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Le traversie del monumento di Giovanbattista Righi, il fondatore della Campiglio turistica, a 100 anni dalla sua inaugurazione

madonna di campiglio con il monumento a Giovanni Battista Righi
Giovanbattista Righi, il fondatore della Campiglio turistica, ebbe un'esistenza travagliata non solo da vivo, ma anche dopo la morte. Sono note le avversità e le ostilità incontrate in vita nell'ambiente locale, austriacheggiante, a causa della sua dichiarata fede italiana. Ma qui vogliamo soffermarci sulle traversie post mortem incontrate dal monumento che un Comitato di suoi estimatori, montanari, satini, in pratica la borghesia trentina di fede italiana, gli eressero a Madonna di Campiglio, a mezzogiorno dell'Hotel des Alpes, sull'orlo della scarpata che accedeva ai campi da tennis e del gioco delle bocce, inaugurato il 9 settembre del 1912, proprio cento anni fa.
Si trattava di una imitazione in granito del Campanil Basso, alta sui cinque metri, con istoriata a metà altezza l'effigie in bronzo del Righi firmata dall'artista trentino Remo Stringari, lo scudo della Sat con l'aquila e il motto "Excelsior"!
Venne distrutto in maniera vandalica nel 1944 da un gruppo di soldati tedeschi mezzo ubriachi ospiti dell'Hotel des Alpes, allora ridotto a convalescenziario per i feriti delle SS. Rischiando grosso, di notte, Massimo Matteotti, presidente della Sat di Pinzolo, Remo Cazzolli , un originale personaggio pure di Pinzolo, aviatore spericolato, che si era già guadagnato una medaglia d'argento al valor militare per gli aerei abbattuti col suo caccia da combattimento sul Mediterraneo, e l'ingegner Fausto Collini, sottrassero dalle macerie del monumento la figura in bronzo del Righi, la caricarono sul carro di Giovanni Maffei Fanèto, nascondendola sotto il fieno e la trasportarono in valle, custodendola in attesa di tempi migliori che arrivarono alcuni mesi dopo. Terminata la guerra recuperarono il bronzo con il Righi e lo sistemarono all'ingresso di Pinzolo, davanti all'Hotel Dolomiti proprio sul cippo che ospitava la figura di Arnaldo Mussolini, ovviamente sostituita, ai piedi di un abete, chiamato allora "'l peciòl dall'Arnaldo", il piccolo abete di Arnaldo, e da allora sino ad oggi "'l peciòl" dal Righi". Vi rimase, biglietto da visita per chi entrava in paese, fino al 1972.
In occasione del centenario della Sat il sindaco Carmelo Binelli restituì a Madonna di Campiglio il bronzo di Giovanbattista Righi. Venne collocato in fregio alla piazza principale della stazione turistica che porta il suo nome.
Ho voluto richiamare questi fatti perché mi vennero raccontati con trepidazione e orgoglio da Massimo Matteotti e da Remo Cazzolli tanti anni fa, per rendere omaggio alle loro figure.
I quattro protagonisti di quel "ratto" sono scomparsi da tanti anni. Quello narrato è un episodio di storia minore, forse di scarsa importanza, che comunque testimonia quale sia stato lo spirito e il sentire di quelle persone. Si sentivano italiani, erano dei patrioti, credevano in ideali ai quali ispirarono la loro condotta di vita. Testimone di quei fatti ancor oggi s'erge superbo, all'ingresso di Pinzolo, altissimo l'abete di Arnaldo Mussolini, piantato in onore del fratello dei duce per aver istituito la "festa degli alberi".
Dalla sua vetta, spesso contesa da corvi che giocano fra di loro, sembra guardare al basso sul paese e sugli uomini con un certo qual senso di compassione. Ed a ragione, perché durante la sua vita ne ha viste tante e tanti cambiamenti...e non ha ancora finito!