Le Giudicarie attonite per la scomparsa di Amalia Molinari. Venerdì l'estremo saluto a Breguzzo
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- Categoria: Breguzzo
- Pubblicato Mercoledì, 29 Giugno 2016 21:01
- Scritto da Aldo Pasquazzo
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Si svolgeranno venerdì pomeriggio a Breguzzo i funerali di Amalia Molinari di anni 51 deceduta l'altra notte in uno sconquasso con una Multipla lungo l'ultima delle gallerie che da Ponte Arche scende verso Sarche. La salma è al momento composta presso la camera del cimitero di Trento.
" Da oltre dieci anni a questa parte Amalia Molinari era solita lavorare come veterinaria anche presso la clinica, di via Palermo del dottor Diego Sebastiani. Pure ieri l'altro era stata con loro sino alle 19. Poi doveva curare dei gatti abbandonati e quel ritardo di due ore su la tabella di marcia gli è costato la vita ". A parlare è Silvano Ferrari di Breguzzo che di Amalia era cugino. Una dinamica tutta da accertare sulla quale stanno conducendo accertamenti i carabinieri di Vezzano.
Silvano descrive il profilo della scomparsa e ricorda che era sposata con Marco Gualtieri originario di Cremona che lavora nell'ambito dell'informatica.
La coppia non aveva figli, abitavano a Tione e nel paese capoluogo di valle Amalia praticava la sua professione presso il suo ambulatorio dislocato dove un tempo c'era il ristorante Cacciatore.
Amalia era originaria di Breguzzo e in valle aveva una casa vacanze lasciata da papà Dante ma usata quando all'epoca era custode e guardacaccia in prossimità della Presa. Parte di quella passione l'aveva recepita anche lei tanto da divenire una doppietta. "Sì, ricorda il cugino. Amalia in val di Breguzzo amava cacciare".
"Effettivamente - dice Ferdinando Ferrari che dei cacciatori di Breguzzo è il presidente - Amalia amava la montagna. Era appassionata di caccia, faceva parte del direttivo sezionale e a primavera inoltrata assieme a Illari Bonazza (altra donna con la stessa passione) partecipava alla giornata ecologica. A volte usciva da sola altre volte in compagnia ma quasi sempre a camosci o a forcelli".
Il genitore di Amalia, deceduto lo scorso settembre, era persona molto conosciuta in valle ma non solo. Lui aveva trascorso una vita vivendo a lavorando nei pressi della diga ma sempre come vigilante prima alla riserva e poi custode al bacino.
"Oltre a papà Dante - dice ancora il cugino -la famiglia era composta da mamma Noemi (pure lei deceduta due anni fa) e da altre tre sorelle: Giovanna insegnante elementare a Bondo, Giuliana e Romana che vivono rispettivamente a Tione e Iavrè".