni di una tradizione falsata, con effetti molto evidenti di deturpazione del paesaggio". Anche in questo caso la documentazione fotografica è indispensabile: gli esempi di edifici individuati in Svizzera, Austria, in Alto Adige e anche nelle nostre valli dovranno essere presi da esempio per progettisti e commissioni edilizie comunali.