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Che confusione tra denominazione dei Comuni amministrativi e la terminologia toponomastica. La lettera aperta di Mario Antolini ai corrispondenti/pubblicisti giudicariesi

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Al compimento, nel prossimo mese di maggio, del mio 70° anno di "corrispondente" dalle Giudicarie (1947-2017), mi permetto un semplice ma accorato suggerimento agli amici/colleghi giudicariesi - ed ai Redattori delle varie testate provinciali - frutto della mia lunga esperienza. Vorrei riferirmi alla confusione che si riscontra nella stesura e nella pubblicazione delle "cronache locali" fra la denominazione dei Comuni amministrativi (astratta e inesistente sul territorio) e la terminologia toponomastica (concreta e presente) delle singole località dove avviene l'evento da prendere in considerazione. Infatti ogni avvenimento accade od ha luogo in una precisa località o in un centro abitato, ben definito toponosticamente, e che - per regole giuridiche - si trova solo temporaneamente nell'ambito di un determinato Comune amministrativo, che storicamente continua a cambiare.
Per esempio: la Filobastia si esibisce a Preore e non a Tre Ville, come un incendio si sviluppa a Condino e non a Borgo Chiese. Così per ciò che si organizza a Ponte Arche che si trova solo nell'ambito astratto del Comune di Comano Terme, e come i profughi che sono ospitati a Roncone e non a Sella Giudicarie. Per non parlare del presepio vivente di Brione e dell'associazione "Quàtar sorèle" di Cìmego che non hanno niente a che fare con Borgo Chiese, come le iniziative culturali che hanno luogo a Larzana di Montagne non si tengono certo a Tre Ville che toponasticamente non esiste affatto.
Mi permetterei, modestamente, di suggerire - a tutto beneficio dei lettori - di limitarsi all'uso delle denominazioni dei Comuni giuridico-amministrativi soltanto nelle cronache di carattere, appunto, giuridico-amministrativo, impegnandosi invece a stendere le cronache quotidiane con la perfetta denominazione toponomastica della località/paese in cui un evento avviene. Oso, a questo proposito, anche consigliare un più attento studio della toponomastica provinciale (da scrivere e da pronunciare con gli opportuni "accenti" secondo le regole della geografia) poiché - purtroppo - carta stampata, depliant turistici e servizi radiotelevisi sono spesso assai lacunosi ed impropri in materia.
Chiedo scusa della libertà che mi sono presa, ma è unicamente conseguente al mio attaccamento alla nostra stupenda professionalità comunicativa, che credo che vada sempre meglio perfezionata a tutto vantaggio dei fruitori e dell'intera società, che hanno bisogno di essere costantemente acculturati attraverso conoscenze che, spesso, solo gli addetti ai lavori possono perseguire e adeguatamente possedere. Grazie per la cortese comprensione.

Mario él Musón