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«Sarebbe un suicidio, un delitto di distruzione ambientale perseguibile penalmente invadere l'ultima valle integra che sale da Madonna di Campiglio...». L'appello di 8 associazioni ambientaliste per "salvare" la val di Nambino da nuovi impianti da sci
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- Categoria: Trentino
- Pubblicato Domenica, 17 Novembre 2013 18:08
- Scritto da m.c.
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«Sarebbe un suicidio, un delitto di distruzione ambientale perseguibile penalmente invadere l'ultima valle integra che sale da Madonna di Campiglio. Ci vorrebbe in Valle un Ulisse che riportasse alla ragione i suoi compagni di vita e di viaggio, togliendoli dall'incantesimo dello "sviluppo" senza fine». È partito da 8 associazioni ambientaliste (CIPRA Italia, Legambiente, Italia Nostra, Lipu, FAI Trento, Mountain Wilderness, PAN - EPPAA, WWF) l'appello per "salvare la val di Nambino" da nuovi impianti e piste da sci.
Secondo le associazioni «dopo aver furbescamente definito il collegamento Pinzolo-Madonna di Campiglio "sistema di mobilità alternativa", allo scopo di ottenere indebite contribuzioni provinciali, ora si pensa, proseguendo sulla strada dello "sviluppo", di distruggere l'intera Val Nambino, con la sua ricchezza naturalistica e paesaggistica, e di profanare il delicato ambiente rupestre dei 5 Laghi, ultima zona integra nella conca di Madonna di Campiglio, di indubbia bellezza e unicità, coi numerosi bacini lacustri, ognuno con caratteristiche idrobiologiche, configurazione, tonalità cromatiche, trasparenze diverse».
Criticità ambientale messa in evidenza anche dal Parco Naturale Adamello Brenta che aveva fatto presente come «l'area interessata ha una buona valenza ambientale e non è intaccata, salvo le costruzioni legate al Rifugio Nambino» e pertanto «difficile pensare che la realizzazione di nuovi impianti possa comportare interventi soft».
Per verificare danni e vantaggi dell'intervento la Comunità delle Giudicarie ha affidato alla società "Agenda 21 consulting s.r.l." lo studio di valutazione ambientale, socio-economica e strategica sul possibile ampliamento del demanio sciabile di Madonna di Campiglio nell'area Serodoli.
«Riteniamo che difficilmente uno studio serio e approfondito potrà convalidare l'ipotesi di nuove piste e nuovi impianti in Val Nambino e "nell'area Serodoli"- sottolineano nel loro appello le associazioni ambientaliste-, anzi per l'elevata e unica valenza ambientale dell'area, non si sarebbe dovuto neppure ipotizzare questo tipo di infrastrutture invasive».
Per tutti questi motivi le Associazioni Ambientaliste chiedono «che con la massima urgenza e fermezza gli Uffici Provinciali nei settori dell'Urbanistica, del Paesaggio, dell'Ambiente e dell'Economia, il Parco Naturale Adamello Brenta e la Comunità di Valle, neghino fin sul nascere questo distruttivo e illogico proposito. Sperano inoltre in un responsabile e lungimirante intervento del Muse su questa questione. Auspicano infine un intervento di controllo da parte dei funzionari dell'Unione Europea, sia a riguardo dei pesanti interventi già realizzati, sia della fittizia mobilità alternativa tra Pinzolo e Madonna di Campiglio».