Giudicarie.com

il quotidiano delle Giudicarie

Lun03312025

Last update12:45:14 AM

Font Size

Profile

Menu Style

Cpanel

Notizie dal Trentino

L'autoriforma per riaffermare l'identità delle banche di credito cooperativo. Lettera aperta al ministro Padoan

cassa centrale casse rurali trentinoGrazie ministro Padoan. La ringrazio molto a titolo personale, ma ritengo di poterlo fare anche a nome delle comunità locali, dei soci, dei clienti e dei dipendenti delle banche di credito cooperativo coi quali sovente scambio pensieri sulla nostra identità.


Sono dipendente di una banca di credito cooperativo, precedentemente lavoravo in una banca commerciale. Mi occupo di consulenza finanziaria. Mi appassionano da sempre i temi che riguardano la legalità , conformemente ai miei studi, e le questioni economiche e finanziarie come la mia attività esige. Inoltre, ove possibile ed aderendo anche a quanto previsto dallo Statuto dei nostri Istituti, mi occupo molto volentieri di divulgazione finanziaria nelle scuole. I ragazzi rappresentano il futuro, la speranza, non è retorica.

Confesso che dopo il recente decreto riguardante le banche popolari ho temuto il peggio.
Mi sono molto spaventata, ho temuto che centocinquant'anni di storia delle banche di credito cooperativo venissero cancellati con un intervento legislativo del Suo governo e dunque tutto il sistema bancario italiano si uniformasse sotto un'unica specie.

Poi ho letto le Sue dichiarazioni, ministro Padoan, ove affermava che non vi erano allo studio decreti legge per le banche di credito cooperativo. Nelle sue dichiarazioni invitava però, secondo me giustamente, i nostri Istituti ad una autoriforma. Allo stesso tempo Ella rilevava che i nostri Istituti sono di dimensioni troppo piccole.

I problemi che affliggono il mondo finanziario non sono certamente estranei alle banche di credito cooperativo, sarebbe inutile negarlo e tali problemi riguardano principalmente le forti svalutazioni sui crediti, ma occorre ricordare che la crisi finanziaria interessa ancor prima, a livello globale, le grandi banche società per azioni.

Evitare l'autoreferenzialita' però e capire come intervenire per rendere forti e stabili le banche di credito cooperativo risulta un punto cruciale e decisivo.

Permettere ai vertici delle banche di credito cooperativo di concerto con la Banca d'Italia e gli organismi governativi di produrre un'autoriforma e' un opportunità straordinaria ma va esercitata in modo corretto, approfondito.

Occorre riappropriarci della nostra identità di banca cooperativa che negli ultimi decenni si è quantomeno sbiadita.

Credo che ciò sia nell'interesse delle comunità locali, dei soci, dei clienti e anche dei molti dipendenti che professionalmente prestano la loro opera nelle quasi quattrocento banche di credito cooperativo presenti sul territorio nazionale e credono in questo modello e nei valori che esso esprime rinunciando essi stessi ad una logica di massimizzazione di guadagno, di stipendio.

Il fine delle imprese cooperative è il soddisfacimento di una moltitudine di stakeholders ( portatori di interesse ). E' una prospettiva diversa, non migliore o peggiore, ma diversa rispetto alle banche che operano secondo un fine che identifica nel profitto l'obiettivo principale. Anche il modo di produrre utile risulta fondamentale per una cooperativa.

Io penso, assieme a molti, che le banche di credito cooperativo hanno da sempre svolto e dovrebbero continuare a poter svolgere con pari dignità rispetto agli altri intermediari finanziari un ruolo fondamentale ed insostituibile da tramandare di generazione in generazione

Studiosi di chiara fama internazionale hanno evidenziato ancora una volta in questi giorni come le banche di credito cooperativo anche dopo quest'ultima difficile e perdurante crisi hanno saputo svolgere un ruolo chiave, non hanno fatto certo mancare il credito anzi lo hanno incrementato, hanno svolto una funzione anti ciclica ed hanno saputo essere resilienti

Tutti gli intermediari finanziari hanno un ruolo essenziale, fondamentale per l'economia e la finanza.

