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Il giovane Hanno Buddenbrook di Demian Planitzer. Tutto quello che Thomas Mann non ha voluto scrivere ...

D. Planitzer Il giovane Hanno Buddenbrook fronteNelle ultime pagine che Thomas Mann dedica alla saga dei Buddenbrock, il romanzo scritto dal grande autore tedesco nel 1901, avevamo lasciato Hanno Buddenbrook morente, in preda alle febbri del tifo, circondato dalle zie e dal timido affetto del giovane Kai, figlio dell'amico di famiglia Conte Molln e compagno di banco nel collegio prussiano di Lubecca.

Grazie a Demian Planitzer oggi scopriamo che Hanno, ultimo erede della grande dinastia borghese anseatica dei Mann, non è morto affatto ma che invece è riuscito, lentamente, a sconfiggere la malattia ed è tornato ad essere quel figlio timido, debole ma sensibilissimo che il padre-Senatore Thomas, autoritario e freddo, e Gerda, la madre delicata ma spesso evanescente, avrebbero invece voluto forte, spigliato e sicuro di sé, abile nel commercio e adatto a traghettare la dinastia nel trapasso dal crepuscolo dell'Ottocento verso la società di massa dei primi decenni del Novecento.
Un figlio diverso avrebbero desiderato, proprio come il giovane e prestante Kai Molln, il compagno cui lo stesso Hanno ha sempre fatto riferimento come modello di sicurezza, forza, bellezza fisica e gioia di vivere nelle infinite giornate trascorse assieme nell'austero collegio sulle rive del Baltico.
La ripresa delle forze e il ritorno risvegliante alla vita, coincidono per Hanno con la fase della transizione dall'adolescenza all'età adulta. Kai lo accompagna con affetto cameratesco, con piglio e risolutezza virili, con purezza e spontaneità nel percorso della convalescenza come in quello verso la maturità.
Kai diventa sempre più importante per Hanno, ne diventa ormai la stella polare del proprio vivere, il riferimento quotidiano, il modello di ciò che avrebbe voluto essere e diventare, forse anche perché così lontano dalla ristretta mentalità borghese nella quale è stato educato ed è cresciuto fragilmente.
E' Kai Molln che giorno per giorno lo aiuta ad uscire dalla malattia fisica e dalle incertezze dell'anima, a recuperare le forze, a tornare alla vita con un approccio completamente opposto, da dominatore e non da sottomesso.
Il percorso di identificazione di Hanno nel modello del Conte Kai Molln, dalla splendente giovinezza, trova completamento grazie ad un colpo di scena, che trasforma i due amici per la pelle in qualcosa di diverso, di più forte e di inaspettato.
E' proprio Hanno, spinto dalla necessità prorompente di conoscere il passato per capire il proprio presente, a scoprire in maniera del tutto fortuita che il padre Senatore aveva vissuto una storia d'amore con Julia, un'affascinante ed ammaliatrice fioraia di Lubecca, ma originaria del lontano Brasile.
Da questa relazione ebbe un figlio tenuto segreto a tutti per evitare lo scandalo, figlio che venne affidato, in cambio di una ingente somma di denaro, al Conte Molln, amico di famiglia.
Il colpo di scena trasforma radicalmente ed inevitabilmente la relazione tra Hanno e Kai, poiché da amici inseparabili diventano improvvisamente fratelli.
Un romanzo breve che si inserisce a pieno titolo nella scia degli intramontabili romanzi di formazione che furono prerogativa dei grandi scrittori di lingua germanica, il così chiamato Bildungroman, che lega con un filo comune Musil, con i "Turbamenti del giovane Torless", ed Uhlman con "L'amico ritrovato", Hesse, con "Demian" e con "Peter Camezind", e lo stesso Thomas Mann, con "Tonio Kroger".
Sulla scena personaggi forti, figure indimenticabili che lasciano il segno secondo lo spirito dei wandervogel germanici, riprodotte mirabilmente nelle immagini di Hanno Buddenbrook, espressione della decadenza borghese di fine Ottocento alla ricerca di un riscatto ormai raggiungibile, e del Conte Kai Molln, la migliore sintesi tra la razionalità teutonica e la cultura, la passione creativa travolgentemente latine.