Guardie mediche, questa manovra penalizza i territori decentrati e la salute dei cittadini. La lettera di Aldo Collizzolli che accusa Gottardi di non aver difeso un servizio importante
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- Categoria: Giudicarie
- Pubblicato Sabato, 03 Settembre 2016 22:39
- Scritto da Aldo Collizzolli
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Qualche tempo fa "il famoso" Mattia Sindaco di Tione aveva esternato più o meno così sulla chiusura delle guardie mediche: "Non si tratterebbe di un problema per il quale stracciarsi le vesti, pare si siano prese delle decisioni sulla base di una serie di criteri oggettivi e non mi sento quindi di contestarle". Tione avendo la sede dell'ospedale è dotata di una struttura in grado di sopperire e comunque i presidi di Condino, Pinzolo e Bleggio rimangono, avendo noi l'ospedale abbiamo meno bisogno della guardia medica rispetto ai nostri vicini".
Auguro al Gottardi di godere sempre di buona salute, di stare in gamba e non avere bisogno di cure da parte della guardia medica. Perché forse lui, che pure mi pare sieda nel Consiglio della salute, dovrebbe saperla la differenza tra guardia medica e pronto soccorso. Già abbiamo visto com'è andata a finire con il tavolo di concertazione per l'Ospedale di Tione che aveva l'obiettivo di valorizzare e salvaguardare l'attività dell'ospedale di Tione ed in particolare il punto nascite, quale presidio a tutela della salute dei Giudicariesi.
Forse non conosce la delibera n. 1095/2016 della Giunta provinciale che, richiamando le direttive per scoraggiare gli utenti che si rivolgono al Pronto Soccorso per fruire immediatamente di una o più prestazioni specialistiche non urgenti, ha introdotto e aumentato i ticket per i non esenti. Di fatto quelli che lui vuole mandare al pronto soccorso (tutta la Busa) per non pagare gli accessi codificati come Bianco e Verde, dovranno necessariamente avere una prescrizione da parte del Medico di medicina generale o di Continuità assistenziale (che sarà a Ponte Arche). Dopodichè dovranno accedere al Pronto soccorso entro il giorno successivo alla data della prescrizione stessa. Il medico dovrà altresì dare evidenza nella prescrizione delle ragioni che hanno determinato l'urgenza dell'invio al P.S..
Ora con l'autunno ci troveremo nel paradosso che un paziente della Busa, bisognoso di cure in particolari fasce orarie, andrà alla guardia medica di Ponte Arche (ora a Santa Croce) ed il medico magari gli prescriverà di farsi vedere dal pronto soccorso di Tione mentre se come auspica il Mattia andrà direttamente al pronto soccorso si vedrà applicato il ticket, se non esente, di 75 euro. Assistiamo, negli altri Distretti sanitari del Trentino, a una vera levata di scudi contro: che siano tutti, "loro" degli inguaribili "conservatori"? E' questa la razionalizzazione della sanità trentina?