Comuni, la nuova mappa delle Giudicarie a giugno se le fusioni andranno a buon fine
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- Categoria: Giudicarie
- Pubblicato Giovedì, 09 Aprile 2015 12:11
- Scritto da Ettore Zini
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Chi l'avrebbe detto? Solo due anni fa la mappa dei comuni Giudicariesi si fermava un gradino sotto la soglia dei quaranta. A giugno, se tutti i verdetti di fusione saranno favorevoli, la nuova orografia istituzionale della valle potrebbe fermarsi a quota 23. Un taglio netto di 16 municipi, che cambierà il volto di una realtà comprensoriale, fino all'altro ieri in vetta alla classifica delle aree trentine territorialmente più frastagliate e che, anche nella tornata referendaria di maggio, avrà un ruolo da protagonista. Non è una novità, infatti, che il 7 giugno, su 19 processi di aggregazione sottoposti a referendum in Trentino, 6 saranno localizzati entro il recinto della Comunità delle Giudicarie. Qui, fino a cinque anni or sono, il termine fusione odorava di sacrilegio. Nessuna realtà amministrativa - a parte la storica aggregazione dei comuni delle Terme di Comano, che dopo vent'anni di prove tecniche nel 2010 è riuscita a fondere in un'unica realtà amministrativa Bleggio Inferiore e Lomaso, assieme a una galassia di ben 24 frazioni - aveva potuto scalfire la granitica voglia di solitudine dei 39 comuni della zona. C'è voluto il giro di vite della Provincia con la minaccia di pesanti mazzate ai bilanci, per indurre molti sindaci a imboccare con decisione la strada di quel processo che sta cambiando repentinamente la cartina geografica giudicariese. Finora sono convolati a "giuste nozze" cinque comuni della valle del Chiese e due delle Giudicarie Esteriori. Valdaone con Daone, Praso e Bersone e Pieve di Bono e Prezzo nell'area chiesana e San Lorenzo Dorsino, con i due comuni omonimi, nelle Giudicarie Esteriori, sono realtà acquisite. Per loro la tornata referendaria, avvenuta peraltro nella precedente "sessione", ha già avuto il placet della popolazione. Il 10 maggio voteranno i nuovi primi cittadini di Valdaone e San Lorenzo e Dorsino, mentre Pieve di Bono e Prezzo che hanno superato lo scoglio del referendum prima dell'introduzione della legge, sono in attesa del commissario per il 31 dicembre e andranno al voto nel maggio 2016. Per tutti gli altri 18 comuni coinvolti nelle nuove fusioni, vale a dire: Cimego, Brione, Condino, Roncone, Lardaro, Roncone, Bondo, Lardaro, Bolbeno, Zuclo, Preore, Ragoli, Montagne, Villa Rendena, Darè, Vigo, Bocenago, Caderzone Terme e Strembo, invece, non ci saranno le elezioni del 10 maggio. Andranno - al referendum, presumibilmente la seconda domenica di giugno. Se in occasione di quella consultazione la popolazione risponderà in modo affermativo, per le Giudicarie si prefigura un sostanziale cambiamento della propria cartografia. La trasformazione più consistente si avrà in Val del Chiese, dove i Comuni passeranno da 15 a 7. Bondone, Storo e Castel Condino rimarranno gli unici municipi autonomi, mentre le nuove realtà si chiameranno: Borgo Chiese, Valdaone, Pieve di Bono-Prezzo e Sella delle Giudicarie. Nella Busa di Tione, solo il Capoluogo manterrà una gestione autonoma. Mentre Zuclo e Bolbeno e Ragoli, Preore e Montagne si fonderanno rispettivamente in Borgo Lares e Tre Ville. In val Rendena nascerà: Porte di Rendena (Villa, Vigo e Darè) e Rendena Terme, con Strembo, Bocenago e Caderzone. Mentre in totale autonomia amministreranno ancora Pelugo, Spiazzo, Massimeno, Giustino, Pinzolo e Carisolo. Infine nelle Giudicarie Esteriori oltre alle realtà già soggette a fusione, quali San Lorenzo-Dorsino e Comano Terme, cani sciolti rimangono: Bleggio Superiore, Fiavè e Stenico. Se il pollice verso arriderà alla consultazione di giugno, dunque, il pallottoliere dei comuni giudicariesi si fermerà a quota ventitrè. Sedici in meno del 2013. E, 41 in meno del periodo antecedente al primo conflitto mondiale, quando di Palazzi municipali se ne contavano addirittura sessantaquattro.