Gli individui e le imprese debbono poter liberamente scegliere quale modello soddisfa in modo migliore i propri bisogni finanziari e le proprie scelte che possono considerare aspetti diversi.

Un richiamo in tal senso viene fatto autorevolmente anche da un recente parere del Comitato Economico e Sociale Europeo ( organo consultivo dell'Unione Europea, di seguito CESE) laddove si scrive che " si ritiene indispensabile preservare la "biodiversita" del sistema finanziario senza che questo implichi arbitrarietà nell'applicazione delle norme."
Il CESE continua sollecitando l'utilizzo di parametri oggettivi che giustifichino una regolamentazione specifica per ogni modello di attività.
Il parere del CESE conclude affermando che ".... e' opportuno riservare un trattamento speciale alle casse di risparmio e alle banche di credito cooperativo al momento di applicare le norme prudenziali, tenuto conto del fatto che questi istituti costituiscono il modello di banca chiesto dai cittadini europei basato su una gestione responsabile e solidale fondata su principi e valori dell'economia sociale"

Io penso, con molti, che l'autoriforma debba partire proprio da queste basi..

Occorre definire e dare contenuto al modello di banca di credito cooperativo che dovrebbe esser chiaro, univoco.
Esso si traduce in un modo di fare banca che da' forte rilievo alla comunità, agli individui e agli imprenditori locali che ha come base l'affermazione di valori fondamentali quali la gestione democratica ( che non si presta a forme giuridiche come società per azioni) , e quindi la soddisfazione di molteplici stakeholders e non solo degli azionisti, il perseguimento di fini differenti dalla massimizzazione del profitto, la redistribuzione degli utili in vari settori sociali in un'ottica di aiuto all'economia locale e ai bisogni individuali che è fondamentale tanto più per la carenza di risorse finanziarie degli enti pubblici, la conoscenza approfondita dei clienti e delle imprese che si basa su una forte relazione riducendo la speculazione finanziaria in favore di una forte e permanente vicinanza al cliente lavorando in una condizione di parità e comunanza di interessi in una visione di mutualità e reciprocità. Tutto ciò se coerentemente praticato viene riconosciuto ed apprezzato dai soci, clienti e imprese delle nostre banche

La relazione e la conoscenza profonda del cliente e'la cifra più importante di una banca di credito cooperativo. E' la cifra che permette di attuare la consulenza finanziaria e fornire il credito in modo prudente sano e corretto con giusto guadagno senza esporre la banca a rischi sistemici isolando comportamenti opportunistici e condividendo l'interesse alla crescita comune materiale ma anche etica.

Inoltre la forte professionalità, la cultura cooperativa , il senso di appartenenza ad un movimento, i limiti di operatività, l'incremento dei fondi di garanzia, l'autonomia operativa delle singole banche cooperative bilanciata dalla condivisione dei principi, valori fondanti, la costante formazione del management che deve essere adeguato anche culturalmente a questo tipo di impresa e i controlli costanti ed indirizzi da parte degli organismi di riferimento (Federazioni) sono punti determinanti su cui lavorare per l'autoriforma.

Se l'autoriforma riuscirà a tener conto di tutti questi elementi sarà' l' unica occasione per salvare le banche di credito cooperativo e tradurre i parziali errori del passato in una storica opportunità e ciò potrà concretizzarsi anche in un intervento legislativo.
In alternativa le banche di credito cooperativo resteranno tali solo nella denominazione ma verranno snaturate nella loro essenza, specificità'.

Speriamo di poter raccontare per sempre ai giovani il fondamentale ruolo svolto da tutti gli intermediari finanziari : quello delle banche di credito cooperativo accanto a quello, parimenti essenziale ed insostituibile, svolto dagli altri Istituti di credito operanti sotto forma di SPA.

Grazie signor ministro se anche con il decisivo contributo ed indirizzo del Suo governo permetterà di continuare a far vivere ed operare le banche di credito cooperativo secondo la loro natura e missione. Noi tutti la ringraziamo.

Per attuare l'autoriforma occorre far presto ma soprattutto occorre fare bene.

Marina Cicolini